Proprio quando vengono diramati agli organi di informazione i dettagli del nuovo strumento anti-spread denominato Tpi, transmission protection instrument, che porta la firma della Banca Centrale Europea, emergono dati sulla più grande scommessa speculativa contro il debito italiano.
Un gruppo di hedge fund ha puntato forte contro i Titoli di Stato Italiani per un totale di 39 miliardi, speculando sul ribasso dei prezzi. Una scommessa così alta sulle obbligazioni italiane che non si verificava dallo scorso gennaio.
È quanto afferma il Financial Time, che rivela forti attività finanziarie speculative contro l’Italia, Paese che sta attraversando una forte instabilità politica che ha portato alle dimissioni del Premier Draghi e alle elezioni in programma il prossimo 25 settembre.
Ad aggravare la situazione in Italia e a comportare investimenti speculativi a ribasso è anche la forte dipendenza dalla Russia per le forniture di gas naturale, nonostante l’embrionale progetto avviato da Draghi per raggiungere l’indipendenza energetica.
Come avviene l’attività speculativa degli hedge fund sui Titoli di Stato italiani

Vendere allo scoperto e shortare, come stanno facendo gli hedge fund, significa vendere Titoli di Stato che hanno preso in prestito, prevedendo un ribasso dei prezzi ed incassando di conseguenza la differenza per ottenere il margine di guadagno pianificato.
Del resto, la forte instabilità politica e la dipendenza dalla Russia che, seppur ridotta dal 40% al 18%, aggrava sensibilmente le condizioni di alta vulnerabilità che determinano le attività di speculazione in Italia.
A rendere più attrattivo l’investimento speculativo sono certamente la forte pressione inflazionistica e l’attuale instabilità politica italiana, oltre al pesante debito pubblico sulle spalle del Bel Paese.
Le condizioni ideali per gli speculatori che come predatori attendono solo l’evolversi di quanto pianificato.
Le reazioni della politica contro la speculazione degli hedge fund

A rassicurare sulle speculazioni contro l’Italia è Giorgia Meloni, alla guida di Fratelli d’Italia (in corsa per diventare il primo partito d’Italia) e candidata alle prossime elezioni nazionali in programma il prossimo 25 settembre.
Secondo la Meloni, in un’intervista diffusa agli organi di informazione, il patrimonio finanziario italiano sarà al sicuro contro ogni forma di attività speculativa se dovesse essere eletta Premier e guidare il prossimo Governo.
La Meloni ricorda anche l’intervento di Mario Draghi, allora Presidente della BCE, quando lo spread toccò i 520 punti base e solo l’intervento della banca Centrale Europea da lui guidata riuscì a chiudere lo spread tra BTP decennale e BUND tedesco a 473 punti.
Secondo la Meloni, sarà fatto ogni sforzo possibile per evitare speculazioni nel Bel Paese, eppure l’Italia oggi si presta bene ad attività di questo tipo, complice soprattutto la forte esposizione sull’andamento vertiginoso dei prezzi del gas naturale.
Solo l’intervento della Banca Centrale Europea potrà proteggere l’Italia e proprio il Tpi, transmission protection instrument, lo scudo anti-spread approvato dalla BCE, entrerà in funzione per salvaguardare i Paesi membri dai rischi dell’innalzamento dello spread.
L’unica notizia certa al momento è che lo spread tra Btp e Bund è sceso da 231 a 223 punti, con un rendimento che è passato dal 3,67% al 3,55%.