La Cina ha subito per 3 anni lunghi lockdown forzati per contrastare la diffusione dei contagi da Covid-19, con ripercussioni anche sul piano economico.
La politica restrittiva attuata dal Presidente cinese Xi Jinping sembra proiettarsi verso le tanto sospirate riaperture, anche per le grandi aziende che hanno lavorato a basso regime.
Il personale ridotto al minimo ha comportato conseguenti ritardi sulle consegne, sulle vendite e sui bilanci delle società , come nel caso di Apple e i ritardi sugli iPhone 14.
L’allentamento delle restrizione potrebbe quindi spingere in rialzo i mercati e gli investimenti sulle materie prime sembrano essere l’asset su cui puntare oggi.
Gli investitori puntano sulle materie prime

Nonostante siano lontani i dati registrati a febbraio 2021 dall’indice CSI 300 che ingloba le migliori società quotate alla Borsa di Shanghai e Shenzhen, il 2023 sembra essere iniziato con un’iniezione di fiducia per i mercati in Cina.
In un solo mese l’indice CSI 300 ha già raggiunto quota 4.156, registrando un trend rialzista del 6,9% che se paragonato ai minimi dello scorso ottobre 2022 la cavalcata raggiunge il +18,4%.
Dati davvero incoraggianti che spingono gli investitori a puntare forte sul mercato cinese, capace di offrire secondo gli esperti analisti ulteriori rialzi per tutto il 2023.
Un anticipo sulle possibili impennate che potrebbe consentire ai trader di incassare importanti margini di guadagno, qualora le condizioni geopolitiche non dovessero peggiorare.
Del resto la Cina rappresenta oggi la seconda potenza economica mondiale e scommettere su una ripartenza a regime del mercato cinese potrebbe non essere poi così altamente rischioso.
Eppure alcuni esperti analisti si interrogano su quali rischi potrebbe subire il mercate cinese dopo un così lungo periodo pandemico durato ben 3 lunghi anni.
L’economia cinese potrebbe toccare i livelli di febbraio 2021 quado l’indice l’indice CSI 300 raggiunse quota 5.800 punti oppure è più concreto il rischio di registrare una crescita più lenta e lontana dai massimi?
Un dato da non sottovalutare potrebbe essere quello relativo alle esportazioni in Europa e negli Stati Uniti, mercati attualmente deboli ed a rischio recessione.
Se invece i mercati in Cina dovessero crescere notevolmente, i primi dati rialzisti sarebbero riscontrabili nelle più importanti società cinesi quotate in Borsa e nelle materie prime.
Le previsioni di Goldman Sachs sulle materie prime

Gli analisti di Goldman Sachs, una delle più importanti banche d’affari del mondo, sostengono che le materie prime potrebbero ottenere forti rialzi durante il 2023.
Nello specifico, oro, petrolio, rame e alluminio potrebbero ancora registrare forti impennate qualora lo scenario economico internazionale rimanesse inalterato dai fattori che principalmente hanno condizionano i mercati:
- pandemia;
- guerra;
- inflazione;
- recessione.
Dove investire nel 2023? Secondo le previsioni dell’Agenzia internazionale per l’energia e degli analisti di Goldman Sachs, nel 2023 la domanda di petrolio potrebbe tornare a toccare quota 101,7 milioni di barili al giorno proprio per le riaperture in Cina.
Per tale motivo si stima che l’attuale prezzo del petrolio potrebbe aumentare di circa 5 dollari per l’incremento degli spostamenti in oriente.
Conviene investire in Cina?

Tenendo anche conto dei metalli estratti in Cina, rame alluminio ed acciaio in primis, che rappresentano rispettivamente il 55%, il 60% e l’80% della domanda globale, si preannuncia un rialzo dei prezzi interessante in ottica di investimento.
Interessanti anche le stime di Mediobanca Securities, secondo le quali la Cina rappresenterà il 24% della domanda del mercato del lusso entro il 2025.
Le previsioni e le abitudini dei giovani sembrano poter spingere in rialzo le società del lusso dopo un 2022 difficile ed in particolare le azioni della moda potrebbero rivelarsi un antidoto efficace contro la recessione.
Questa particolare fase di riapertura post-Covid potrebbe quindi offrire quindi importanti opportunità per gli investitori interessati ad investire in Cina.
Le previsioni potrebbero probabilmente entusiasmare i trader, ma data la difficile situazione economica, geopolitica ed i venti di guerra è consigliabile procedere sempre ad un’opportuna diversificazione del portafoglio finanziario e tenere monitorati i suddetti fattori per ridurre il rischio di registrare spiacevoli perdite.
Dalle migliori azioni in Cina alle materie prime, gli investitori convergono tutti su questi specifici asset che potrebbero offrire importanti rally rialzisti su cui poter puntare.