Un accordo tra le Banche e il Governo italiano potrebbe aiutare le famiglie con mutui a tasso variabile, travolti dall’incremento dei tassi di interesse.
Il Governo e le Banche stanno negoziando un piano che aiuti i mutuatari a gestire i loro pagamenti, riducendo il rischio di insolvenza.
Sale infatti del 20% il numero dei mutuatari che rischiano di non riuscire più a pagare le rate dei mutui e lo spauracchio della morosità preoccupa anche le Banche.
L’ABI, Associazione bancaria italiana, ha diramato una circolare evidenziando 3 possibili punti di intervento. Vediamo quali sono.
Banche e Governo insieme per aiutare i mutuatari: dettagli dell’accordo

Dopo un confronto tra ABI e MEF, sono state gettate le basi per una serie di misure che potrebbero aiutare i mutuatari a gestire i loro pagamenti.
Ecco i possibili dettagli dell’accordo:
- la possibilità per i mutuatari di convertire i loro mutui a tasso variabile in mutui a tasso fisso;
- la creazione di un fondo di garanzia per aiutare i mutuatari in difficoltà ;
- la possibilità per i mutuatari di estendere la durata del loro mutuo per ridurre i pagamenti mensili.
Quali soggetti beneficerebbero di questi aiuti? Molti italiani chiedono a gran voce che venga alzata l’asticella sul reddito Isee o sui mutui per ampliare la platea dei beneficiari, rispetto a quanto attualmente previsto:
- ISEE fino a 35mila euro;
-  Importi mutuo fino a 200mila euro.
Queste possibili misure sono state accolte con favore sia dai mutuatari che dalle Banche, che vedono in questo accordo un modo per ridurre il rischio di insolvenza e stabilizzare il mercato immobiliare.
Questo accordo tra Banche e Governo ha ovviamente importanti implicazioni per i mutuatari. In primo luogo, offre loro la possibilità di gestire meglio i loro pagamenti, riducendo il pericolo di non riuscire a pagare le rate mensili.
Inoltre, la possibilità di convertire i mutui a tasso variabile in mutui a tasso fisso offre una maggiore certezza ai mutuatari, che non dovranno più preoccuparsi delle fluttuazioni dei tassi di interesse.
Infine, l’accordo rappresenta un segnale positivo per il mercato immobiliare italiano, che potrebbe vedere una maggiore stabilità e un aumento della fiducia da parte dei consumatori.
Reazioni all’accordo Banche e Governo

Le reazioni derivano innanzitutto da un clima rovente che tocca le tasche degli italiani.
Per rendere meglio l’idea della situazione attuale, potrebbe tornare utile un esempio pratico.
Chi pagava un mutuo a tasso variabile da 500 euro, l’incremento del tasso di interesse da 0,5% al 4% ha spinto la rate mensile fin quasi i 900 euro.
Ecco chiarita la necessità per i mutuatari che hanno subito un incremento insostenibile e necessitano dell’intervento immediato del Governo, oltre alla disponibilità da parte delle Banche.
I mutuatari hanno quindi accolto con favore le misure proposte, vedendo in esse un modo per allontanarsi dai rischi.
Anche le Banche italiane sembrano essere fiduciose, spinte senza dubbio dalla necessità di contrastare la morosità di numerosi mutuatari.
Nonostante ciò, alcuni critici sostengono che l’accordo potrebbe non essere risolutivo e che sono necessarie ulteriori misure per proteggere i mutuatari e stabilizzare il mercato immobiliare.