Zoom: dal boom in Pandemia al crollo del titolo

Dopo aver beneficiato delle restrizioni del periodo pandemico, Zoom ha segnato un risultato negativo che ha spinto il titolo a perdere il -13% al Nasdaq

azioni zoom

L’azienda californiana Zoom Video Communications (NASDAQ: ZM) ha perso ieri sera oltre il -13%, tagliando le previsioni di profitti e ricavi annui.

Tra le migliori azioni Nasdaq durante il periodo pandemico, oggi la società sembra aver perso appeal tra gli investitori, nonostante la sua larga diffusione sul mercato e i suoi ricavi comunque in crescita.

La pandemia da Covid-19 che ha obbligato l’intero globo in smart working e in didattica a distanza, ha di conseguenza lanciato Zoom, la società che opera nel settore della videoconferenza online, il cui valore è schizzato del +635% in pochissimo tempo.

Con le graduali fasi di riapertura ed il ritorno alla normalità, Zoom ha subito un duro colpo, segnando il peggiore risultato al Nasdaq e rivedendo a ribasso le stime sui ricavi dell’anno in corso.

Nonostante i ricavi del secondo trimestre 2022 sono incrementati del +8%, se rapportati allo stesso periodo dell’anno precedente sono in calo del -4%. Anche l’utile netto è in ribasso a 45,7 milioni di dollari.

Le previsioni di maggio per il 2022 stimavano vendite per 4,5 miliardi dollari, ma i risultati negativi del secondo semestre spingono Zoom a rivedere a ribasso le stime per tutto l’anno in corso che dovrebbero attestarsi a 4,4 miliardi di dollari.

I motivi del crollo di Zoom in Borsa

I motivi del crollo di Zoom in Borsa

L’incremento dei prezzi, soprattutto alla voce marketing su cui l’azienda ha deciso di puntare forte, ha pesato in modo significativo sui minori ricavi registrati da Zoom nel secondo trimestre del 2022.

Nonostante Zoom abbia incassato un incremento sul numero degli utenti registrati sulla piattaforma, pari a 204.100 e che corrispondono ad un +18%, paragonando il dato agli incrementi del primo trimestre dell’anno in corso è ben visibile un decremento del -6%.

I costi di Zoom hanno subito anche l’incessante rafforzamento della moneta americana su tutte le altre valute del mondo e che nell’ultimo periodo è riuscita a raggiungere una storica parità anche nel cambio euro-dollaro.

Il ritorno alle attività in presenza dopo le chiusure pandemiche che avevano favorito per 2 anni le videoconferenze online e lanciato Zoom verso un vero e proprio boom, oggi sono in netto calo e ciò inficia le stime sull’anno in corso.

I competitors ed il crollo delle azioni Zoom

Se tutto ciò non bastasse, l’aumento dei competitors sul mercato ha pesato non poco sul bilancio di metà anno di Zoom che si trova costretto a scontrarsi con giganti come Microsoft (NASDAQ: MSFT), Alphabet Google (NASDAQ: GOOG) e Cisco (WebEx).

Anche le azioni Zoom Video Communications (NASDAQ: ZM) hanno subito una dura flessione che si attesta al -16,54% e il calo della domanda pesa notevolmente sull’andamento negativo del titolo.

Citi, l’importante banca d’affari americana, aveva previsto il rallentamento della corsa sfrenata di Zoom ed il crollo del titolo, tagliando il rating e raccomandando un rischio alto agli investitori interessati a cavalcare l’onda del successo durata solo 2 anni.

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Jacopo Marini

Trader, opinionista ed esperto di mercati azionari e criptovalute. Uno dei primi investitori in Italia a credere in Bitcoin e diventarne un profondo conoscitore. Collabora con FinanzaDigitale dal 2014.

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