Cosa succederebbe all’economia italiana in caso di blocco del gas russo?

Le minacce di Putin in risposta ad un eventuale price cap sul gas russo rischierebbero di portare effetti negativi sul Pil. Quali sarebbero le conseguenze sull'economia italiana e come salvaguardare i propri risparmi?

economia italiana gas russo

Le minacce di Putin e la mancata erogazione del gas russo potrebbero colpire inevitabilmente anche l’economia italiana, con conseguenze significative sul prodotto interno lordo.

Si fa sempre più serrato il conflitto tra Russia ed Ucraina ed in coinvolgimento dell’Ue potrebbe comportare un duro colpo sul piano economico, soprattutto se l’Unione Europea dovesse applicare il price cap sul gas naturale e sul prezzo del petrolio russi.

Se l’Ue dovesse applicare il tetto massimo sui prezzi, Putin risponderebbe bloccando l’erogazione del gas naturale e si registrerebbe un’ulteriore impennata dei prezzi, con conseguenze negative anche per l’economia italiana.

L’economia italiana tra price cap e blocco del gas russo

L'economia italiana tra price cap e blocco del gas russo

L’ottavo pacchetto di sanzioni che l’Unione Europea potrebbe applicare contro la Russia includerebbe l’applicazione del tetto massimo sul prezzo del gas russo.

Il condizionale in questo caso è d’obbligo perché le conseguenze potrebbero essere disastrose sul piano finanziario, per molti Paesi europei e anche per l’economia italiana.

La risposta di Putin non si farebbe attendere e la prima mossa della Russia sarebbe quella di chiudere i rubinetti delle forniture di gas in Europa per tutti quei Paesi che approverebbero il price cap.

Ecco che l’approvazione del tetto massimo sul prezzo del gas non mette d’accordo tutti i Paesi membri dell’UE che rischierebbero di non avere forniture sufficienti per superare il prossimo inverno.

La Germania guida gli Stati europei contrari al price cap, mentre l’Italia voterebbe favorevole all’applicazione del tetto massimo sul gas naturale.

Le conseguenze del price cap sull’economia italiana

Le conseguenze del price cap sull'economia italiana

In attesa che il prossimo incontro tra gli Stati membri dell’Unione Europea in programma il prossimo 20-21 ottobre chiarisca meglio le posizioni di ogni Paese sul price cap, quali sarebbero esattamente le conseguenze sull’economia italiana derivanti dallo stop sulla fornitura del gas?

Una delle previsioni sul gas naturale è stata fornita da Bankitalia che stima la perdita di 1 punto percentuale sulla crescita nel 2023.

Secondo quanto diramato da Bankitalia agli organi di informazione, il rischio di recessione crollerebbe al -1,5%, con conseguenze che si ripercuoterebbe sul prezzo del gas e delle materie prime alle stelle, oltre all’obbligo di centellinare la loro erogazione.

Bankitalia stima l’incremento del prezzo del petrolio di oltre 50 punti percentuali ad 80 dollari al barile, mentre il prezzo del gas naturale schizzerebbe a 190 euro al megawattora.

Inoltre Bankitalia stimerebbe l’innalzamento della pressione inflazionistica oltre il 9% che obbligherebbe di conseguenze la Banca Centrale Europea ad intervenire aumentando nuovamente i tassi di interesse e rallentando la crescita dei Paesi membri dell’UE.

Cosa fare in caso di blocco del gas russo?

Cosa fare in caso di blocco del gas russo?

Sul piano finanziario, in caso di approvazione del price cap e conseguente blocco del gas russo, l’impennata del tasso inflazionistico metterebbe a rischio i risparmi degli italiani.

L’inflazione erode i conti correnti ed il modo migliore per salvaguardare i propri beni economici potrebbe essere quello di mettere al sicuro i propri risparmi.

Una stima su quanti soldi si perdono con l’inflazione prevede che gli italiani rischierebbero di dilapidare circa il -49% dei propri risparmi nei prossimi 20 anni.

Analizzando i modi migliori per investire con l’inflazione alta e mettere al sicuro il proprio patrimonio economico, prevedrebbe un’efficace strategia di diversificazione del proprio portafoglio finanziario.

Ecco alcuni consigli su come difendersi dall’inflazione alta ed evitare che le tensioni internazionali compromettano i risparmi depositati e fermi sul conto corrente.

Argomenti:

Paolo Serafini

Trader, esperto di borse e forex

Trader, esperto di borse e forex con un passato da consulente finanziario. Collabora con FinanzaDigitale, scrive libri e investe sui mercati mondiali.

Lascia un commento

Altri Articoli Su Finanza Digitale