La Banca d’affari Morgan Stanley ha diffuso previsioni ribassiste sugli utili delle aziende che compongono l’indice statunitense S&P 500.
Male anche sul versante europeo, dove secondo le stime il mercato azionario potrebbe scendere del -10%, dopo essersi mostrato più resiliente rispetto alle altre Borse mondiali.
Se oltreoceano gli analisti di Morgan Stanley prevedono un calo degli utili rispetto alle stime attuali del -16%, in Europa le perdite attese potrebbero toccare il -10% già in estate.
Morgan Stanley prevede un calo degli utili per le aziende dell’S&P 500

Morgan Stanley ha stimato che l’utile per azione (EPS) delle società che compongono l’indice S&P 500 potrebbe subire un calo significativo durante l’anno in corso.
Questa previsione si basa su una serie di fattori, tra cui l’aumento dei tassi di interesse, l’inflazione galoppante e gli strascichi derivanti dalla recente pandemia da COVID-19.
La banca d’investimento ha evidenziato che il calo degli utili potrebbe avere un impatto significativo sul mercato azionario, in particolare sulle valutazioni delle società e sul sentiment degli investitori.
Tuttavia, gli analisti di Morgan Stanley hanno anche sottolineato che le aziende dell’S&P 500 hanno dimostrato una notevole resistenza nel corso degli ultimi anni.
Gli esperti non escludono pertanto il superamento delle previsioni ribassiste in termini di crescita degli utili e di performance finanziaria.
Principali fattori alla base della previsione
La previsione di Morgan Stanley si basa su diversi fattori chiave che potrebbero influenzare gli utili delle aziende dell’S&P 500 nel 2023, tra cui:
- rischio default Usa: in attesa di misure correttive immediate, gli Stati Uniti rischiano di essere sommersi dal debito pubblico e di ritrovarsi senza liquidità;
- aumento dei tassi di interesse: ulteriori aumenti dei tassi di interesse potrebbero influire negativamente sugli utili delle società;
- inflazione galoppante: l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei costi del lavoro potrebbero erodere i margini di profitto delle aziende, portando ad un calo degli utili.
Settori più esposti al calo degli utili
Secondo l’analisi di Morgan Stanley, alcuni settori dell’S&P 500 potrebbero essere più esposti al calo degli utili rispetto ad altri. Tra questi, si segnalano in particolare i seguenti settori:
- Tecnologia: le società tecnologiche potrebbero subire un impatto negativo a causa dell’aumento dei tassi di interesse e delle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime;
- Energia: l’aumento dei prezzi delle materie prime potrebbe influire negativamente sugli utili delle società del settore energetico;
- Finanza: le Banche e le società finanziarie potrebbero risentire dell’aumento dei tassi di interesse e delle incertezze legate all’economia globale.
La previsione di Morgan Stanley sul calo degli utili delle aziende dell’S&P 500 mette quindi in evidenza l’importanza di monitorare attentamente l’evoluzione dei fattori chiave che influenzano il mercato azionario.
Sebbene le aziende dell’indice abbiano dimostrato una notevole resistenza, è fondamentale per gli investitori essere preparati a possibili scenari di calo degli utili ed adattare di conseguenza le proprie strategie di investimento.
Mercato azionario europeo più resiliente?

Spostandoci nel Vecchio Continente, il report di Morgan Stanley sul mercato azionario europeo evidenzia una correzione significativa sui cali stimati.
Le società europee sono apparse fino ad oggi più resilienti rispetto al resto del mondo.
Tuttavia, il rallentamento della crescita economica potrebbe comportare un calo del -10% già nei prossimi mesi estivi.
Gli analisti della banca d’investimento statunitense hanno identificato un fattore chiave che potrebbe portare ad una correzione nel mercato azionario europeo.
Proprio la crescita economica debole potrebbe influenzare i mercati nel breve e nel medio termine, con un conseguente impatto negativo sulle aziende europee.
Un’eventuale riduzione dei profitti potrebbe spingere al ribasso l’andamento del valore delle azioni, ma con previsioni rialziste a partire dal 2024.