Il prezzo del petrolio ha subito una forte diminuzione negli ultimi 5 mesi del 2022, passando dai 125 dollari al barile agli attuali 79 dollari. Una variazione che, tradotta in percentuale, segna un crollo netto del 37% su base totalitaria.
Con una situazione economica molto delicata, ma soprattutto con una Russia sul piede di guerra, capire quali potrebbero essere i prezzi del petrolio nel 2023 è molto complesso. La minaccia della Russia di chiudere le forniture potrebbe scatenare un aumento dei prezzi.
Per adesso la situazione è ancora sotto controllo, con una quotazione che ha iniziato il 2023 sotto gli 85 dollari al barile. I tanti fattori di influenza, che avremo modo di indicare, potrebbero in ogni caso modificare positivamente o negativamente i prezzi del greggio.
Focalizziamo l’attenzione sulle due principali quotazioni del petrolio, sulle possibili stime di prezzo e raccomandazioni per l’avvenire. Studi che puoi utilizzare come supporto per analizzare il greggio e per piazzare successivamente le tue strategie di investimento.
Prezzo petrolio: quotazione Brent e WTI
️ Petrolio Brent | ️ Petrolio WTI |
Estratto nel Mare del Nord | Estratto nel Texas |
Quotato su Borsa di Londra | Deriva da contrattazioni al NYMEX |
Tipologia di petrolio: Leggero | Tipologia di petrolio: Leggero |
Quotazione personale diversa dal WTI | Quotazione personale diversa dal Brent |
Il prezzo del petrolio oggi fa riferimento a due quotazioni differenti: da una parte il petrolio Brent e dall’altra il petrolio WTI. La tabella in alto mette subito in evidenza le principali caratteristiche delle due tipologie di greggio.
Entrambe rientrano nella categoria dei petroli leggeri, chiamati in gergo “light”. Si tratta del petrolio più facile da lavorare, che può quindi essere utilizzato nel settore industriale per la creazione di prodotti derivati, come il combustibile, la plastica e così via.
Ciò che differenzia le due varianti è in primo luogo la località di estrazione:
- il petrolio Brent è estratto nel Mare del Nord;
- il petrolio WTI è estratto nelle zone del Texas, in un territorio delimitato dalla fascia che va dal Nord Dakota alla Louisiana.
Seconda differenza sostanziale, è il prezzo. Valutando il prezzo di oggi del petrolio Brent e WTI, si evince come le due quotazioni non coincidano. Una è quasi sempre più alta dell’altra, con variazioni che si rincorrono in modo dinamico sulla base della legge di mercato.
Prezzo petrolio Brent: grafico in tempo reale
Il petrolio Brent è il primo benchmark di riferimento, ossia il prezzo base per il greggio. È la tipologia di petrolio più conosciuta al mondo, nonché la più presente, visto che la sua valenza complessiva raggiunge il 66% di tutti i contratti petroliferi.
Il petrolio Brent è quotato sulla Borsa di Londra e la sua quotazione è quasi sempre più alta rispetto al prezzo del petrolio WTI. Al momento di questa stesura, fra le due tipologie di petrolio abbiamo uno scarto di quasi 5 dollari.
Nell’ultimo anno, la variazione del prezzo del petrolio Brent è stata del +8,77% (valore calcolato dalla prima settimana di gennaio 2022 alla prima settimana di gennaio 2023). Impostando un grafico a 5 anni, la variazione della quotazione Brent è pari al +27,05%.
Prezzo petrolio WTI: grafico in tempo reale
Il secondo grafico ti permette di conoscere il prezzo del petrolio WTI, che come anticipato ha una quotazione più bassa rispetto al Brent. Il prezzo del petrolio WTI è il prezzo di riferimento per i contratti negoziati sul NYMEX.
Seppur con una differenza di prezzo minima, la quotazione del petrolio WTI ha un andamento storico completamente diverso dalla quotazione Brent. Nell’ultimo anno, la variazione del prezzo del petrolio WTI è stata del +4,25%, con un +32,84% in 5 anni.
Andamento storico prezzo petrolio
Periodo storico | Valore prezzo petrolio |
1946 | Ottenimento di 1,17 dollari al barile in alcune giornate |
1975 | Ottenimento di 10 dollari al barile in alcune giornate |
1980 | Ottenimento dei 35 dollari al barile in alcune giornate |
2008 | Ottenimento di 145 dollari al barile in alcune giornate |
Ottobre 2021 | Ottenimento di 81 dollari al barile in alcune giornate |
Gennaio 2023 | Ottenimento dei 79 dollari al barile in alcune giornate |
La tabella indicata mette subito in evidenza le principali variazioni del prezzo del petrolio, che hanno accompagnato la sua quotazione negli anni.
A seguire le fasi più significative sullo storico del petrolio:
- partendo dal 1946, un barile di petrolio poteva essere acquistato a 1,17 dollari. Un valore sicuramente non paragonabile ai punti di massimo ottenuti nel 2008, così come quelli odierni (seppur più bassi dei massimi);
- dal 1974 al 1975, il prezzo del petrolio mostrò per la prima volta l’ottenimento dell’ambiziosa soglia dei 10 dollari al barile. Un valore che, calato in quel contesto storico, aveva già dell’incredibile rispetto al passato;
- agli inizi del 1980, con la globalizzazione in atto e un valore di acquisto del dollaro che si stava lentamente modificando, il prezzo del petrolio riuscì a superare i 35$ al barile, per poi subire correzioni;
- negli anni 2000, precisamente nel mese di luglio del 2008, la quotazione del petrolio segnò nuovi massimi storici, superiori ai 145 dollari. Un valore record, soprattutto se paragonato agli anni 50;
- un nuovo crollo sul prezzo al barile venne successivamente registrato nel 2020, sostituto da una ripresa nel 2021:
- dopo essere schizzato sopra i 115 dollari nel mese di giugno 2022, il prezzo del Brent ha subito una correzione, tornando di poco sopra gli 85 dollari nella prima settimana di gennaio 2023.
Cosa influenza il prezzo del petrolio?

Che si tratti di prezzo del petrolio Brent, o prezzo del petrolio WTI, la quotazione del greggio è influenzata positivamente o negativamente da diversi fattori. È quindi fondamentale conoscerli, così da cercare di anticipare eventuali movimenti di prezzo.
Il prezzo del petrolio dipende solitamente da:
- domanda e offerta;
- valenza dell’OPEC;
- sentiment di mercato;
- aspetti economici e geopolitici.
1. Domanda e offerta

Il petrolio è una materia prima base per la creazione di numerosi prodotti. Si pensi per esempio alla benzina, o alla creazione di carburanti per poter far muovere aerei, treni e qualsiasi altro mezzo di trasporto a combustione.
Ne deriva la necessità, per tutti i grandi estrattori di petrolio, di garantire una continuità di smercio alle società che ne fanno richiesta. La produzione, vista la grande domanda, è aumentata anche grazie a nuove tecniche estrattive (come ad esempio il fracking).
A tal riguardo, eventi improvvisi, che agiscono in modo diretto sulla richiesta del petrolio – si pensi ad esempio alla crisi portata dal Coronavirus e al parallelo stop di molte compagnie aeree e siti di produzione – possono portare squilibri all’interno del mercato.
In linea generale, una domanda alta di mercato, con una scarsa offerta dei produttori, genera un aumento del prezzo del petrolio. Di contro, una bassa domanda di mercato, con molta offerta disponibile, genera una diminuzione del prezzo del petrolio.
2. Valenza dell’OPEC

L’OPEC è un vero e proprio cartello, ossia un accordo strategico fra diversi produttori, nato negli anni ’60 per volontà di alcune grandi super potenze legate all’estrazione del petrolio.
Attualmente ne fanno parte più di 10 nazioni, fra cui:
- Congo;
- Libia;
- Iran;
- Venezuela;
- Arabia Saudita;
- Iraq;
- Emirati Arabi Uniti;
- Kuwait;
- Nigeria.
La valenza dell’OPEC sul mercato complessivo del petrolio è pari all’80% circa. Ne deriva, in modo parallelo, la possibilità da parte degli stessi produttori di poter creare dei veri e propri accordi sul prezzo del greggio.
Da tenere in ogni caso a mente come la restante percentuale risulti invece nelle mani dei cosiddetti produttori ed estrattori petroliferi non OPEC (Russia, Stati Uniti, Europa e così via), i quali dispongono comunque di un’importante quota di mercato nel settore.
Questioni geopolitiche, attinenti le zone di estrazione, quali gradi conflitti bellici, o ancora difficoltà sui flussi e sul commercio della materia prima, rappresentano un ulteriore elemento che può incidere sui rapporti fra i produttori e sulla quotazione del greggio.
3. Sentiment del mercato

Ulteriore fattore molto importante, che influisce in positivo o in negativo sulla quotazione del petrolio, è il cosiddetto sentiment del mercato, ossia l’interesse mostrato da chi investe e negozia sulla materia prima.
Si tratta in altri termini delle decisioni dei trader e dei negoziatori, in riferimento ai cosiddetti futures scambiati. Ricordiamo che un contratto future dà la possibilità di comprare o vedere in una specifica data futura, a un prezzo stabilito in partenza.
Anche in questo caso, tutto si basa sulla valenza degli acquirenti e dei venditori. Una maggioranza di una o l’altra categoria può comportare effetti diversi sul mercato stesso, ovvero far aumentare o far diminuire i prezzi.
4. Aspetti economici e geopolitici

In ultima analisi, ad incidere pesantemente sul prezzo del petrolio possono essere fattori economici e geopolitici. Negli ultimi anni abbiamo avuto esempi molto chiari, che partono proprio dalla crisi economica e dalle difficoltà portate dal periodo pandemico.
Squilibri economici, con compagnie di trasporto bloccate, aziende operanti nel settore industriale ferme, causano estrema volatilità al prezzo del petrolio. Quanto alle questioni geopolitiche, la guerra fra Russia e Ucraina ha influito pesantemente sul greggio.
Essendo la Russia uno dei maggiori produttori di petrolio, le sue continue minacce su chiusure di oleodotti e rifornimenti ad altri Paesi, anche in avvio del 2023, hanno più volte causato l’aumento del prezzo del petrolio, tornato successivamente su quote più basse.
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Conviene investire sul petrolio?

Alla luce di quanto esposto, investire sul petrolio oggi potrebbe essere la giusta strategia? Così come per ogni materia prima, o strumento finanziario, è bene tener presente sia gli aspetti positivi, sia gli aspetti negativi, con i relativi rischi.
L’affievolirsi delle condizioni portate dalla pandemia, attualmente molto più sotto controllo rispetto al 2021 e 2022, ha generato una timida ripresa dei mercati. Le recenti chiusure in Cina e i blocchi confermati a gennaio del 2023, hanno tuttavia portato nuovi timori.
Altri aspetti da dover considerare sono poi l’inflazione, l’aumento dei tassi di interesse e la forza del dollaro rispetto ad altre valute. Eventi che hanno contribuito a far diminuire la quotazione del petrolio di oltre il 20% negli ultimi due trimestri del 2022.
In aggiunta, l’arrivo della guerra ha portato effetti negativi proprio su petrolio e gas naturale. Checché se ne dica di un allentamento di tensioni, Putin continua a minacciare le super potenze mondiali puntando proprio sul tema del petrolio e delle risorse energetiche.
La combinazione fra la possibile recessione economica di diverse nazioni e delle ostilità con la Russia, crea maggiori preoccupazioni rispetto all’eventualità di una scarsa fornitura del greggio. Fattori che devi quindi considerare nelle tue strategie di investimento.
Prezzo petrolio: previsioni 2023
Banca/istituto di rating | Giudizio | Target price 2023 |
Bank of America | Rialzista | 100 dollari al barile |
Goldman Sachs | Rialzista | 98 dollari al barile |
JP Morgan | Rialzista | 90 dollari al barile |
In un contesto così delicato, con così tanti fattori di influenza e altrettante incertezze, è molto complicato proporre ipotetiche stime sul prezzo del petrolio, anche per un esperto in materia.
Il prezzo del greggio è ampiamente sotto i riflettori, ma quali sono le possibili previsioni sulla quotazione del petrolio? I più ottimisti sul futuro sono gli analisti di Bank of America, che ipotizzano un prezzo del petrolio a 100 dollari al barile nel 2023.
Con un target price corretto rispetto alle previsioni di novembre, pari a 110 dollari al barile, gli analisti di Goldman Sachs ipotizzano una quotazione del petrolio a 98$ al barile per il Brent e a 92$ al barile per il WTI.
Ancora meno ottimista, ma comunque in rialzo rispetto ai prezzi attuali, troviamo JP Morgan, che ha ipotizzato un prezzo del petrolio Brent attorno ai 90 dollari al barile nel 2023, ipotizzando che gli accordi OPEC mantengano in equilibrio la situazione del mercato.
Prezzo petrolio oggi: ultime notizie

Con una volatilità di mercato così ampia, che ha portato in pochi mesi il prezzo del petrolio a crollare da oltre 140 dollari a quote inferiori agli 80 dollari, è bene restare continuamente aggiornati sulle news e su tutte le novità legate alla quotazione del greggio.
Fra le ultime notizie rilevanti sul prezzo del petrolio possiamo approfondire:
- la conferma OPEC+ sulla produzione per il 2023;
- le dichiarazioni della Russia sull’esportazione del petrolio;
- l’influenza della Cina sul prezzo del petrolio;
- il tema della transizione ecologica.
OPEC+ conferma la produzione per il 2023
La prima notizia meritevole di approfondimento è la conferma dei principali Paesi legati all’estrazione e vendita del petrolio, assieme ai suoi alleati, in un gruppo che prende il nome di OPEC+, sul mantenimento dei livelli produttivi per il 2023.
Nonostante diversi esperti si aspettassero ulteriori tagli alla produzione, i membri del cartello hanno dichiarato che la stessa resterà invariata e che si baserà sulle decisioni già stabilite in precedenza, nel mese di ottobre.
Nello specifico, durante l’ultima riunione, la produzione era stata ridotta a 2 milioni di barili al giorno, valore che dovrebbe quindi restare inalterato per tutto il 2023 – salvo eventi straordinari, riguardanti tensioni o forti variazioni sulla domanda del greggio.
Dichiarazioni della Russia sull’esportazione del petrolio

Di recente, l’Unione Europea ha stabilito un tetto massimo di prezzo sulle esportazioni del greggio russo nel proprio territorio. Un livello che in gergo tecnico è chiamato Price Cup e che ha sin da subito creato tensioni e rifiuti da parte di Putin.
Durante le ultime dichiarazioni, la Russia ha infatti precisato che potrebbe tagliare la produzione di gas e petrolio già a partire da gennaio 2023, a tutti gli Stati europei che aderiranno al Price Cup. Gli stessi tagli potrebbero arrivare anche al 6-7%.
Le dichiarazioni di Putin sull’esportazione di petrolio potrebbero in ogni caso cambiare dall’oggi al domani, visto il clima di tensione e una guerra ancora esistente. Le decisioni della Russia sono, ad oggi, fra gli aspetti più influenti sulla quotazione del petrolio.
L’influenza della Cina sul prezzo del petrolio

Strettamente correlate alle notizie precedenti, troviamo la delicata situazione della Cina, che ha di recente presentato una nuova strategia per fronteggiare la pandemia. Nel corso del 2022, Pechino aveva stabilito un approccio molto più libero e senza restrizioni.
L’apertura dei mercati aveva in qualche modo tenuto in equilibrio il mercato, così come il prezzo del petrolio, relativamente più basso. Adesso che la strategia della Cina è quella di stabilire nuove restrizioni per proteggere la nazione, tutto diventa più complesso.
Gli esperti temono, qualora le restrizioni dovessero portare negatività, un parallelo aumento del prezzo del greggio, considerando che Pechino è la seconda maggiore economia mondiale ed il primo importatore di petrolio al mondo.
Ad essere molto influente è, inoltre, il superamento dell’India, attualmente al primo posto, nella classifica delle superpotenze con più alta crescita. Si stima che la crescita del PIL nel 2023 e 2024 in Cina sarà pari al 4,6 e 4,1%, mentre in India del 5,7 e 6,9%.
Petrolio e transizione ecologica

In ultima analisi, è bene considerare i colossali risultati che il settore delle energie rinnovabili ha ottenuto nel 2022. Il mondo sta accelerando la sua transizione ecologica, puntando sempre di più su fonti energetiche ad impatto zero e sostenibili.
Il 2023 vedrà la fine del petrolio? Secondo gli esperti, le fonti fossili, come il greggio, hanno ancora un ruolo primario nel settore industriale ed energetico mondiale. Secondo Davide Tabarelli, «il petrolio è cruciale e ci sta salvando dalla carenza di gas naturale».
Se ciò è valido nel breve e medio termine, è in ogni caso doveroso ricordare che il progresso e il sempre più delicato abbandono di fonti inquinanti, potrebbero a lungo termine influenzare in modo esponenziale e progressivo la quotazione del petrolio.
Come investire sul prezzo del petrolio?

Il sistema più rapido per investire sul petrolio è basato sui CFD, ossia strumenti derivati che replicano l’andamento del greggio e che ti permettono di puntare sia sull’aumento dei prezzi sia su un’eventuale discesa, senza possedere alcuna materia prima reale.
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Il prezzo del petrolio cambia attimo dopo attimo sulla base di molteplici fattori. Nel nostro articolo puoi visualizzare nel dettaglio la quotazione in tempo reale del petrolio Brent e del petrolio WTI.
Sulla Borsa hai la possibilità di selezionare due quotazioni differenti, relative al prezzo del petrolio Brent, estratto nel mare del Nord, e prezzo del petrolio WTI, estratto invece in Texas.
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