Hamas, WSJ: guerra contro Israele finanziata in criptovalute

Per il quotidiano americano Hamas avrebbe raccolto ingenti somme in criptovalute, sfruttando donazioni anonime in Bitcoin e l'elemosina della Zakat.

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L’organizzazione terroristica di Hamas sarebbe finanziata anche e soprattutto con donazioni in criptovalute. A riferirlo è il Wall Street Journal, secondo il quale negli ultimi anni l’organizzazione avrebbe accumulato ben 41 milioni di dollari in valute digitali.

Non solo. Il gruppo estremista palestinese avrebbe raccolto fondi per finanziare le proprie attività belliche anche dall’elemosina obbligatoria islamica, la Zakat. Fondi che sarebbero arrivati in modo anonimo da tutto il mondo, anche dall’Italia.

Ad oggi, l’antiterrorismo non ha i mezzi per contenere i finanziamenti illeciti e non è in grado di individuare i fondi illegali dagli aiuti umanitari.

Criptovalute: un canale di finanziamento evasivo

Il report rivela che Hamas ha ottenuto ingenti somme attraverso due principali canali di criptovalute:

  1. donazioni dirette in Bitcoin: i militanti hanno ricevuto donazioni dirette in Bitcoin (BTC), consentendo loro di aggirare i controlli finanziari;
  2. fondi dalla Zakat: l’organizzazione ha sfruttato la Zakat, l’elemosina islamica obbligatoria, per raccogliere fondi. La Zakat richiede che i musulmani benestanti versino il 2,5% della loro ricchezza a scopo caritatevole.

Secondo il WSJ, la Palestinian Islamic Jihad ha ricevuto 93 milioni in criptovalute nel periodo compreso tra agosto 2021 e giugno 2023, mentre nello stesso periodo Hamas ha ricevuto 41 milioni di criptomonete.

Questi fondi, provenienti da tutto il mondo, compresa l’Italia, hanno creato un flusso costante di denaro che finanzia non solo attacchi terroristici, ma anche attività per guadagnare consensi a Gaza.

Il problema è che queste risorse risultano indistinguibili dagli aiuti umanitari essenziali e l’attività delle autorità antiterroristiche non sembra ad oggi essere in grado di intervenire in maniera risolutiva.

Bloccato l’utilizzo delle criptovalute tramite Binance

Le autorità israeliane hanno cercato di ostacolare il finanziamento di Hamas attraverso criptovalute collaborando con Binance, uno dei principali exchange mondiali.

Questa mossa, seppur importante, è stata parziale e tardiva, dato che Hamas aveva già accumulato milioni di dollari in criptovalute prima dell’attacco del 7 ottobre.

L’analisi delle transazioni evidenzia le difficoltà degli Stati Uniti e di Israele nel limitare l’accesso di Hamas e di altre organizzazioni terroristiche al finanziamento internazionale.

La Zakat: Un Canale Massiccio di Finanziamento

Una parte significativa del finanziamento proviene dalla Zakat, l’elemosina islamica. Questa pratica obbliga i musulmani benestanti a versare il 2,5% della loro ricchezza a scopo caritatevole.

Ma quanto di questo flusso di denaro va effettivamente ad Hamas? Gli apparati antiterrorismo in tutto il mondo si sono posti questa domanda, ma la risposta rimane sfuggente.

In Italia, persino la Guardia di Finanza ha concluso che la finanza islamica rimane un territorio difficilmente monitorabile.

Il controllo territoriale di Gaza e il finanziamento di Hamas

Un aspetto cruciale è che Hamas ha un controllo stretto sul territorio di Gaza, il che gli consente di drenare fondi provenienti dalla Zakat e da altre fonti.

Questo solleva preoccupazioni riguardo al modo in cui tali finanziamenti vengono gestiti una volta giunti a Gaza.

È importante sottolineare che non vi è alcun legame comprovato tra l’attività di Islamic Relief, un’organizzazione di aiuto umanitario, e Hamas.

L’assistenza umanitaria alla popolazione palestinese resta una priorità, ma la gestione dei fondi è ancora oggetto di interrogativi.

L’uso delle criptovalute da parte di Hamas ha sollevato una serie di preoccupazioni sulla trasparenza del finanziamento e sulla capacità di monitorare i flussi di denaro destinati a organizzazioni terroristiche.

Gli sforzi per interrompere questi finanziamenti evasivi sono in corso, ma resta una sfida complessa per tutta la comunità internazionale.

Gianluca Conte

Esperto di finanza digitale e lavoro.

Una lunga esperienza come consulente d'azienda, business analyst e formatore. Collaboro con FinanzaDigitale portando contenuti di vario genere.

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