Bozza Manovra 2024, novità su pensioni e uscita dal lavoro

Dal 2024 sarà applicata la quota 103 con finestre 6-9 mesi, con almeno 62 anni d'età e 41 di contributi. Novità anche per l'Ape sociale e Opzione donna. Ecco le proposte nella Legge di Bilancio

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Anche se non c’è ancora nulla di definitivo, le regole della nuova manovra finanziaria sembrano definite: si tagliano gli assegni per chi sceglie i canali residui di pensionamento anticipato e sarà applicata la quota 103 con finestre a 6-9 mesi.

La lettura delle bozze della legge di Bilancio 2024 circolate in questi giorni mostra bene quanto è grave il problema dei costi previdenziali per il bilancio pubblico italiano.

E quanto è grande il divario fra alcune promesse elettorali e la necessità di tenuta dei conti.

340 miliardi per le pensioni nel 2024

La spesa per le pensioni nel 2024 arriverà a 340 miliardi, per salire a 350 nel 2025 e a 361 nel 2026. Già ad oggi, in rapporto al PIL, è la più alta del mondo.

Quota 103 con finestre 6-9 mesi

Di qui le tante norme che nella manovra provano a stringere i bulloni della previdenza. Sarà applicata la quota 103 con finestre 6-9 mesi, chiedendo di sommare 62 anni di età e 41 di anzianità contributiva.

Tuttavia, raggiunta quota 103, l’uscita effettiva dal lavoro passa da 3 a 6 mesi per i lavoratori privati e da 6 a 9 per i dipendenti del settore pubblico.

La pensione sarà ricalcolata utilizzando il metodo contributivo e rispettando un tetto massimo mensile pari a quattro volte il minimo, fissato a circa 2.250 euro.

Inoltre, per la pubblica amministrazione, arriva anche una riduzione dei parametri di calcolo della pensione, in particolare per i dipendenti della sanità ed enti locali.

Previsto un premio per coloro i quali decidono di mantenere il posto di lavoro, pur avendo i requisiti per andare in pensione. Tuttavia, il cosiddetto bonus Maroni dovrebbe ammontare solo a qualche decina di euro al mese in più.

Ape sociale e Opzione Donna

L’Ape sociale si aprirà solo per chi ha almeno 63 anni e 5 mesi, con 36 anni di contributi, per chi svolge lavori usuranti, oppure per chi è disoccupato (30 anni di contributi) o invalido (36 anni di contributi).

Servirà un anno di più anche per Opzione Donna:

  • 59 anni per chi ha due figli;
  • da 60 per chi ha un figlio;
  • da 61 anni per le altre lavoratrici.

Per le pensioni più basse, le bozze non contemplano né la valutazione rafforzata né l’aumento a 650 euro delle minime.

Riscatto rateizzato per andare in pensione anticipata

Per i lavoratori che vorrebbero andare in pensione anticipata, ma non hanno i contributi minimi versati, possono pagare i contributi mancanti.

Chi è rimasto alcuni anni senza occupazione e coloro i quali hanno iniziato a lavorare dal 1996, hanno la facoltà di riscattare gli anni di contribuzione non versati.

La bozza in manovra consente loro di pagare fino ad un massimo di 5 rate i contributi mancati ed andare così in pensione anticipata.

Si attendono nuovi chiarimenti su quanto verrebbe a costare questa opzione. Il Mef ha già inviato il disegno di legge di bilancio alla presidenza del Consiglio, dopodiché la palla passerà al Parlamento.

Jacopo Marini

Trader, opinionista ed esperto di mercati azionari e criptovalute. Uno dei primi investitori in Italia a credere in Bitcoin e diventarne un profondo conoscitore. Collabora con FinanzaDigitale dal 2014.

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