Prosegue la rivoluzione annunciata da Elon Musk che ha acquistato Twitter con la ferma intenzione di apportare modifiche sostanziali al social network, ma stavolta potrebbe pestare i piedi a 2 colossi del big tech, Apple (NASDAQ: AAPL) e Google Alphabet (NASDAQ: GOOG).
L’obiettivo del nuovo patron Elon Musk è quello di garantire la libertà di parola su Twitter e rendere il social network più remunerativo, incrementando il volume di affari ed introducendo la spunta blu a pagamento per gli utenti verificati.
Uno scopo che potrebbe infrangersi contro la politica di Apple e Google che con iOS ed Android hanno da ormai tanti anni duopolizzato il mercato.
Twitter contro Apple e Google

I cambiamenti in atto da Elon Musk su Twitter potrebbero ledere la politica aziendale di Apple e Google, non di certo i primi arrivati nel panorama digitale, e ciò minaccia anche la partnership con Apple che dura da ben 11 anni.
Le prime accuse mosse da Elon Musk tramite il suo consueto tweet riguardano proprio le 2 big tech, accusate di imporre una tassa su internet celata sotto forma di percentuale pari al 30% che le società otterrebbero dagli acquisti in App.
Apple utilizza un sistema di acquisto in App per i contenuti digitali che prevede una percentuale del 30% a beneficio dell’azienda di Cupertino e del 15% dopo 1 anno per gli abbonamenti sottoscritti.
Per questa condizione di mercato, Elon Musk ha postato un tweet scagliandosi contro Apple e Google e tirando in ballo l’antitrust del Dipartimento di Giustizia allo scopo di aprire un’indagine al riguardo.
Musk sembra quindi voler dichiarare guerra al colossi del tech che vedrebbero rallentare drasticamente la loro attività su App store e Play store e di conseguenza subire un taglio degli introiti percepiti da App store e da Play store.
A rischio anche la collaborazione Twitter-Apple, che prevede che gli annunci ufficiali della Mela vengano pubblicati direttamente sull’account social dell’amministratore delegato Tim Cook. Così è stato fatto di recente con la campagna promozionale dei nuovi iPhone 14.
Musk contro i proventi di Apple e Google

Elon Musk parrebbe quindi intenzionato a traghettare parte degli introiti aziendali verso la modalità in abbonamento, la cui percentuale tuttavia andrebbe a finire nelle tasche di Apple e Google.
Una condizione che Musk vorrebbe evitare e per farlo sembrerebbe essere proiettato ad applicare una modalità simile a quella utilizzata da Spotify (NYSE: SPOT) in abbonamento, ma ad un prezzo più basso dei 9,99 euro al mese.
In questo modo Twitter non dovrà garantire il 30% ad Apple e a Google ed incasserà direttamente gli importi degli abbonamenti mensili ed annuali, incrementando il volume di affari e raggiungendo l’obiettivo prestabilito da Musk.
Non è da escludere un accordo tra le parti interessate, ma allo stato attuale la battaglia pare appena cominciata ed i protagonisti non sembrano avere nessuna intenzione di rinunciare a centinaia di milioni di dollari che ogni anno rimpinguano le casse di Apple e Google, Musk permettendo.