Si preannunciano sostanziali novità sul Reddito di Cittadinanza. Il nuovo Governo di centro-destra guidato dalla Premier Giorgia Meloni sembrerebbe pronto ad attuare significativi tagli sulla misura fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle a sostegno degli italiani.
Il Reddito minimo garantito è un ammortizzatore sociale che fornisce sostegno economico ed è stato al centro di forti polemiche per le modalità e le conseguenze sul sulla sua applicazione.
Una misura aspramente criticata dal centro-destra che, oggi al Governo, intende modificare affinché possa rivelarsi un vero sostegno per i soggetti fragili che non sono in condizione di lavorare, ma estromettere dal beneficio tutti coloro in grado di trovare occupazione.
I dati sul Reddito di Cittadinanza

Da dati ufficiali emersi da uno studio effettuato dall’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) e diffuso dagli organi di informazione, 919.916 sono i sostegni ai servizi per il lavoro, di cui 173mila persone sono già occupate e 86mila esonerate.
I rimanenti 660mila che rappresentano il 71,8% potrebbero essere in grado di trovare occupazione e quindi soggetti ai tagli in programma dal nuovo Governo.
L’intento non appare meramente politico e punitivo, ma volto a migliorare la misura governativa e destinarla a chi realmente non è in condizioni di lavorare, incrementando anche la somma spettante.
Chi invece è nelle possibilità di poter lavorare non dovrebbe beneficiare del sussidio, ma di misure volte ad agevolare l’inserimento nel mondo del lavoro. Questo sembra essere in buona sostanza la ferma volontà della Premier Meloni e del Vice Premier Salvini.
Una possibilità proposta dalla Lega potrebbe essere quella di sospendere il Reddito di Cittadinanza per 6 mesi a tutti i percettori in grado di lavorare, gli stessi che hanno già beneficiato di 18 mensilità.
Un risparmio anche per le casse dello Stato che vedrebbe circa 1 miliardo di euro recuperato per essere utilizzato per prorogare quota 102.
Le novità sul Reddito di Cittadinanza

Tra le novità che potrebbero essere introdotte nella nuova Finanziaria, il taglio sul Reddito di Cittadinanza farebbe anche decadere l’impostazione pentastellata sulle 2 offerte di lavoro.
L’obiettivo del centro-destra rimane quello di sostenere ed incrementare le somme destinate ai soggetti fragili, disabili ed anziani, mentre per chi potrebbe lavorare saranno creati corsi di formazione volti all’inserimento nel mondo del lavoro.
Una visione sul Reddito di Cittadinanza molto più restrittiva che potrebbe anche dimezzare i 9 miliardi all’anno destinati alla misura.
Non si esclude un intervento immediato da parte del Governo, tuttavia è ipotizzabile che dati i tempi ristretti i pagamenti del Reddito di Cittadinanza di novembre 2022 e fino alla fine dell’anno potrebbe essere garantiti.
660mila percettori, pari al 71,8% del totale dei beneficiari sarebbero quindi a rischio e le modifiche sul Reddito di Cittadinanza potrebbero entrare in vigore già all’inizio del 2023, previste nella nuova Legge di Bilancio dal Governo Meloni.
Da quanto trapela, si presuppone che oggi l’esecutivo si concentrerà soprattutto sui sostegni economici agli italiani che hanno subito il caro-energia e non rimarrà che attendere le prossime settimane per seguire i lavori e capire le reali intenzioni del nuovo Governo sul Reddito di Cittadinanza.