Calcolare con attenzione i costi nel trading online è indispensabile per valutare qual è il tuo guadagno netto. Oltre alle aliquote tassative previste sul capital gain, per alcune tipologie di investimenti, devi considerare anche la Tobin Tax. In Italia viene definita come imposta sulle transazioni finanziarie e si applica alla compravendita e alle operazioni con i derivati che fanno riferimento a titoli azionari di società quotate alla Borsa di Milano.
Inoltre, si applicherà anche se ti dedichi al trading ad alta frequenza. L’aliquota è variabile in base alla tipologia di operazione, ma anche se è un valore minimo andrà a incidere sul tuo guadagno finale. Per questo è essenziale comprendere cos’è questa imposta, quando si applica e come adempire ai tuoi obblighi fiscali, evitando eventuali sanzioni.
Tobin Tax: cos’è

La parola Tobin Tax fa riferimento all’imposta sulle transazioni finanziarie, una tassa applicata sulle operazioni collegate alle azioni e derivati. Conosciuta in italiano come TTF e in inglese con l’acronimo FTT, compare nel 1972 come proposta dell’economista americano James Tobin, tra i primi a proporre un’imposta sulle attività finanziarie.
L’idea della Tobin Tax era quella di prevedere un costo, di piccola entità, su specifiche transazioni azionarie e sui derivati, finalizzato a scoraggiare le speculazioni sui mercati. La motivazione era un periodo economico transitorio particolare, in cui il presidente Nixon aveva da poco abolito gli accordi di Bretton Woods che, grazie a un’equivalenza tra la quotazione dell’oro e quella del dollaro, avevano mantenuto la volatilità dei mercati stabili.
Attraverso la Tobin Tax si evitavano scambi di valuta monetaria tra i diversi Paesi che potevano essere destabilizzanti per le politiche monetarie internazionali. Infatti, venivano colpiti i flussi di cassa a breve termine e non gli investimenti a medio e lungo termine.
Oggi, la finalità di questa imposta ha una natura ben diversa, prettamente legata al gettito fiscale, con riferimento a quelle transazioni finanziarie che hanno uno scopo prettamente speculativo. Il caso tipico è stato quello dell’Italia che, nel 2013, ha inserito la Tobin Tax non per far fronte a eventuali instabilità nel cambio, ma per una crisi del debito – in prarica, si sono andate a tassare alcune tipologie di investimenti.
Un’imposta che per alcuni economisti viene definita controversa. Da un lato vi sono coloro che la criticano in quanto limita l’operatività su determinate tipologie di asset, come quelli valutari. Invece, per altri è un sistema che permette di stabilizzare le valute e i tassi di interesse.
Chi deve pagare la Tobin Tax?
I soggetti che sono obbligati ad effettuare il versamento sono:
- gli acquirenti per cui è stata eseguita una transazione finanziaria da parte di un intermediario terzo;
- ambedue le parti, se si è in presenza di un contratto derivato;
- i trader che si dedicano ad operazioni di trading speculativo nell’arco di pochi secondi.
Differenza tra Tobin Tax e imposta sul trading online
La TTF (Tassa sulle Transazioni Finanziarie) non deve essere confusa con le imposte previste sul trading online, che prevedono un’aliquota del 26%. Infatti, anche se ambedue generano reddito fiscale per lo Stato italiano, gli obiettivi sono diversi.
La Tassa sulle Transazioni Finanziarie si applica sul volume di operatività eseguito nell’arco di una giornata o di più giorni, al fine di scoraggiare le attività di trading speculativo.
Inoltre, ci si riferisce solo ad alcune tipologie di investimenti. La tassazione sul trading, invece, fa riferimento al capital gain, ovvero alla plusvalenza ottenuta dalla compravendita di qualunque asset finanziario che genera reddito e, come tale, dovrà essere sottoposto a tassazione.
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Come funziona la Tobin Tax in Italia

L’imposta sulle transizioni finanziarie è stabilita in Italia dall’art 1. della Legge n.228/2012, entrata in vigore il 1° gennaio 2013.
Sono previste tre diverse tipologie di operazioni soggette all’imposta:
- trasferimento di proprietà di azioni;
- trading ad alta frequenza;
- operazioni con strumenti finanziari derivati.
Tutti i trasferimenti di proprietà di azioni e altri strumenti partecipativi emessi da società con sede nel territorio italiano e quotate sulla Borsa di Milano, sono soggetti alla Tobin Tax. In questo caso, è irrilevante in quale borsa valori siano quotate le azioni.
Si prenderà come riferimento la sede della società. Tuttavia, l’imposta non si applicherà per le operazioni intraday, ovvero quelle aperte o chiuse nella stessa giornata, ma solo quelle che, il giorno successivo, maturano comunque una plusvalenza rispetto a quello precedente.
Inoltre, dovrai pagare l’imposta sulle transazioni finanziarie anche se operi con derivati che fanno riferimento a un asset sottostante azionario italiano. In questo caso, la tassa si applicherà sia se effettui operazioni intraday – quindi chiuse nella stessa giornata – sia per quelle che si prolungano anche nei giorni successivi.
Infine, si prevede la Tobin Tax anche su quello che viene definito trading ad alta frequenza. Con questo termine si considera l’utilizzo di broker che permettono di integrare sistemi attraverso cui effettuare la compravendita di azioni nell’arco di pochi secondi, speculando sul differenziale tra l’acquisto e la vendita.
Quando si applica la TTF: elenco operazioni e costi
Asset | Valore Tobin Tax |
Azioni italiane con market cap superiore ai 500 milioni di euro | Dal 0,20% a 0,10% |
Operazioni multiday | Dal 0,20% al 10% |
Future su azioni e indici italiani | Da 0,0025€ a 10€ |
CFD su azioni o indici italiani | Da 0,25€ a massimo 100€ |
Opzioni su indici | Da 0,000375€ a 1,5€ |
Per i trasferimenti di proprietà di azioni, l’importo varia in base alla tipologia di mercato in cui viene scambiato l’asset. Infatti, per quelli regolamentati si applica una percentuale dello 0,10%, mentre per quelle operazioni negoziate sui mercati non regolamentati, come quelli OTC, devi considerare lo 0,20%.
Per le transazioni che prevedono l’utilizzo di derivati, invece, è presente un’imposta fissa, calcolata in base alle seguenti variabili:
- tipologia di derivato;
- mercato, se regolamentato oppure no;
- valore dello strumento finanziario.
Per esempio, nel caso di CFD su un mercato regolamentato con un valore tra i 550€ e i 1.000€ si applicherà un’imposta pari a 1,5€, che salirà a 7,5€ per la stessa operazione nei mercati OTP. Invece, per i future con valore inferiore ai 2,5€, la Tobin Tax sarà di 0,00375€.
Quali titoli non la prevedono
Precisiamo sin da subito che la Tobin Tax si applica solo a quelle operazioni che prevedono una plusvalenza, tra un giorno e un altro di trading, mentre non si applicano per quelle chiuse nella stessa giornata.
Inoltre, alcuni di asset che ne sono esenti, cioè:
- operazioni effettuate dall’Unione Europea, dalla BCE o da altre banche centrali;
- azioni italiane con capitalizzazione inferiore ai 500 milioni di euro;
- azioni estere;
- obbligazioni societarie sia statali, come i BTP, sia private;
- trading sul Forex;
- operatività su ETF e fondi di investimento;
- derivati su asset sottostanti esteri.
Inoltre, ogni anno, il Ministero delle Finanze aggiorna la lista di società italiane che hanno sede all’estero, ma che sono quotate sulla Borsa italiana.
Per il 2023 vi sono:
- BB Biotech;
- Campari;
- Ferrari;
- Exor;
- IVS;
- Mediaset;
- Stellantis;
- STMicroelectronics.
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Come si calcola la Tobin Tax

Per quanto riguarda le azioni, il calcolo della Tobin Tax è eseguito sul valore complessivo delle transazioni in una giornata, con riferimento al medesimo strumento finanziario.
Quindi, se effettui diverse transazioni su un’azione soggetta all’imposta, sarà calcolato l’importo a fine giornata.
Per quanto riguarda i derivati su un asset sottostante dell’azionario italiano, dovrai fare riferimento alla tabella del 2013 prevista dall’Agenzia delle Entrate. Invece, il calcolo della Tobin Tax per il trading ad alta frequenza si effettuerà a chiusura della giornata, ma solo nel momento in cui il rapporto tra ordini cancellati e modificati, e tra quelli immessi e modificati, è superiore al 60% del valore dei singoli strumenti finanziari.
Come si versa la tassa sulle transazioni finanziarie
Il versamento della Tobin Tax dovrà essere fatto entro il 16 del mese successivo a quello in cui è avvenuto il trasferimento delle azioni o hai ottenuto la plusvalenza per la compravendita di derivati su asset sottostanti italiani. In alcuni casi, sarà il broker stesso a pagare la tassa, mentre in altri dovrai essere tu ad eseguire il versamento. Ciò dipende dalla tipologia di regime fiscale adottato.
Quindi, hai due opzioni:
- regime amministrato;
- regime dichiarativo.
Il primo è quello applicato da banche di investimento italiane, le SIM (Società di Intermediazione Mobiliare) o le piattaforme di broker che hanno sede in Italia e che svolgono la funzione di sostituto d’imposta. In base a questo sistema, nel momento in cui una transazione è soggetta a Tobin Tax, verrà applicato in automatico il versamento dell’imposta dovuta allo Stato italiano.
Un discorso diverso è quello riguardante le operazioni su asset italiani che rientrano nella sfera della Tobin Tax, ma svolte con un broker estero, come eToro e Freedom24 di Freedom Finance. In questo caso, gli intermediari non svolgono funzioni di sostituto d’imposta e quindi dovrai essere tu a dichiararla.
I migliori broker online, poi, facilitano spesso il calcolo della Tobin Tax con un resoconto mensile delle transazioni effettuate.
In ogni caso, come specificato dall’Agenzia delle Entrate, l’imposta sulle transazioni finanziarie dovrà essere pagata utilizzando il modello apposito FTT che puoi scaricare dal sito dell’ente.
Il pagamento dovrà avvenire tramite F24 inserendo i seguenti codici tributo:
- 4058: trasferimento di proprietà di azioni;
- 4059: derivati o altri strumenti simili;
- 4060: trading ad alta frequenza.
Tobin tax: è deducibile?
Rispondiamo subito di no. L’imposta sulle transazioni finanziarie non può essere applicata per ridurre l’importo del reddito imponibile e, come tale, abbassare la pressione tassativa, per ciò che riguarda gli scaglioni IRPEF o IRES.
Inoltre, non potrà essere utilizzata neanche per ridurre le aliquote IRAP. Quindi, sull’eventuale plusvalenza generata dalla transazione, dovrai applicare la tassazione prevista per il trading online sulle azioni, pari al 26%.
Tobin Tax: domande frequenti
La Tobin Tax si applica per i trasferimenti di proprietà di azioni italiane, l’operatività di trading ad alta frequenza e le transazioni su derivati con sottostanti azioni italiane.
Sono esenti dall’imposta sulle transazioni finanziarie le azioni straniere e le operazioni sui derivati esteri, oltre alle attività su ETF, obbligazioni e Forex. Scopri di più nella nostra guida.
La Tobin Tax deve essere pagata all’Agenzia delle Entrate entro il 16 del mese successivo all’avvenuta transazione finanziaria. Scopri come effettuare il pagamento nella nostra guida.