Il Gruppo Eni ha concluso un 2022 da record, cavalcando l’onda del mercato favorevole, anche se il quarto trimestre chiuso lo scorso 31 dicembre non ha rispettato le attese degli analisti.
Il consensus attendeva un utile netto da 2,6 miliardi di euro e un utile operativo da 4,13 miliardi di euro, ma Eni non è andato oltre i 2,5 miliardi di euro di utile netto e i 3,59 miliardi di euro di utile operativo.
Anche la voce relativa alla produzione segna un lieve calo del -6,9% a 1,62 milioni di barili contro le attese che stimavano 1,7 milioni di barili al giorno.
I dati ENI del quarto trimestre 2022

Il quarto trimestre 2022 di Eni ha deluso le attese, ma i dati in calo nel periodo ottobre-dicembre sono stati decisamente compensati dai record registrati per tutto il 2022.
Se le previsioni attendevano un utile netto da 2,6 miliardi di euro, Eni ha solo sfiorato le stime presentando 2,5 miliardi di euro.
La differenza si mostra invece più evidente sull’utile operativo stimato a 4,13 miliardi di euro, contro i 3,59 miliardi di euro presentati dal gruppo petrolifero.
Nonostante il calo nell’ultimo trimestre, l’amministratore delegato Claudio Descalzi intervistato dagli organi di stampa dopo la comunicazione dei dati finanziari si dice soddisfatto dei risultati complessivi ottenuti da Eni durante tutto il 2022.
Certamente hanno giocato un ruolo fondamentale e determinato in positivo i risultati finanziari di Eni l’incremento del prezzo del petrolio e le impennate sulla quotazione del gas naturale.
Fattori che secondo De Scalzi hanno determinato i numeri da record e spingerebbero gli investimenti di Eni nel lungo periodo, a beneficio anche degli azionisti del gruppo petrolifero e degli investitori che puntano sul titolo (in rialzo dallo scorso settembre).
I dati finanziari di Eni del 2022

Analizzando tutto il 2022 si può notare un significativo incremento da 9 miliardi di euro sull’utile netto di Eni in rapporto all’anno precedente.
Oltre all’aumento delle materie prime Descalzi evidenzia la politica aziendale volta alla gestione oculata dei costi e dei rischi in un contesto complicato, fattori che hanno determinato i record registrati nel 2022.
Da non sottovalutare un altro importato dato finanziario riguardante il flusso di cassa di Eni da 20,4 miliardi di euro che ha permesso al Gruppo di investire sulla crescita aziendale, ridurre l’indebitamento e destinare 5,4 miliardi di euro per dividendi e buyback.
Previsioni Eni: conviene investire?

Oltre ai record finanziari del 2022, Eni si mostra come uno dei principali protagonisti del settore energetico a livello globale.
La crescita aziendale di Eni si diversifica ramificandosi in diverse aree geografiche del mondo e si intensifica anche attraverso consolidati rapporti internazionali con i Paesi produttori per garantire forniture rapide e l’indipendenza energetica dalla Russia entro il 2025.
Inoltre proseguono spediti il processo di decarbonizzazione e gli investimenti sulle rinnovabili, questi ultimi raddoppiati in rapporto all’anno precedente con Plenitude e con Eni Sustainable Mobility.
In ottica di investimento, secondo le previsioni degli esperti il titolo Eni in Borsa potrebbe guadagnare valore, spinto dalla solidità finanziaria, da un bilancio in crescita e dalla pianificazione aziendale a lungo termine.
Un’opportunità di investimento per i trader che valutano di comprare azioni Eni (MIL: ENI) per diversificare il proprio portafoglio azionario.