Il crollo delle azioni Snap deriva da 3 trimestri negativi ed un 2022 da dimenticare, con ripercussioni significative anche sui social media che hanno già mandato in fumo 42 miliardi di dollari.
Si tratta del risultato più negativo della storia di Snap, il produttore della famosa App di messaggistica Snapchat che ieri ha segnato un crollo del 27% nel pre-market.
Lo scenario sta destabilizzando tutto il settore e trascinando anche i social media, aggravando la situazione dei mercati già rallentata dalla crisi.
I numeri del terzo trimestre di Snap

Analizzando i numeri del terzo trimestre 2022 di Snap emerge una crescita dei ricavi pari al 6% anno su anno, pari a 1,12$ miliardi.
Oltre a mancare le previsioni degli analisti (1,14% mld), si tratta della crescita più bassa mai registrata dal social sin dal suo ingresso nel mercato datato 2017.
Le perdite nette di Snap si attestano al 400%, corrispondente a 360 milioni di dollari, parte dei quali derivanti da opere di ristrutturazione che hanno comportato un esborso pari a 155 milioni di dollari.
Nonostante Snap abbia aumentato del 19% il numero di utenti giornalmente attivi sull’app, le entrate medie per singolo utente sono scese dell’11% a 3,11 dollari.
Un terzo trimestre negativo che sembrerebbe non vedere ancora la luce in fondo al tunnel, con previsioni ancora in ribasso anche per il quarto trimestre 2022.
Crescita e ricavi negativi potrebbero spingere ancora più giù il titolo negli ultimi mesi dell’anno in corso, a causa dei ridotti introiti derivanti dal settore pubblicitario.
La trimestrale nera di Snap ha avuto ripercussioni negative anche sugli altri big dei social media e della pubblicità online, come Meta Platforms (NASDAQ: META), Alphabet Google (NASDAQ: GOOG) e Pinterest (NASDAQ: PINS).
Le società hanno già bruciato 42 miliardi di dollari e l’indice Nasdaq 100 è sceso dell’1%, dove le big del settore tecnologico hanno perso il 32% del loro valore.
Anche Twitter: (NYSE: TWTR) ha segnato perdite pari al 16%, aggravate dalle possibili revisioni che l’amministrazione Biden vorrebbe attuare sull’acquisizione di Elon Musk.
Le conseguenze derivanti dalle perdite di Snap hanno spinto la società ad effettuare tagli pari al 20% sul personale e sui progetti aziendali in programma.
Secondo la società produttrice dell’App Snapchat, i risultati negativi derivano dai mancati introiti e dalla crisi che sta attraversando il settore pubblicitario sul quale Snap basa buona parte dei suoi ricavi.
Anche le nuove misure imposte da Apple (NASDAQ: AAPL) sui permessi di tracciamento degli utenti rendono la gestione del monitoraggio pubblicitario più complicato e meno attendibile, con conseguenti cali sui ricavi pubblicitari.
La forte pressione inflazionistica e l’incremento dei costi rappresentano un duro colpo per il settore pubblicitario e società come Snap, Alphabet e Pinterest stanno soffrendo i ridotti introiti.
Il terzo trimestre che pubblicheranno nei prossimi giorni Alphabet e Meta Platforms potrebbe suonare come un campanello d’allarme e i loro risultati potrebbero rappresentare il termometro finanziario del settore.
Conviene investire in azioni Snap?

Non è un buon momento per la società che ha lanciato l’App Snapchat con notevole successo, ma il boom registrato agli esordi sembra essere ormai solo un lontano ricordo.
Solo nell’ultimo anno l’andamento del titolo ha perso l’85,74% del proprio valore e l’attuale situazione dei mercati finanziari potrebbe solo peggiorare il trend ribassista sulle azioni Snap.
L’investimento sul titolo appare quindi prerogativa dei trader amanti del rischio e solo gli impavidi potrebbero oggi comprare azioni Snapchat (NYSE: SNAP), nella speranza che possano nel lungo periodo registrare un trend rialzista e permettere agli investitori di ottenere interessanti margini di guadagno.