Il procedimento di delisting dell’AS Roma fortemente voluto dal Presidente Dan Friedkin sembra essere in dirittura d’arrivo, avendo già raggiunto il 93,3% del capitale e molto vicino al traguardo del 95% necessario per uscire dalla Borsa.
Poco meno di 2 punti percentuali per raggiungere l’obiettivo della famiglia Friedkin che sono anche riusciti ad ottenere una proroga sulla scadenza dell’OPA (offerta pubblica d’acquisto).
La scadenza, inizialmente prevista per l’8 luglio è slittata al 15 luglio alle ore 17.30, dopo aver raggiunto un accordo con la Borsa Italiana proprio per prorogare l’OPA.
I dettagli dell’uscita di AS Roma dalla Borsa

Il club di calcio AS Roma, quotato a Piazza Affari dal 2000 e su cui la famiglia Friedkin ha acquisito 13,9 milioni di azioni che rappresentano il 21,96% dell’offerta, potrebbe a breve uscire dalla Borsa dopo ben 22 anni.
Non si tratta di una doccia fredda, ma il rispetto di un accordo prestabilito nell’autunno del 2020 con il precedente proprietario James Pallotta che aveva ceduto ai Friedkin l’AS Roma.
La famiglia Friedkin aveva ottenuto il 90% del capitale sociale, di cui l’83,28% attraverso la holding di Pallotta NEEP Roma Holding spa e il 6,71% attraverso Romulus & Remus Investments.
La prima offerta pubblica d’acquisto lanciata nell’autunno del 2020 non ha sortito gli effetti sperati avendo ottenuto un numero irrilevante di adesioni e proprio per tale motivo i Friedkin hanno lanciato una nuova OPA volontaria.
Il prezzo di una singola azione è di 0,43 euro e prevede un premio del 18,5% al momento del lancio dell’OPA, datato 13 maggio 2022.
In caso di adesione totale è previsto un corrispettivo complessivo che si attesta a 27 milioni, calcolato in base ad una capitalizzazione di mercato di AS Roma pari a 270,4 milioni di euro ed un valore di impresa da 605,7 milioni di euro.
Numeri importanti che quasi quadruplicano i ricavi societari dello scorso 2021.
L’OPA e le difficoltà finanziarie dell’AS Roma
In un mondo dove calcio e finanza vanno sempre più a braccetto, l’intervento della famiglia Friedkin succede ad una situazione finanziaria instabile di AS Roma che la nuova proprietà intende risanare.
Perdite che al 31 dicembre 2021 si attestavano a 113,7 milioni di euro, di cui 74,8 milioni di euro era il rosso registrato durante il primo semestre e 82,3 milioni di euro i ricavi totali del club di calcio.
I ricavi del 2021 appaiono in netta diminuzione rispetto all’esercizio precedente ed il debito complessivo netto dell’AS Roma è di 298 milioni di euro, superiore all’esercizio precedente che non andava oltre i 185 milioni di euro.
La famiglia Friedkin è già intervenuta con un aumento di capitale da 460 milioni di euro entro il 2022 per sostenere le perdite societarie e dare ossigeno per il rilancio dell’AS Roma.
L’obiettivo di Friedkin è concludere il procedimento di delisting di AS Roma e dedicarsi alla realizzazione del nuovo stadio di proprietà che sorgerà nel Comune di Pietralata.

Un investimento molto più ridotto rispetto a quanto pianificato dall’ex Presidente Pallotta, tuttavia in linea con una capienza di poco superiore ai 40mila posti già adottata da altre società italiane come la Juventus (MIL: JUVE).