Il più famoso e-commerce al mondo Amazon (NASDAQ: AMZN) ha chiuso il primo trimestre 2022 in rosso. Un dato che non accadeva da ben 7 anni e le previsioni per il secondo trimestre appaiono ancora negative.
Allontanandoci sempre di più dalla fase critica della Pandemia da Covid-19 ed allentate le restrizioni subite negli ultimi 2 anni, si evidenziano numeri a ribasso per il gigante americano, attestabili nel primo trimestre 2022.
La multinazionale di Jeff Bezon è stata infatti una delle società che più ha beneficiato dei lockdown, con incrementi significati delle compravendite sull’e-commerce.
I numeri del primo trimestre 2022 di Amazon

Superato il periodo pandemico, i costi maggiorati di Amazon non sono riusciti ad essere sostenuti dai ricavi che hanno registrato una perdita di 3,8 miliardi di dollari in rapporto allo stesso periodo dello scorso 2021.
I flussi monetari in entrata ed in uscita segnano un meno 18,6 miliardi nell’anno fiscale appena chiuso che, in relazione ai risultati positivi da ben 26 miliardi di dollari attestati lo scorso anno, determinano un bilancio preoccupante per Amazon.
Una perdita da 3,8 miliardi di dollari del primo trimestre 2022 che, se confrontata con gli 8 miliardi registrati nello stesso periodo dell’anno precedente, desta grande preoccupazione.
Nonostante i ricavi siano maggiori del 7%, passati da 108 miliardi a 116 miliardi di dollari, è doveroso tenere conto anche dell’attuale inflazione da record che ha inficiato sull’incremento.
A determinare il risultato trimestrale negativo è stato certamente l’aumento dei costi che schizzano da 60 a 70 miliardi di dollari solo negli Stati Uniti.
L’aumento dei prezzi, in particolar modo dei carburanti, ha causato un incremento dei costi sulle consegne, ma anche le 780.000 assunzioni che Amazon ha effettuato nell’ultimo biennio in virtù dell’aumento delle vendite online durante il periodo pandemico hanno contribuito all’incremento dei costi a carico della società .
Il decremento della domanda post-pandemia ha determinato minor ricavi che influiscono notevolmente sull’ultimo bilancio di Amazon.
Da non trascurare l’investimento di fine anno 2021 sulla casa automobilistica elettrica Rivian (NASDAQ: RIVN) da 12 miliardi di dollari che ha perso nel solo 2022 quasi il 70% del suo valore azionario e che ha registrato una minusvalenza sulle casse di Amazon, con una perdita da 7,6 miliardi di dollari.
Le sole note positive sono i ricavi di Amazon Web Service in rialzo del 37% a 18,44 miliardi e l’incremento delle vendite in Nord America aumentate del 7,6% a 69,24 miliardi.
Crollo delle Azioni Amazon a Wall Street
L’e-commerce, dopo aver annunciano lo split delle azioni Amazon, deve fare i conti con i risultati negativi del primo trimestre 2022 che si riflettono anche in Borsa; a Wall Street infatti il titolo ha subito un crollo del 9% nel “pre mercato”, mandando in fumo una capitalizzazione da ben 200 miliardi dollari.
Le previsioni del secondo trimestre Amazon si attestano tra i 116 e i 121 miliardi di dollari, ben al di sotto dei 125 miliardi di dollari stimati; un altro dato sconfortante che ha determinato un crollo del 10% delle azioni Amazon nell’after-hours di Wall Street.
E ora? Che ne sarà delle azioni Amazon?
Anche se i risultati sono stati ampiamente deludenti, attenzione a dare per spacciata una delle aziende più forti del mondo. Amazon mantiene saldamente la sua leadership nel settore e-commerce e una diversificazione ammirevole.
Il periodo difficile che stanno attraversando molte società del commercio al dettaglio potrebbe essere passeggero, e a quel punto il colosso hi-tech potrebbe riprendere a macinare utili.
Non bisogna dimenticare inoltre che Amazon sta crescendo molto nel comparto del cloud, dei contenuti di intrattenimento e in molti altri segmenti del mercato. Investire oggi nelle sue azioni, in una fase di market fear, potrebbe essere interessante.
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