Non sono bastati per Google Alphabet un quarto trimestre 2022 deludente ed una difficile situazione di tutto il comparto tecnologico che perdura dallo scorso anno, ma a peggiore l’andamento del titolo in Borsa è stato il nuovo chatbot Bard.
Nato per competere con il tanto popolare quanto rivale ChatGPT, l’applicativo di intelligenza artificiale lanciato da OpenAI e Microsoft (NASDAQ: MSFT), Bard ha evidenziato lacune e suscitato forti dubbi sul suo corretto funzionamento.
È bastata infatti una risposta inesatta di Bard circa le nuove scoperte del telescopio Webb per mandare in fumo 100 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato a Wall Street.
L’accaduto che ha fatto crollare le azioni Google Alphabet

I fatti iniziano durante un evento promozionale organizzato da Google a Parigi, durante il quale sono state mostrate le potenzialità di Bard che utilizza l’intelligenza artificiale per semplificare la vita di tutti i giorni.
Sulla scia del più popolare ChatGPT, il prodotto lanciato da Google aveva creato delle importanti attese che tuttavia hanno suscitato dei dubbi tra i presenti quando Bard ha risposto in maniera inesatta ad una domanda relativa alle nuove scoperte del telescopio Webb.
Secondo Bard, il telescopio in questione aveva scattato la prima foto di un pianeta non appartenente al nostro sistema solare, ma in verità la prima foto fu scattata nel 2004 dal telescopio Very Large.
Una risposta sbagliata che ha suscitato delusione tra gli investitori presenti all’evento e costato ad Alphabet ben 100 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato.
Un periodo di test prima del lancio al pubblico

Non è tardava ad arrivare la risposta dei dirigenti di Google attraverso gli organi di informazione, giustificando il periodo di test che Bard sta affrontando prima di essere lanciato sul mercato.
Nulla di apparentemente preoccupante quindi, ma sei i dubbi sulla corretta funzionalità del chatbot Bard potrebbero essere risolti dopo il periodo di prova, più complicata appare la competizione con il concorrente ChatGPT e per Google il modo migliore per risanare i 100 miliardi di dollari mandati in fumo è offrire un prodotto all’altezza degli standard.
L’errore potrebbe apparire come una semplice risposta errata pur sempre correggibile, ma quando dietro al tanto atteso Bard c’è un colosso del tech come Google, chiamato ad offrire un prodotto all’altezza o superiore a Chat GPT, è severamente vietato sbagliare.
Il prezzo pagato da Google in Borsa sembra infatti rispecchiare l’occasione mancata per rivelare al mondo il successo del suo nuovo chatbot di intelligenza artificiale.
Un lavoro sull’AI durato anni

Prima di arrivare alla creazione di Bard, Google ha lavorato per diversi anni al progetto che utilizza le potenzialità dell’intelligenza artificiale, motivo per cui l’attesa sembrava valerne le pena.
La possibilità di offrire un prodotto che dialoga con gli esseri umani e risponde alle loro domande con accuratezza e creatività appare più cinematografico che realizzabile, eppure sta diventando realtà.
Con i nuovi chatbot infatti è già possibile fare domande (anche complesse) ed ottenere risposte (anche esaustive), scrivere testi, racconti, canzoni, ma anche fornire assistenza in tempo reale e molto altro ancora.
“Buona la prima”, si è soliti dire. Magari non sarà il caso di Google, ma il gigante del tech ha tutte le risorse e le potenzialità per garantire al mercato un prodotto altamente valido.
Gli investitori che reputano interessante la creazione di Bard e ChatGPT e credono nelle potenzialità dell’intelligenza artificiale possono investire sui loro sviluppatori comprando azioni Alphabet (NASDAQ: GOOG) e azioni Microsoft (NASDAQ: MSFT) per tentare di ottenere interessanti guadagni.