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Intesa Sanpaolo: la prima grande banca italiana ad acquistare bitcoin

La notizia che Intesa Sanpaolo ha acquistato criptovaluta scuote il mondo della finanza: offrirà la compravendita di bitcoin ai suoi clienti?

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Intesa Sanpaolo, la più grande banca italiana per clienti e capitalizzazione di Borsa, ha compiuto un passo che segna una svolta nel panorama finanziario nazionale. Il 13 gennaio l’istituto ha investito circa un milione di euro nell’acquisto di 11 bitcoin, diventando la prima grande banca italiana a entrare ufficialmente nel mondo delle criptovalute.

L’operazione è stata confermata dall’amministratore delegato Carlo Messina. Nelle ore precedente erano rimbalzate in rete e sui social screenshot di mail interne1 dove si comunicava ai dipendenti che la banca avesse concluso con successo il primo trade su Bitcoin.

Messina ha definito l’acquisto “un test”, sottolineando che l’importo è estremamente limitato rispetto al portafoglio titoli della banca, che ammonta a 100 miliardi di euro: «Abbiamo voluto dimostrare che siamo pronti a rispondere alla domanda di investitori sofisticati».

La mossa della banca di Torino potrebbe suggerire un’apertura futura all’offerta di servizi legati alle crypto, come già diverse neobank stanno facendo. Non solo: dopo Intesa potrebbero muoversi anche le altre grosse banche italiane, da UniCredit a BPER.

L’opinione del CEO

Carlo Messina ha chiarito che l’investimento in bitcoin è destinato esclusivamente a investitori istituzionali e clienti con un alto livello di competenza finanziaria. «Personalmente non investo in bitcoin, ma ritengo che sia necessario per una banca come la nostra offrire servizi innovativi in linea con le aspettative del mercato», ha dichiarato.

Messina ha ribadito che, pur essendo leader europeo in termini di capitalizzazione di mercato, Intesa mantiene un approccio cauto, considerandolo un esperimento volto a esplorare nuove opportunità.

Il contesto attuale

L’acquisto dei bitcoin da parte della banca arriva in un momento in cui le criptovalute stanno guadagnando terreno anche tra le istituzioni. Negli Stati Uniti, il presidente Donald Trump ha annunciato l’intenzione di promuovere una regolamentazione più favorevole alle crypto, creando potenzialmente un ambiente normativo più permissivo e incoraggiando ulteriori investimenti nel settore.

L’anno scorso anche la Securities Exchange Commission statunitense, con l’approvazione degli ETF su bitcoin, ha aperto alla possibilità di scambiare posizioni sui bitcoin attraverso i canali di Borsa senza doverli direttamente possedere.

Le quotazioni e le prospettive del bitcoin

Negli ultimi sei mesi il valore del bitcoin è cresciuto del 58% superando la soglia dei 100.000 dollari. Nelle ultime settimane le quotazioni sono scese leggermente, complici i timori di una ripresa dell’inflazione e di un conseguente aumento dei tassi d’interesse.

Al momento dell’acquisto da parte di Intesa Sanpaolo, il valore di un singolo bitcoin era di circa 94.652 euro, portando il totale investito dalla banca a poco più di un milione di euro.

Posso comprare bitcoin in banca Intesa?

Per il momento, fonti ufficiali di Intesa Sanpaolo hanno definito l’investimento in bitcoin come un test. L’importo acquistato dall’istituto è molto basso e non adatto a soddisfare una potenziale domanda di milioni di clienti.

Detto ciò, Intesa ha già fatto sapere che intende accantonare valuta digitale per far fronte alle richieste di un certo tipo di clientela. Dunque, è probabile che in futuro Intesa Sanpaolo possa diventare una banca dove comprare bitcoin.

Forse non tutti i clienti potranno farlo, questo è certo, ma la platea potrebbe allargarsi e l’istituto potrebbe diventare un nuovo exchange di crypto al pari di quello che ora già sono realtà come Revolut o Tinaba.

  1. Spunta una mail interna di Intesa Sanpaolo: quanti bitcoin ha comprato la banca, Fanpage.it ↩︎
Trader, opinionista ed esperto di mercati azionari e criptovalute. Uno dei primi investitori in Italia a credere in Bitcoin e diventarne un profondo conoscitore. Collabora con FinanzaDigitale dal 2014.

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