Il prezzo del gas vola dopo chiusura di Nord Stream 1: +11% a 27 euro

Ennesimo stop del gasdotto Nord Stream 1 a causa dei lavori di manutenzione fa schizzare nuovamente in rialzo il prezzo del gas.

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Un altro stop del gasdotto Nord Stream 1 ed il prezzo del gas vola con un rialzo del +11% a 270 euro per megawattora, concitando di conseguenza i mercati europei.

La quotazione del gas naturale sembra destinata ad un’altra impennata causata dai lavori di manutenzione annunciati dalla Russia all’importante gasdotto che trasporta direttamente il gas nell’Europa occidentale.

I lavori di manutenzione dovrebbero causare l’ennesimo blocco di Nord Stream 1 per circa 3 giorni, salvo ulteriori complicazioni. Dal 31 agosto al 2 settembre, il gasdotto rimarrà fermo, riducendo di fatto le forniture del gas naturale in Europa.

Già la scorsa settimana il gas naturale aveva registrato un’impennata a 241 euro, dopo aver sfiorato picchi da 260 euro, ma il record sembrerebbe essere solo posticipato nel mese di ottobre. Secondo le previsioni sul gas naturale infatti, ci si attende un altro rialzo dell’11,3% a 275 euro.

Le conseguenze dell’aumento del prezzo del gas

Le conseguenze dell'aumento del prezzo del gas

L’annuncio dalla Russia circa la chiusura temporanea del gasdotto Nord Stream 1 per lavori di manutenzione, oltre a destabilizzare i mercati ha destato preoccupazione anche in Italia.

Ci si aspetta infatti un piano di razionamento del gas naturale disposto dal Premier ad interim Mario Draghi, per evitare il disastroso blocco delle fabbriche.

È dello stesso avviso Enrico Carraro, presidente di Confindustria, che in un’intervista rilasciata agli organi di stampa ha dichiarato tutta la sua preoccupazione sullo stop di North Stream 1.

Secondo Carraro, le industrie più energivore subirebbero gravi conseguenze, non solo nel medio termine ma anche nel lungo periodo, dato che mancano certezze su quando potrebbero arrestarsi gli aumenti dei prezzi.

L’impossibilità di procedere ad una quanto più verosimile pianificazione aziendale, preoccupa non poco l’intero comparto industriale, motivo per cui servirebbe un’azione istituzionale autorevole affinché si proceda ad un piano di razionamento del gas naturale a livello europeo.

Perché aumentano i prezzi del gas?

Perché aumentano i prezzi del gas?

Dato che il prezzo del petrolio scende del -1,87% a 89,07 dollari al barile, perché i prezzi del gas aumentano? Si tratta solo di ordinari lavori di manutenzione oppure una strategia di Putin per infliggere un duro colpo all’occidente?

Non è da escludere lo zampino del leader russo che, a causa del conflitto tra Russia ed Ucraina che ha destabilizzato i rapporti internazionali, potrebbe ridurre ulteriormente le forniture del gas naturale in occidente, in risposta alle forti sanzioni subite.

Lo stoccaggio del gas naturale in vista del prossimo inverno potrebbe non riuscire a compensare un eventuale taglio del gas proveniente dalla Russia, rendendo ancora più critico il prossimo inverno.

Secondo le ultime previsioni sul gas naturale non si esclude un’altra impennata che potrebbe raggiungere i 35 dollari per megawattora, con conseguenze economiche significative sulle tasche delle famiglie e delle imprese italiane (e non solo).

Considerando che solo in Italia il gas naturale consente la produzione del 44% di energia, lo stoccaggio delle forniture provenienti da altri Paesi potrebbe non essere sufficiente (dato che la richiesta è in continuo aumento) ed un mercato senza la Russia causerebbe gravi difficoltà per la prossima stagione invernale.

Dalle urne del prossimo 25 settembre uscirà il nuovo Governo che sarà chiamato ad affrontare nell’immediato un tema così delicato che coinvolgerà tutte le famiglie e le imprese italiane, alle prese con bollette in forte rialzo.

Leggi anche: come fare trading sul gas naturale

Jacopo Marini

Trader, opinionista ed esperto di mercati azionari e criptovalute. Uno dei primi investitori in Italia a credere in Bitcoin e diventarne un profondo conoscitore. Collabora con FinanzaDigitale dal 2014.

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