Non sembra ancora arrestarsi il crollo del Bitcoin che nella giornata di oggi è sceso fino ad oscillare tra i 26.000 e i 27.000 dollari; un tracollo che ha di fatto bruciato i risultati positivi ottenuti alla fine del 2021 quando la regina delle criptomonete ha battuto il muro dei 69.000 dollari.
Una perdita catastrofica che si attesta intorno al -60%, in rapporto alla quotazione dello scorso novembre e trascina con se le altre criptovalute che stanno allo stesso modo collassando.
L’inflazione che sta attanagliando il mondo intero non ha risparmiato neppure il settore criptovalutario, non solo la criptoregina Bitcoin ma anche Ethereum (ETH) che ha perso il 7,5% e Tether che è crollato fino a toccare lo 0,95.
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Complice dell’attuale situazione allarmante sono anche i dati provenienti dal primo trimestre di Coinbase, l’exchange statunitense di criptovalute che ha chiuso i primi 3 mesi del 2022 con perdite importanti pari a 429,7 milioni di dollari, rispetto ai ricavi che si sono attestati a 1,2 miliardi; numeri che destano preoccupazione, anche perché non è prevista nessuna copertura per gli utenti in caso di bancarotta.
Il dato più allarmante proviene da Luna e UST, le criptovalute della blockchain Terra che hanno dilapidato in un solo giorno il 98% del valore.
La debacle Terra (LUNA)
Stablecoin decentralizzate come Terra, rea di aver perso una settimana fa l’ancoraggio con il dollaro statunitense e per tale motivo precipitata allo 0,26 e Luna, che invece aveva ottenuto un interessante rialzo, è crollata fino a rasentare lo zero.
La stablecoin Luna, che aveva registrato una strabiliante ascesa passando da un valore di 0,12 dollari fino ad ottenere un interessante incremento che l’ha portata fino a 119 dollari lo scorso aprile, oggi è sprofondata allo 0,01.
Le stablecoin sono conosciute nel mondo criptovalutario proprio per non essere particolarmente volatili come lo sono le altre criptomonete; questo perché sono ancorate a valute o commodity tradizionali come euro, dollaro, oro, ecc.
Terra (LUNA), dal canto suo, è una stablecoin atipica, sostenuta dal rapporto 1:1 con il dollaro del suo token Luna e che oggi invece vede dilapidare quanto fino ad oggi raggiunto.
Un mercato, quello delle Stablecoin, che muove circa 180 miliardi di dollari, e che pertanto si trova messo a dura prova; una situazione criptovalutaria allarmante, ma che funge da verifica per valutare la resistenza di questo specifico asset.
Ci troviamo di fronte alla terza blockchain nel mondo delle stablecoin, ancorata al Bitcoin e a Luna, l’altcoin che segue l’andamento del suo ancoraggio.
Il crollo di Terra e le misure adottate per incrementare il suo valore hanno causato un vero e proprio disastro che, secondo gli esperti analisti, potrebbe anche far crollare l’intero sistema criptovalutario.
I motivo del crollo di Bitcoin e Terra

Tra i principali motivi del crollo di Bitcoin e Terra potrebbero essere imputabili anche le scelte di Do Know, creatore di quest’ultima, che ha ritenuto produttivo puntare sul peg di UST (la valuta correlata al valore del dollaro) con il Bitcoin.
Questa mossa ha portato ad una svendita di Bitcoin per acquistare UST, con il conseguente crollo del BTC che ha trascinato di fatto le altre cripto.
Un effetto devastante che in gergo prende il nome di depeg, ossia uno scostamento del valore di UST dal dollaro.
Certamente l’instabilità internazionale ha giocato un ruolo fondamentale su quanto accaduto, ma il disastro che ha portato Terra dalla Top10 delle criptovalute per capitalizzazione di mercato al suo crollo, ha posto delle serie considerazioni sul sistema finanziario e delle valutazioni sulla necessità di regolamentare le stablecoin.
Le preoccupazioni non risparmiano Do Know, fortemente intenzionato a convincere gli investitori a risolvere il problema, tentando di racimolare la cifra di 1,5 miliardi di dollari per reggere l’urto devastante: «Capisco che le ultime 72 ore sono state difficili per tutti voi. Sappiate che sono determinato a lavorare con ognuno di voi per navigare la crisi»
Le ripercussioni sul panorama criptovalutario

Quanto accaduto a Terra preoccupa non poco tutto il mondo delle cripto, che vedono crollare il terzo più grande fondo, una situazione finanziaria impensabile fino ad oggi.
Emerge che il mercato non regolamentato delle stablecoin, apparentemente considerato più stabile, risulti debole e colmo di lacune.
Questa instabilità desta preoccupazione in tutto l’ambito finanziario globale, tanto da far smuovere la Federal Reserve sui rischi delle monete digitali.
Anche il segretario al Tesoro, Janet Yellen, spinge il Senato affinché venga approvata una regolamentazione sulle criptovalute.
Le monete digitali sembrano subire anch’esse ciò che avviene nel mondo della finanza tradizionale: dalle recenti tensioni internazionali fino all’inflazione che destabilizza tutti i mercati, compreso quello criptovalutario.
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