Btp a 20 anni, nuova emissione del Mef: conviene investire?

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato la nuova emissione di Btp a 20 anni con scadenza nel settembre del 2043. Già raccolti 7 miliardi

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Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato l’intenzione di procedere ad una nuova emissione di Btp a 20 anni, la cui scadenza è prevista per settembre 2043.

L’anno 2022 appena trascorso non ha registrato particolari opportunità di investimento sulle Obbligazioni, ma la forte pressione inflazionistica e l’aumento dei tassi di interesse hanno offerto interessanti rendimenti sui Titoli di Stato a medio-lungo termine.

Per tale motivo, offrire ai risparmiatori uno strumento che si è rivelato valido potrebbe essere la soluzione migliore per consentire loro di mettere al sicuro i propri capitali economici.

Come riportato dagli organi di informazione, il Mef ha già incaricato alcune Banche di seguito elencate, affidando loro il compito di collocare l’emissione dei nuovi Btp in uscita:

  • Intesa Sanpaolo;
  • Goldman Sachs Bank;
  • Barclays Bank;
  • Bnp Paribas;
  • Citibank Europe Plc.

Non sono ancora noti tutti i dettagli sull’emissione dei nuovi Btp, ma dal Mef è stata esclusa la possibilità che il prossimo giovedì 12 gennaio possano essere trattati all’asta titoli superiori ai 10 anni.

Inflazione e tassi alti: opportunità per i Titoli di Stato

Inflazione e tassi alti opportunità per i Btp

Se le Obbligazioni non hanno reso quanto prospettato, i Titoli di Stato hanno registrato interessanti rendimenti favoriti dall’inflazione alta e dagli incrementi sui tassi di interesse imposti dalle Banche Centrali.

La prima settimana del nuovo anno ha mostrato lo Spread in calo a 195 punti base, rispetto ai 200 punti base d’inizio anno, così come anche il rendimento dei Btp decennali al 4,16% (in calo rispetto al 4,21% della scorsa settimana).

Se i Btp con scadenza a 50 anni hanno causato forti perdite per gli investitori istituzionali (stimate intorno al -40% rispetto al prezzo iniziale), i Btp Italia legati al tasso inflazionistico hanno ottenuto interessanti rendimenti che in alcuni casi hanno superato l’8%.

Invece, i Btp con scadenza ad agosto 2031 che oggi costerebbero 7.500 euro ed alla data di scadenza non supererebbero i 10mila euro, comporterebbero un rendimento del 4,21%.

Effettuando un rapporto in base al tasso inflazionistico attuale che sfiora il 12%, il rendimento dei Btp 2031 appare in forte perdita, tra il 5 ed il 6%.

Attestato che i Btp Italia legati al tasso inflazionistico hanno garantito rendimenti alti nel 2022, lo stesso non vale per i Btp Futura legati all’andamento del Pil, il cui crollo nel 2020 in piena pandemia da Covid-19 non è stato ripianato nel 2021 e nel 2022.

Le previsioni per il 2023: conviene investire?

nuovi btp Italia

Preso atto che i Btp Italia e i Btpei (rispettivamente indicizzati al tasso inflazionistico italiano ed europeo) hanno ottenuto un importante rendimento, in alcuni casi superiore anche all’8%, come saranno le previsioni degli esperti per il 2023?

Gli analisti sembrano propendere per un anno positivo, un 2023 particolarmente fruttuoso per gli investitori interessanti ai Bond, ma molto dipenderà dal tasso inflazionistico e dallo spauracchio della recessione.

Se l’Inflazione dovesse stabilizzarsi ed il timore della recessione dovesse dissolversi, investire nel 2023 potrebbe rivelarsi una proficua strategia finanziaria che potrebbe comprendere anche l’opportunità di investire in Btp.

In attesa di ulteriori comunicazioni dal Mef, secondo le ultime indiscrezioni riportate dagli organi di stampa settoriale potrebbero essere emessi Titoli a lungo termine per importi che dovrebbero attestarsi tra i 310 ed i 320 miliardi di euro.

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Gianluca Conte

Esperto di finanza digitale e lavoro.

Una lunga esperienza come consulente d'azienda, business analyst e formatore. Collaboro con FinanzaDigitale portando contenuti di vario genere.

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