Stress test Eba-Bce: Banche italiane più solide di Francesi e Tedesche

Gli istituti bancari italiani hanno dimostrato più resilienza di quelli francesi e tedeschi. Cet1 all’11,6%, contro il 10,4% della media europea

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La BCE aveva annunciato alla fine di gennaio 2023 che avrebbe sottoposto a Stress Test un totale di 99 Banche soggette a vigilanza diretta, per constatare la solidità finanziaria nel prossimo triennio.

Così è stato, e i risultati forniti dall’Autorità Bancaria Europea (Eba), dalla Banca Centrale Europea (BCE) e dal Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (European Systemic Risk Board, ESRB), sono stati più che positivi per le banche italiane.

Entriamo un po’ più nel dettaglio.

I risultati dello Stress Test Eba-Bce

I risultati dello Stress Test Eba-Bce

Secondo quanto emerge sul sito dell’Eba, questi Stress Test consentono alle autorità di controllo di valutare la resilienza delle Banche dell’UE in un periodo di tre anni (2023-2025), tenendo in considerazione ipotesi di scenari di base e proiezioni di scenari avversi.

Lo scenario avverso, anche noto come “worst case scenario”, è caratterizzato da gravi shock negativi sulla crescita economica, un aumento del tasso di disoccupazione combinato con tassi di interesse e spread sui crediti più elevati.

Secondo il comunicato emanato dalla BCE, sono state esaminate 57 delle maggiori Banche dell’eurozona, selezionate per coprire circa il 80% degli attivi bancari dell’area, nell’ambito dello Stress Test 2023 coordinato dall’Autorità Bancaria Europea (ABE).

La BCE ha precisato di aver inoltre lanciato il proprio stress test su altre 41 banche di medie dimensioni non incluse nel campione dell’ABE (EBA), a causa delle loro dimensioni più ridotte.

Dai risultati resi noti dall’Eba è emerso che le Banche europee sarebbero ancora resilienti anche in caso di concretizzazione dello scenario avverso, nonostante l’Unione Europea e il resto del mondo abbiano dovuto affrontare il rischio di una recessione.

Nello specifico, si evidenzia la solida posizione patrimoniale presentata all’inizio dell’anno, con un rapporto Common Equity Tier 1 (CET1) pari al 15% e che consente alle Banche di far fronte all’erosione del capitale prevista nello scenario avverso.

Un’erosione che, nel caso dello scenario peggiore, ammonta a 459 punti base, portando il parametro del rapporto CET1 a scendere al 10,4%.

Profitti più elevati e una migliore qualità degli asset riscontrata all’inizio del 2023 ridurrebbero l’erosione del capitale in caso di scenario avverso.

Le Banche italiane meglio di Francia e Germania

Le Banche italiane meglio di Francia e Germania

Nonostante le perdite combinate per un valore di 496 miliardi di euro, le Banche dell’Unione Europea sarebbero quindi sufficientemente capitalizzate per sostenere l’economia anche in momenti di gravi tensioni.

Detto questo, considerata l’elevata incertezza macroeconomica, l’Eba sottolinea l’importanza di rimanere vigili, indicando che sia le autorità di vigilanza che le Banche dovrebbero prepararsi a un possibile peggioramento delle condizioni economiche.

All’interno del quadro bancario europeo, come si sono presentate le Banche italiane? Dai risultati dello stress test, le Banche nazionali hanno superano le banche di Francia e Germania.

Anche in caso di concretizzazione dello scenario avverso previsto dall’Eba, le Banche italiane si comporterebbero addirittura meglio delle altre Banche europee.

Il Cet1 si attesterebbe, in media, all’11,6%, rispetto ad una percentuale compresa tra il 9% e il 10% per le Banche francesi e tedesche.

La tabella seguente mostra dettagliatamente i parametri delle Banche italiane dopo lo stress test di Eba-Bce.

Banche italianeCet1 2022Scenario base 2025Scenario avverso 2023Scenario avverso 2024Scenario avverso 2025
Unicredit16%20%12%12,1%12,5%
Intesa Sanpaolo13,5%14,8%10,4%10,8%10,8%
Banco BPM12,8%17,4%8,5%8,7%9%
MPS – Monte dei Paschi di Siena15,6%18,6%11,2%10,5%10,1%
Bper Banca12%16%8,6%8,1%7,9%

Alcuni degli istituti presenti in tabella ricoprono i primi 10 posti della classifica delle Banche italiane per capitalizzazione.

L’Italia batte Francia e Germania anche in questo settore, dopo averle superate in termini di crescita del Pil nel 2023.

Unicredit

UniCredit

UniCredit, guidata dal CEO Andrea Orcel, ha recentemente annunciato risultati che hanno evidenziato il miglior primo semestre di sempre.

Nonostante lo scenario di stress più severo applicato quest’anno, la riduzione del livello di capitale è stata confermata, nel caso del peggiore scenario possibile, significativamente minore rispetto ai risultati dello stress test del 2021.

Ciò grazie ad una base di partenza molto più solida basata su un significativo miglioramento nella generazione di capitale, una solida qualità degli attivi e prudenziali sovrapposizioni.

UniCredit si pone quindi in una posizione vantaggiosa rispetto a potenziali shock macroeconomici.

Nello scenario base, UniCredit presenterebbe nel 2025 un CET1 fully loaded al 19,97%, superiore di 397 punti base rispetto al CET1 fully loaded alla fine di dicembre 2022, e nel 2025 un CET1 transitional al 19,97%, 329 punti base in più rispetto al CET1 transitional alla fine di dicembre 2022.

Nello scenario avverso, invece, nel 2025 il CET1 fully loaded di UniCredit sarebbe pari al 12,51%, con una riduzione di 349 punti base rispetto al CET1 fully loaded alla fine di dicembre 2022, mentre il CET1 transitional si attesterebbe al 12,51%, con una riduzione di 417 punti base rispetto al CET1 transitional alla fine di dicembre 2022.

La proiezione del livello di capitale di UniCredit per il 2025 è il più alto tra le Banche comparabili, grazie alla sua solida capitalizzazione, in virtù anche del fatto che nel secondo trimestre del 2023 il CET1 fully loaded si è attestato al 16,64% e il CET1 transitional al 16,94%.

Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo

Intesa SanPaolo conferma la solidità anche in scenari complessi.

La Banca italiana ha annunciato i risultati degli Stress Test, sottolineando che il coefficiente patrimoniale Common Equity Tier 1 (CET1 ratio) fully loaded risultante dagli stress test è del 14,02% nel 2023 nello scenario base, 14,47% nel 2024 e 14,85% nel 2025.

Nello scenario avverso, per gli anni 2023, 2024, 2025, il parametro scende invece rispettivamente al 10,36%, 10,78% e 10,85% rispetto al dato di partenza, registrato al 31 dicembre 2022, pari al 13,53%.

I risultati degli Stress Test evidenziano la capacità di Intesa Sanpaolo di confermare la propria solidità anche in scenari complessi, grazie al modello di business ben diversificato e resiliente.

Banco BPM

Banco BPM

Banco BPM ha comunicato che, nello scenario di base, il CET1 fully loaded è del 14,6% nel 2023, 16,5% nel 2024 e 17,4% nel 2025.

Nello scenario avverso, il CET1 fully loaded sarebbe del 8,5% nel 2023, 8,7% nel 2024 e 9% nel 2025.

Entrambi i risultati superano ampiamente i requisiti minimi regolamentari sia nello scenario Base che Avverso.

Pur in uno scenario avverso rispetto a quello adottato negli esercizi degli Stress Test del 2021, la Banca ha ottenuto risultati migliori su un orizzonte temporale omogeneo, con un CET1 fully loaded post impatti del 7,0% al termine dei 3 anni (9,0% al termine dei 3 anni nell’esercizio 2023, in crescita di 2 punti percentuali).

Mps-Monte dei Paschi di Siena

aumento di capitale MPS

Mps-Monte dei Paschi di Siena, particolarmente attenzionata dal mercato per le ripetute crisi che l’hanno coinvolta, ha reso noti i risultati degli Stress Test.

La banca senese resta quindi sotto osservazione speciale, con un Common Equity Tier 1 (CET1%) fully loaded al 2025 risultante dagli Stress Test è del 18,61% (+297bps) nello scenario di base, che sale al 19,83% (+419bps) considerando l’effetto della riduzione dei costi del personale sopra indicata.

Nello scenario avverso, il parametro di Mps sarebbe del 10,13% (-551bps), che sale al 11,98% (-366bps) considerando l’effetto della riduzione dei costi del personale sopra indicata.

I risultati non considerano i benefici in termini di maggiori utili e generazione di capitale della riduzione dei costi del personale per 857 milioni di euro nel periodo 2023-2025, derivanti dall’uscita lo scorso 1° dicembre 2022 di oltre 4.000 persone.

L’esito degli Stress Test conferma di fatto la forte solidità raggiunta dal Gruppo e la sua capacità di generare una redditività sostenibile evidenziata da risultati netti positivi negli anni 2024 e 2025, anche nello scenario avverso, considerando la riduzione dei costi del personale.

Bper Banca

BPER Banca

Anche Bper Banca conferma risultati confortanti, con lo Stress Test che hanno evidenziato la propria solidità patrimoniale.

Nello scenario di base, il CET1 fully loaded del 2025 è pari al 16,00%, con un aumento di 396bps rispetto al dato rilevato al 31 dicembre 2022.

Nello scenario avverso, il CET1 fully loaded nel 2025 è pari al 7,89%, con una riduzione di 415bps rispetto al dato rilevato al 31 dicembre 2022.

Bper precisa che tali risultati non sono confrontabili con quelli dell’omologo esercizio svolto nel 2021 da cui BPER è stata esclusa a suo tempo a causa degli impatti derivanti dal progetto di acquisizione del ramo d’azienda dal Gruppo Intesa Sanpaolo.

Paolo Serafini

Trader, esperto di borse e forex

Trader, esperto di borse e forex con un passato da consulente finanziario. Collabora con FinanzaDigitale, scrive libri e investe sui mercati mondiali.

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