Dopo una lunga corsa il dollaro sembra rallentare e nel cambio con l’euro si porta poco sopra la parità, ma mantiene stabile la sua forza con le altre valute.
La quotazione dell’oro appare riprendere il suo naturale vigore che lo ha spinto a 1.800 dollari l’oncia dopo aver subito le conseguenze dell’aumento dei tassi di interesse imposti dalle Banche Centrali.
Le criptovalute invece stanno attraversando un momento difficile, complice la crisi economica internazionale che ha penalizzato il comparto tecnologico e trascinato anche le monete digitali.
Euro/dollaro sopra la parità

Nelle ultime 2 settimane la moneta statunitense ha decelerato ed il cambio euro dollaro ha permesso alla moneta europea di superare (anche se di poco) la parità.
Nonostante il dollaro abbia rallentato la sua galoppata che lo aveva spinto in rialzo dell’11,5% sulle altre valute internazionali, alla fine del mese di settembre ha perso il 6,5% e nel mese di novembre è in calo del 5,5%.
A frenare la corsa del dollaro è stato in particolar modo il dato sull’inflazione statunitense, sotto le previsioni ed in calo al 7,7% in rapporto all’8,2% di settembre.
La politica aggressiva sui tassi di interesse imposta dalla Federal Reserve per contrastare la forte pressione inflazionistica ha certamente spinto in rialzo il dollaro, ma il recente calo sull’inflazione ha permesso alla FED di allentare la morsa e di conseguenza depotenziare la valuta americana.
Oro in rialzo

La quotazione dell’oro appare in netto rialzo rispetto ai 1.600 dollari della fine di ottobre e i 1.800 dollari l’oncia raggiunti oggi, nonostante l’instabilità economico finanziaria.
Storicamente l’oro è sempre stato un bene di rifugio che esprime tutto il suo potenziale proprio durante i periodi di forte incertezza, ma a penalizzare lo sprint del metallo prezioso che ha perso il 4% è stata la Federal Reserve alzando i tassi.
L’incremento sui tassi favorisce i Treasury Bond e il dollaro statunitense che generano rendimenti, a discapito dell’oro che ha perso la sua peculiarità ed oggi sale perché si riduce l’inflazione e la conseguente stretta della FED sui tassi.
Considerando l’attuale trend, comprare oro oggi potrebbe offrire interessanti margini di guadagno nel lungo periodo e secondo le stime degli analisti l’incremento degli investimenti in oro ad un prezzo vantaggioso spingerebbe il metallo prezioso in rialzo fino a 1.900 dollari l’oncia entro la fine del 2023.
Criptovalute in difficoltà: conviene investire?

Le criptovalute stanno attraverso un periodo buio, trascinati dal comprato tecnologico che sta subendo le conseguenze della crisi economica in atto.
Basti vedere cosa è successo a FTX per rendersi conto che le monete virtuali stanno registrando una volatilità più alta di quella che normalmente ne condiziona l’andamento.
Anche il Bitcoin (BTC) che funge da vero e proprio termometro e trascina nel bene e nel male tutto il comparto criptovalutario ha registrato nell’ultimo anno un crollo significativo del proprio valore.
Le più importanti criptovalute su cui investire hanno subito una forte volatilità ed il loro valore appare molto altalenante, tra ribassi e spiragli di ripresa.
Uno status che permette ai crypto trader di speculare nel breve termine con il trading di criptovalute, ma anche effettuare operazioni finanziarie nel lungo periodo.
Investire in criptovalute ad un prezzo più basso attraverso i migliori exchange consentirebbe agli investitori di ottenere importanti margini di guadagno, in attesa che il valore riprenda un potenziale trend rialzista.