Web3: cos’è, come funziona e migliori progetti crypto

La Web3 è la nuova generazione di Internet, pronta a garantire ed offrire massima libertà agli utenti interessati. Scopriamo di cosa si tratta, come funziona, le principali implicazioni e le migliori crypto Web3.

web3

Parlare di Web3 significa parlare della nuova era del Web, ossia di una vera e propria evoluzione di tutta la struttura che fino ad oggi ha dominato e gestito l’era dei siti tradizionali, governati da operatori centralizzati e con proprietà private.

Una rivoluzione già reale e che si basa sulla nota tecnologia blockchain. Abbiamo imparato a conoscerla nel corso degli ultimi anni ed è il pilastro fondamentale non soltanto del settore delle criptovalute, ma anche di molti altri segmenti di mercato.

Con la sua integrazione in Internet, punta a democratizzare e a rendere decentralizzato lo spazio online ed i siti che decideranno di farne parte.

Aspetti che richiedono sicuramente un approfondimento, proposto nel corso dei paragrafi successivi, focalizzato su:

  • cos’è e come funziona la Web3;
  • quali sono le implicazioni legate alla Web3;
  • come si inserisce la Web3 nel settore delle criptovalute;
  • come investire sulla Web3, puntando anche sulle principali criptovalute che stanno costruendo questo settore innovativo.

Cos’è la Web3?

Cos’è?Nuova era di Internet
Su cosa si basa?Su tecnologia blockchain
Migliori progetti crypto Web3Chainlink, Ankr, BAT, Polkadot e The Graph
Come investire su Web3 Coin?Su broker come eToro (scopri qui)

Vediamo subito di approfondire il significato di Web3. Il termine è stato inventato e proposto per la prima volta da Gavin Hood, ossia uno dei fondatori di Ethereum, assieme al noto Vitalik Buterin.

“Web3” viene utilizzato per indicare molti concetti. È ad esempio una nuova fase dell’era di Internet, che segue il Web1, che va dalla nascita dei primi canali online (nel 1990) fino al 2005 (con lo sviluppo di nuove tecnologie), ed il Web2, che va dal 2005 ai giorni d’oggi.

La Web3 è un mondo ancora in fase di sviluppo, basato su test e progetti che stanno lentamente cercando di strutturare i pilastri fondamentali di un nuovo modello. Gli sviluppi sono impressionanti ed è già possibile testarne le prime potenzialità.

La definizione di Web3 deve quindi ancora essere affinata. In linea generale, indica tutte le nuove tecnologie legate ad Internet e che hanno come strumento di costruzione di base la blockchain.

Web3 Blockchain: da dove nasce?

Web3 origini e storia

La Web3 Blockchain, ossia la struttura base della Web3, punta a risolvere le problematiche della Web1 e della Web2, mantenendo al contempo i punti di forza di entrambi i modelli. Invece di avere un Internet monopolizzato da poche società, il tutto diventa democratico.

La Web3 Blockchain mette il potere ed il controllo nelle mani degli individui. Partendo dal principio, con la Web1.0, gli utenti interessati potevano solamente interagire in modo statico ed ottenere informazioni dalla visione della pagina, o del sito online.

Non vi era alcuna possibilità di creare contenuti e di apportare un proprio valore aggiunto. Con la Web2.0, si è iniziato a dare più spazio agli utenti, che hanno avviato propri progetti, dovendo tuttavia basarsi necessariamente su grandi compagnie per avere i servizi di rete.

Con la Web3 ed il decentralismo, si dà più potere a ciò che si crea. La proprietà stessa di tutta la Web3 è degli utenti che la utilizzano e non esiste alcun decisore privato che può trattenere commissioni, o stabilire le regole delle attività a proprio vantaggio.

Come funziona la Web3

Web3 funzionamento

Compreso cos’è, è possibile concentrarsi sul funzionamento della Web3 e sui suoi pilastri fondamentali. Senza scendere troppo in tecnicismi, la tecnologia permette ad un sito, o a qualsiasi altro contenuto online, di risiedere all’interno di un blocco di una blockchain.

Un funzionamento che punta a rivoluzionare il concetto di democrazia online, ma soprattutto di libertà sul possesso dei contenuti che vengono pubblicati. Ciò permette anche di valorizzare al meglio le risorse ed i valori aggiunti che gli utenti sono in grado di proporre.

Oltre alla tecnologia di base (ossia la blockchain), il funzionamento della Web3 è associato ad altri 3 aspetti rilevanti:

  1. è un ambiente open source, ossia aperto a chiunque sia interessato a creare contenuti, o semplicemente ad interagire da spettatore;
  2. è un modello decentralizzato, ossia privo di un controllo centrale, come invece risulta il Web2 (con grandi società private che controllano informazioni e scambio di dati);
  3. la presenza di strumenti decentralizzati per monetizzare e per portare anche la parte economica (anche in questo caso decentralizzata).

Gli strumenti della Web3

Strumenti della Web3

Per garantire una corretta democratizzazione e decentralizzazione, la Web3 si basa su numerosi strumenti, a loro volta incentrati sui medesimi concetti di blockchain ed esclusione di organizzazioni con controllo privato.

Più nel dettaglio si ricordano:

  • NFT, ossia Non-Fungible Token: asset digitali che non esistono nella realtà e che sono fondamentali per stabilire il possesso di un bene, di un’opera, o di qualsiasi contenuto proposto sul Web (a garantire la titolarità è proprio la blockchain);
  • DAO, ossia le organizzazioni decentralizzate, che governano un eventuale progetto in modo democratico (non esiste proprietà privata e chiunque può partecipare alle votazioni per stabilire aggiornamenti e per prendere decisioni);
  • Criptovalute, ossia i token di scambio che sono la parte economica e finanziaria della Web3, mantenendo al contempo decentralismo ed assenza di sistemi monetari controllati da banche centrali.

Migliori Crypto su Web3: lista top 5

Migliori Web3 coin

Come detto in precedenza, contrariamente dalla Web2, basata su grandi società private al controllo, come ad esempio Amazon, Facebook, Twitter, ma soprattutto Google, la Web3 punta sul concetto di non privatizzazione.

A sostituire le società private, potrebbero quindi essere progetti decentralizzati, nati nel corso degli ultimi tempi (o ancora da creare) e basati su proprie funzionalità e con propri token nativi di sistema e di governance.

Quali sono i progetti che stanno cercando di costruire la Web3? Ecco 5 Web3 crypto con i propri ecosistemi di riferimento:

  1. Chainlink (LINK);
  2. Polkadot (DOT);
  3. The Graph (GRT);
  4. Ankr (ANKR)
  5. Basic Attention Token (BAT).

1) Chainlink (LINK)

Chainlink è un ecosistema storico nel settore delle criptovalute, ma fondamentale per il progresso e per la costruzione della Web3. È una blockchain basata sul solido meccanismo Proof of Stake (quindi senza mining) e con molte funzionalità innovative.

La tecnologia permette di creare DApps, ossia applicazioni decentralizzate, in grado di integrarsi e di scambiare informazioni con altri protocolli esterni. Tutto ciò sfruttando un sistema di oracoli, che garantisce efficienza e stabilità ai processi.

Chainlink funge quindi da ponte di connessione fra il mondo reale e la blockchain. Un aspetto che è quindi indispensabile per la creazione della nuova era di Internet e di tutto ciò che circonda il settore della Web3.

2) Polkadot (DOT)

Polkadot è un altro ecosistema chiave per la costruzione di applicazioni decentralizzate (DApps) e per integrare il mondo reale con la fiorente tecnologia blockchain. È un protocollo innovativo, basato sul cosiddetto sistema “parachain”.

Grazie allo stesso, gli sviluppatori hanno la possibilità di costruire ambienti in modo molto più rapido e conveniente (anche sotto l’aspetto dei costi). È inoltre sempre possibile portare a termine test e collaudi in associazione ad un secondo ecosistema affine, ossia Kusama.

Polkadot, con il suo token nativo DOT, viene fortemente associato alla Web3 anche sotto l’aspetto della gestione economica e finanziaria. I due ecosistemi hanno infatti lanciato un sistema di raccolta fondi decentralizzato, rapido e moderno, chiamato crowdloan.

3) The Graph (GRT)

The Graph punta a divenire uno dei pilastri fondamentali della Web3, portando innovazione, rapidità e convenienza. È un concreto punto di riferimento per chiunque sia intenzionato a costruire applicazioni decentralizzate per la nuova era di Internet.

A differenziare l’ecosistema rispetto alla concorrenza è proprio la funzionalità e la tecnologia che integra. La stessa è in grado di individuare informazioni all’interno della blockchain in modo istantaneo, senza perdere ore e minuti preziosi per identificare dati.

Il modello di business di The Graph si basa sull’indicizzazione dei dati, mantenendo al contempo le caratteristiche di ambiente open source, completamente decentralizzato, trasparente e neutrale (tutti aspetti chiave per la costruzione della Web3).

4) Ankr (ANKR)

Anche Ankr è un ecosistema funzionale nel settore della DeFi (la finanza decentralizzata), nonché della blockchain e di tutto ciò che può ad essa associarsi. Propone una suite di strumenti di costruzione che agevolano la vita degli sviluppatori.

Lo scopo principale del progetto è quello di semplificare il più possibile le attività che si basano sulla blockchain. Ciò mettendo a disposizione tool ed API specifiche, facili da utilizzare ed integrabili con altri strumenti di lavoro.

Con lo sviluppo e la maggior richiesta di interazione, la Web3 avrà bisogno sempre più di strumenti ad hoc ed all’avanguardia. Ankr punta proprio a risolvere questi aspetti, agevolando l’ingresso della nuova era di Internet nella vita di tutti.

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5) Basic Attention Token (BAT)

Basic Attention Token è forse la criptovaluta che si avvicina maggiormente al concetto della Web3. L’ecosistema di riferimento prende il nome di Brave ed è un vero e proprio browser aperto a tutti, creato dal co-fondatore di Mozilla, ossia Brendan Eich.

Il browser nasce con uno scopo preciso: eliminare le fastidiose pubblicità e i banner che imperversano sul web tradizionale. Per fare ciò si avvale di un token interno, chiamato BAT, legato ad un meccanismo che incentiva e premia chi propone pubblicità creativa e mirata.

I valori del progetto e del token BAT si integrano perfettamente con le idee di democrazia della nuova era di Internet. Anche l’ottenimento dei potenziali guadagni, come proposto dalla Web3, è basato sul concetto di meritocrazia per chi riesce a creare valore.

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Come investire sulla Web3

Come investire sulla Web3

Se sei interessato ad investire sulla Web3, le soluzioni disponibili oggi sono numerose e partono proprio dall’acquisto delle criptovalute esposte in precedenza. Diventare possessori delle stesse ti permette di interagire in modo dinamico sulla Web3 e sulla governance.

La maggior parte delle crypto legate alla Web3 sono presenti sui migliori broker & exchange online. Ti permettono di accedere in modo rapido e semplificato alla sezione crypto, di individuare l’asset di interesse e di procedere con l’acquisto reale.

Fra le piattaforme regolamentate più complete, troviamo eToro (clicca qui per la recensione). Un intermediario rapido, con bassissime commissioni sugli acquisti, ma soprattutto facilissimo da utilizzare. Ti permette di accedere alle negoziazioni con depositi da soli 50€.

Ulteriore soluzione professionale è Bitpanda, che ha ultimamente aggiunto sul proprio database decine di criptovalute di nuova generazione, compresi molti token e crypto Web3. Per entrambi gli operatori puoi iniziare anche tramite app per dispositivi mobili.

A seguire, ti proponiamo una tabella completa ed aggiornata con i migliori exchange di criptovalute per investire sulla Web3.

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Web3: pro e contro

Valutando la Web3 a tutto tondo, è bene chiedersi quali siano i principali punti di forza e quali gli eventuali punti di debolezza.

Vantaggi Web3

  • ambiente del tutto decentralizzato;
  • garantisce la meritocrazia ai creatori di contenuti;
  • non esiste alcuna società privata al controllo;
  • i contenuti della Web3 sono di proprietà degli utenti;
  • non vi sono complessi processi burocratici;
  • il controllo e la governance è nelle mani degli utenti.

Svantaggi Web3

  • rischi sul mancato controllo dei contenuti immessi sul web;
  • rischi di una nuova tipologia di monopolizzazione da parte delle poche società che hanno investito grandi capitali.

Quale sarà il futuro della Web3?

Web3 futuro

Giunti al termine del nostro approfondimento, è bene chiedersi quale sia il futuro della Web3 e se la stessa idea riuscirà o meno ad estendersi in tutto il mondo, andando a sostituire (o almeno a creare una reale alternativa) al Web attuale.

Un settore di mercato che non è libero da critiche. Alcuni esperti hanno precisato che il decentralismo potrebbe favorire (in caso di scarsi sistemi di controllo automatici) situazioni non lecite e non legali (vista anche la caratteristica di ambiente open source).

Altri ancora ritengono che la Web3, nonostante vanti decentralismo, possa finire per essere controllata, seppur in modo indiretto, dalle grandi compagnie che stanno investendo miliardi di dollari per costruirla.

Per garantirsi un futuro, la Web3 dovrà dimostrare di:

  1. essere più efficiente della Web2 e della Web1, sia in termini di rapidità che in termini di convenienza per gli utilizzatori;
  2. di garantire la monetizzazione dei contenuti, senza commissioni e senza intermediari di mezzo;
  3. offrire un sistema potenzialmente protetto, con sistemi di controllo e di verifica avanzati, mantenendo al contempo la caratteristica di decentralità.

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Web3 – FAQ

Cosa vuol dire Web3?

Come indicato nella nostra guida sulla Web3, il termine indica un nuovo concetto di Internet, basato completamente sulla tecnologa Blockchain e su tutti gli strumenti decentralizzati e della finanza decentralizzata.

Quali sono i migliori progetti Web3?

Nel nostro articolo completo sulla Web3 abbiamo esposto in modo chiaro e dettagliato i migliori 5 ecosistemi (con i rispettivi token associati) legati alla nuova era di Internet.

Come e dove comprare le Web3 Coin?

All’interno del nostro approfondimento mirato sulla Web3 trovi un elenco esaustivo con i migliori exchange al mondo che ti permettono di investire sulle Web3 acquistando le criptovalute legate a questo nuovo mercato.

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Achille Bellelli

Imprenditore tech e investitore indipendente, esperto in criptovalute e strumenti di trading speculativo. Scrive per FinanzaDigitale e altri magazine economici.

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