Lo spauracchio di una Tassa Patrimoniale potrebbe incombere sui patrimoni mobili ed immobili degli italiani e sembrano esserci già proposte al riguardo che potrebbero condizionare le elezioni nazionali in programma il prossimo 25 settembre.
Una misura forte, ma che secondo alcuni partiti politici italiani parrebbe necessaria per fronteggiare le conseguenze post-pandemiche e l’attuale crisi economica, risanando le casse dello Stato.
Il Pd guidato da Enrico Letta aveva già proposto all’uscente Governo Draghi una Tassa Patrimoniale sulle successioni milionarie, contrastata da molti partiti politici e mai andata in porto.
Alle prossime elezioni nazionali, il Pd di Enrico Letta sembrerebbe propenso a riproporre la Tassa Patrimoniale sulle successioni plurimilionarie, per sostenere i giovani oggi succubi della disoccupazione e della precarietà .
Cos’è la Tassa Patrimoniale proposta da Letta

La Tassa Patrimoniale è un’imposta applicabile su beni mobili ed immobili posseduti sia in Italia che all’estero, applicabile allo scopo di incrementare il gettito economico e dare ossigeno alle casse dello Stato.
La Tassa Patrimoniale non colpisce il reddito ma solo il patrimonio immobiliare ed i beni mobili:
- proprietà immobiliari: case, fabbricati, box auto, capannoni ecc.;
- beni mobili: conti correnti, preziosi come l’oro, investimenti finanziari.
Nello specifico, il Pd di Letta parrebbe proporre un Tassa Patrimoniale finalizzata a colpire solo le successioni plurimilionarie dei neomaggiorenni per sostenere i coetanei in difficoltà e garantire una sorta di equità generazionale.
La proposta del Pd di Letta

La proposta avanzata da Enrico Letta, segretario nazionale del Pd, riguarderebbe una Tassa Patrimoniale applicabile a tutti i giovani appena maggiorenni che hanno ricevuto in dote successioni milionarie.
Inoltre, la Tassa Patrimoniale che potrebbe essere inclusa nel programma elettorale del Pd potrebbe riguardare anche immobili e beni mobili che superino i 500mila euro.
Una condizione che a conti fatti graverebbe prevalentemente sul ceto medio che possiede una casa di proprietà e qualche risparmio messo da parte.
Una proposta che da un lato vede la disapprovazione di gran parte dei partiti politici, ma che dall’altro lato è vista di buon occhio dai giovani alla ricerca di un lavoro e di una stabilità finanziaria.
Un dato certo è che la forte pressione inflazionistica che ha già raggiunto uno storico 8,4% e l’incremento dei costi pesano in modo significativo sulle tasche degli italiani che chiedono ai vari partiti azioni efficaci per contrastare la povertà .
Come difendersi dalla Patrimoniale

Non è certamente la prima volta che la politica utilizza la Tassa Patrimoniale per risanare le cassa dello Stato sempre più deficitarie.
Il Governo Nitti nel 1919 ed il Governo Amato nel 1992 hanno attuato questa misura rispettivamente per ripianare le perdite della Seconda Guerra Mondiale e per risanare la finanza pubblica.
Ovvio che nessun contribuente auspicherebbe l’applicazione della Tassa Patrimoniale, ma è chiaro che i partiti politici e soprattutto il Governo che sarà chiamato ad amministrare l’Italia dovrà fare i conti con una realtà sociale e finanziaria difficile e complicata.
Nell’ipotesi che la misura proposta da Letta e dal Partito Democratico dovesse essere applicata, come difendersi dalla Tassa Patrimoniale?
Molto probabilmente le categorie più svantaggiate saranno esenti dall’applicazione di questo intervento finanziario, ma per coloro che rischiano di subire la Tassa Patrimoniale potrebbe essere utile investire i risparmi con le migliori piattaforme di trading online legalmente autorizzate.
In questo modo potresti salvaguardare il tuo patrimonio economico ed ottenere interessanti margini di guadagno con un’adeguata strategia ed un’opportuna diversificazione del portafoglio finanziario, tenendo sempre conto dei rischi derivanti dall’alta volatilità tipica dei mercati.