Investimenti > Criptovalute > Criptovalute Bilancio Aziendale

Criptovalute nel bilancio aziendale: è possibile? Le novità sulla Legge di Bilancio 2023

Il sistema contabile nazionale non chiarisce alle aziende come inserire a bilancio le criptovalute, ma la Legge di Bilancio 2023 e i principi contabili internazionali forniscono gli strumenti per poter procedere

+ Perché fidarti di Finanza Digitale
×

In Finanza Digitale, ci impegniamo per offrirti analisi finanziarie imparziali e affidabili. Pur ricevendo compensi attraverso affiliazioni, la nostra integrità editoriale rimane il nostro pilastro: le nostre classifiche e recensioni sono frutto di rigorose analisi e indipendenza. La tua fiducia è la nostra missione.

Aggiornato il:

Tempo lettura:
3 min
+ Fidati di Noi
×

In Finanza Digitale, ci impegniamo per offrirti analisi finanziarie imparziali e affidabili. Pur ricevendo compensi attraverso affiliazioni, la nostra integrità editoriale rimane il nostro pilastro: le nostre classifiche e recensioni sono frutto di rigorose analisi e indipendenza. La tua fiducia è la nostra missione.

Aggiornato il:

Tempo lettura:
3 min
criptovalute

Il Governo Meloni su Bitcoin e criptovalute ha trattato il tema dedicando ben 5 articoli nella nuova Legge di Bilancio 2023, allo scopo di chiarire i diversi aspetti e riempire i vuoti normativi.

Tra le domande più interessanti ci si chiede se è possibile contabilizzare le criptovalute nel bilancio aziendale? La risposta è positiva, ma non basta adottare i principi contabili italiani perché ancora oggi deficitari e non integrano apposite linee guida in materia.

I principi contabili internazionali invece propongono soluzioni più chiare, aggiornate negli ultimi anni per consentire di inserire le criptomonete nel bilancio delle aziende interessate.

Le criptovalute nella Legge di Bilancio 2023

Le criptovalute nella Legge di Bilancio 2023

Il Governo in carica ha deciso di affrontare l’annosa questione contabile delle criptovalute e l’ha fatto con 5 articoli inseriti nella nuova Legge di Bilancio 2023 che trattano le monete virtuali.

Un piccolo passo avanti che tuttavia non regolamenta del tutto il crypto asset ma chiarisce alcuni aspetti in materia, compreso anche l’inquadramento delle criptovalute nel bilancio aziendale.

Come contabilizzare le criptovalute nel bilancio aziendale? Fino ad oggi è possibile inquadrare le criptomonete nel bilancio aziendale come attività immateriali o rimanenze.

Un’operazione che richiede tuttavia la consulenza di un esperto che sappia guidare l’azienda nel redigere un bilancio che comprenda anche un’apposita voce sulle criptomonete, applicando le normative vigenti sull’obbligo di comunicazione al Fisco delle criptovalute.

I riferimenti normativi sulle criptovalute relativi alla Legge di Bilancio 2023 sono contenuti negli art. 31, 32, 33, 34, 35 che trattano i punti di seguito elencati:

  • art. 31: tassazione delle operazioni su cripto-attività;
  • art. 32: valutazione cripto attività;
  • art. 33: rideterminazione del valore delle cripto-attività;
  • art. 34: regolazione delle cripto-attività;
  • art. 35: imposta di bollo sulle cripto-attività.

5 articoli che aprono le porte alle criptomonete e forniscono le basi su cui avanzare una possibile regolamentazione più esaustiva del settore che continua a suscitare notevole interesse, sia in Italia che nel mondo.

Criptovalute nel bilancio aziendale: esempio pratico

Criptovalute nel bilancio aziendale esempio pratico

L’articolo 32 redatto dal Governo ed inserito nella Legge di Bilancio 2023 sottolinea come non concorra alla formazione del reddito la volatilità delle criptovalute.

Una norma volta a non tenere in considerazione la notoriamente alta oscillazione delle criptomonete che non influirà sulla tassazione.

Per meglio capire come inserire le criptovalute nel bilancio aziendale, potrebbe tornare utile proporre un esempio pratico.

Effettuata un’operazione criptovalutaria, durante l’anno il valore della moneta virtuale potrebbe essere soggetto a continue variazioni, motivo per cui le oscillazioni in questione non incidono sul reddito.

Alcuni casi invece concorrono alla formazione del reddito, come quelli di seguito riportati:

  • scambio con criptovalute;
  • scambio con NFT;
  • cambi in valuta fiat.

Nei suddetti casi, la differenza tra il valore incassato ed il valore fiscale concorre alla formazione del reddito e sarà soggetto ad opportuna tassazione prevista per legge.

È comunque opportuno affidarsi sempre ad una consulenza professionale in materia contabile ed investire in criptovalute solo attraverso i migliori exchange legalmente autorizzati per evitare pericolosi rischi di frode.

Imprenditore tech e investitore indipendente, esperto in criptovalute e strumenti di trading speculativo. Scrive per FinanzaDigitale e altri magazine economici.

Lascia un commento

Potrebbero interessarti anche: