Assegno Unico, pagamento marzo 2023: date di accredito e incremento non corrisposto a gennaio

I beneficiari otterranno l'accredito intorno al 20 del mese di marzo, ma potrebbero anche ricevere gli incrementi non corrisposti relativi al mese di gennaio.

assegno unico

Il pagamento dell’Assegno Unico relativo al mese di marzo 2023 sarà accreditato intorno al 20 o comunque tra la seconda e la terza settimana del mese in corso.

Tuttavia, alcuni beneficiari potrebbero già avere incassato un primo corrispettivo inferiore a quanto ottenuto nelle mensilità precedenti. Nulla di preoccupante se la causale porta come dicitura “periodo da 01-01-2023 a 31-01-2023”.

Si tratta di un incremento approvato dal Governo a partire dalla mensilità di gennaio 2023 ed ancora non versato, ma che dovrebbe essere accreditato proprio nel mese di marzo.

Date di accredito dell’Assegno Unico di marzo

Date di accredito dell'Assegno Unico di marzo

Come anticipato, Inps dovrebbe erogare l’Assegno Unico tra la seconda e la terza settimana di marzo 2023, presumibilmente intorno al 20 del mese in corso.

Otterranno il contributo del Governo tutti coloro che rispettano i parametri indicati ed hanno effettuato la domanda rispettando i seguenti periodi:

  • intorno al 20 marzo o comunque tra la seconda e la terza settimana del mese, se la domanda è stata effettuata entro febbraio 2022;
  • alla fine del mese di marzo, se la domanda è stata presentata a partire da marzo 2022.

Il rinnovo della domanda dell’Assegno Unico 2023 è automatico, non necessita pertanto di essere periodicamente presentato, tuttavia è importante aggiornare l’Isee per calcolare l’importo dell’Assegno Unico da erogare.

Solo chi effettua la domanda per la prima volta dovrà presentarla personalmente all’Inps oppure tramite patronato.

In questo caso bisognerà presentare la DSU 2023, ossia la dichiarazione sostitutiva unica necessaria per l’Isee e per il calcolo del contributo spettante.

L’importo dell’Assegno Unico infatti viene accreditato in base a diversi parametri, come la situazione reddituale, il numero dei componenti del nucleo familiare, i figli a carico ed eventuali disabilità presenti in famiglia.

La mancata comunicazione dell’indicatore della situazione economica equivalente comporterà il versamento dell’importo minimo dell’Assegno Unico.

Chi non ha presentato l’Isee avrà tempo fino al 30 giugno 2023 per aggiornare la propria posizione reddituale, ottenendo anche le mensilità arretrate non corrisposte.

Anche i percettori del Reddito di Cittadinanza potrebbero ottenere l’Assegno Unico e per incassare l’accredito dall’Inps non devono inoltrare nessuna domanda.

Assegno Unico: incremento per le famiglie

Assegno Unico incremento per le famiglie

Alcune famiglie potrebbero già aver ricevuto il pagamento dell’Assegno Unico di importo inferiore a quello solitamente percepito.

Si tratta di un incremento del contributo inserito dal Governo nella Manovra 2023 per sostenere le famiglie italiane che vivono in condizioni economiche precarie e per far fronte all’inflazione galoppante e al carovita.

Ecco gli incrementi approvati dal Governo che i percettori dell’Assegno Unico si ritroveranno accreditati sul conto corrente:

  • +50% per il primo figlio fino al compimento del primo anno di età;
  • +50% per ogni figlio fino all’età di 3 anni;
  • +50% per le famiglie con 3 o più figli e con Isee inferiore ai 40mila euro;
  • +150 euro per le famiglie con più di 4 figli.

I pagamenti dell’Assegno Unico avverranno mediante bonifico sul proprio conto corrente, potrebbe quindi essere vantaggioso valutare opportunamente le banche e i conti correnti più convenienti sui quali canalizzare i contributi statali ed usufruire di tanti altri servizi.

Achille Bellelli

Imprenditore tech e investitore indipendente, esperto in criptovalute e strumenti di trading speculativo. Scrive per FinanzaDigitale e altri magazine economici.

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