Aumento dei tassi di interesse: quali settori beneficiano e come investire

Analizziamo nel dettaglio quali potrebbero essere i settori che traggono vantaggio dall’aumento dei tassi di interesse e quali invece potrebbero risentire in modo negativo di una loro variazione in aumento.

settori che beneficiano di un aumento del tasso di interesse

Le variazioni del tasso di interesse sono fra i parametri più controllati da esperti ed analisti. Quali sono i settori che beneficiano di un aumento del tasso di interesse e quali invece i settori che possono patire maggiormente un suo aumento?

Questa domanda è stata di recente messa sotto i riflettori, soprattutto alla luce dei continui aggiustamenti proposti sul finire del 2022 e ad inizio del 2023, dalle principali banche centrali, una fra tutte le BCE.

Capire come comportarsi con un tasso arrivato ormai al 3% ti permette di giocare potenzialmente in anticipo sullo studio del mercato, in proiezione di una possibile strategia di investimento. Le considerazioni da tenere a mente sono tuttavia tante.

È quindi opportuno comprendere nel dettaglio cos’è il tasso di interesse, qual è il suo ruolo, perché è considerato così importante e come riesce a influenzare la maggior parte dei mercati di Borsa, così come anche altri prodotti di investimento tradizionali.

Cos’è il tasso di interesse?

Cosa misura:Il costo del denaro
Come si esprime:In percentuale
Chi lo stabilisce:Le banche centrali mondiali
A cosa serve:Riduce l’inflazione

Prima di soffermarci nel dettaglio sui settori che beneficiano di un aumento del tasso di interesse, facciamo un passo indietro per capire cos’è e a cosa serve il tasso di una determinata zona monetaria.

Per zona monetaria ci si può per esempio riferire all’Eurozona, che ha come moneta unica l’euro, oppure al territorio degli Stati Uniti, che ha come moneta unica il dollaro (USD). Il tasso di interesse è essenzialmente il “costo” del denaro. Può il denaro avere un costo?

Sì, quando una banca locale prende in prestito denaro dalla banca centrale, ossia l’istituto che controlla il sistema monetario locale, paga un interesse che può essere più o meno alto, a seconda di diverse condizioni economiche.

Lo stesso è proprio il tasso di interesse, che nell’Eurozona è stabilito dalla BCE, la Banca Centrale Europea, mentre negli Stati Uniti è deciso dalla FED. Si intuisce subito come un aumento del tasso generi una maggiore spesa per le banche locali.

Queste ultime devono quindi di contro aumentare anche i propri interessi sui rispettivi prodotti, nel tentativo di bilanciare la situazione di indebitamento. Ciò crea spesso effetti a catena che possono portare non pochi squilibri a livello monetario e finanziario.

Perché il tasso di interesse sale?

Perché il tasso di interesse sale

L’obiettivo di una banca centrale è quello di mantenere stabili i prezzi. L’indicatore che mostra la crescita dei prezzi è l’inflazione, o meglio l’aumento della stessa. Con un’inflazione alle stelle, gli istituti monetari devono necessariamente prendere provvedimenti.

Per fare ciò alzano i tassi di interesse, nella speranza di riportare l’inflazione su livelli accettabili, che per l’Europa sono stati dichiarati attorno al 2%. L’obiettivo è quello di rendere l’accesso al credito più costoso e i risparmi più efficientemente remunerati.

Con una domanda elevata, su beni e servizi con bassissima disponibilità, l’innalzamento dei tassi di interesse è una strategia valida per stabilizzare l’economia e per affievolire le aspettative di inflazione alte dei cittadini.

Se le aspettative delle persone, rappresentate anche da imprese e società, sono molto negative, allora i lavoratori potrebbero chiedere un aumento del salario, che si tradurrebbe in un aumento di costi per le aziende e in un parallelo aumento dei prezzi di beni e servizi.

È quindi inevitabile controllare queste aspettative agendo sui tassi. Solo quando l’inflazione si stabilizza, allora gli istituti monetari abbassano le percentuali di interesse, rendendo meno costoso il credito, in proiezione di un aumento della domanda.

Andamento del tasso di interesse

DataInflazione media in UETasso di interesse
08/02/20233%
21/12/20228,3%2,5%
14/09/20228,3%1,25%
16/03/20160,2%0%
08/05/20131,3%0,5%
13/05/20090,2%1%
12/11/20083,3%3,25%

La tabella in alto mette subito in evidenza lo storico del tasso di interesse di nostra competenza, ossia quello della zona euro. Partendo dal 2005, si evince come il tasso stabilito nella giornata del 6 dicembre, fosse pari al 2,25%, con un’inflazione annua del 2,2%.

Giunti al 2008, per contrastare l’aumento dei prezzi, la BCE aveva imposto nella giornata del 9 luglio, uno dei tassi di interesse più alti della storia, al 4,25%, nella speranza di diminuire l’inflazione record, arrivata al 3,3%.

A partire dal 2009, si nota un netto abbassamento dei tassi, con gli istituti monetari pronti a favorire un aumento della domanda, vista l’inflazione quasi allo 0,2% nel mese di marzo del 2016, dopo un graduale assestamento.

Con l’arrivo della pandemia, dal 2020 in poi, l’inflazione è tornata a creare problemi, con la BCE che ha più volte agito sui tassi, portandoli al 2,5% a dicembre del 2022, con un’inflazione annua superiore al 9,2% nel mese di agosto.

Tasso di interesse oggi

Tasso di interesse oggi

Con il 2022 alle spalle, si è aperto per l’Europa, ma anche per gli Stati Uniti, un anno molto particolare. I governi centrali sono in continua lotta per stabilizzare i prezzi e per garantire un barlume di ripresa economica, dopo i difficili periodi passati.

Nonostante l’aumento di dicembre, la presidente della BCE, Lagarde, ha annunciato nella prima settimana di febbraio 2023 un nuovo aumento dei tassi, di 0,50 punti percentuali. Aggiunti ai 2,50% di dicembre, portano il costo del denaro al 3%.

Si tratta effettivamente del tasso più alto mai registrato dal 2008, altro periodo molto complesso, che aveva visto l’aumento della domanda, con scarsità di beni e di servizi. Esistono speranze per l’avvenire nonostante una percentuale così alta?

Al di là del tasso, una buona notizia arriva proprio dall’inflazione che, pur restando molto alta, ha comunque registrato il terzo calo consecutivo rispetto al 9,2% circa raggiunto nel 2022, quando l’Eurozona aveva superato il livello record degli Stati Uniti.

Le ipotesi per l’avvenire sono ancora molto incerte. I più ottimisti ipotizzano una diminuzione graduale dell’inflazione nel 2023 e nel 2024, che potrebbe arrivare al 5,5/6% in questo anno e al 2,3/2,5% il prossimo. Ciò porterebbe ad una netta diminuzione del tasso.

Settori che beneficiano di un aumento del tasso di interesse

Settori che beneficiano di un aumento del tasso di interesse

Compreso cos’è, ma soprattutto a cosa serva il tasso di interesse, possiamo concentrarci sui settori che possono, o meno, trarre beneficio dall’alta inflazione e quindi dall’aumento dei tassi.

Come spiegato, un loro aumento porta inevitabilmente ad un incremento del costo del denaro, e quindi ad un maggiore indebitamento pubblico.

Contrariamente da quanto si pensi, esistono in ogni caso delle opportunità che un investitore può considerare in casi simili, quali:

  1. obbligazioni e titoli di Stato;
  2. titoli azionari;
  3. oro e commodities;
  4. conto deposito.

1. Obbligazioni e titoli di Stato

Uno dei prodotti di investimento più adocchiati in caso di aumento dei tassi è l’obbligazione, che come sappiamo è un titolo di debito, remunerato sotto forma di interessi più la graduale restituzione del prestito chiesto agli investitori.

Ricorda tuttavia di prestare attenzione soprattutto sulla scadenza. In condizioni di alta inflazione e tassi elevati, l’ideale sarebbe di valutare prodotti a breve termine, poiché quelli a lungo termine potrebbero mostrare più incertezze per l’avvenire.

Con le obbligazioni, nelle loro diverse forme, gli investitori riescono in ogni caso a ottenere una percentuale di interesse, variabile o meno, potendo alla loro scadenza puntare su una nuova obbligazione, con un potenziale rendimento maggiore.

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2. Titoli azionari

Passando al settore dei titoli azionari, è doveroso precisare come ad oggi non esistano segmenti di mercato più o meno fruttiferi di altri in condizione di aumento dei tassi di interesse. I fattori di influenza da dover considerare sono infatti numerosi.

Da dove partire? Fra le analisi storiche condotte negli ultimi 30 anni, si evincono dati interessanti sui settori che si sono mossi con più positività ad una variazione del costo del denaro.

Ne fanno per esempio parte le azioni sul segmento:

Risultati storici che non possono ovviamente essere garanzia sui rendimenti futuri. Ciò che dovresti valutare, è quindi lo stato specifico in cui si trova una determinata società quotata, il suo bilancio e l’andamento generale del mercato.

Considera inoltre che le società più mature, sono più avvantaggiate rispetto a quelle in fase di crescita, perché i loro flussi di cassa non sono proiettati troppo nel futuro. Inoltre, ricorda che le società quotate meno indebitate possono mostrarsi più forti in caso di aumento dei tassi.

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3. Oro e commodities

L’oro ed alcune materie prime sono spesso considerate strumenti di investimento validi in caso di instabilità, crisi ed aumento dei tassi di interesse. Perché? Rappresentano “beni rifugio”, scarsamente influenzabili da questioni macro e micro economiche.

Negli anni ’80, con un aumento vertiginoso dei tassi di interesse, la quotazione dell’oro ha subito una delle crescite più interessanti. La storia non ha tuttavia dato sempre conferme e oggi sappiamo che non è certo che l’oro aumenti all’aumentare del tasso di interesse.

Recenti studi hanno evidenziato come la correlazione fra tasso e prezzo dell’oro sia stata inferiore allo 0,30% fra il 1970 e il 2015. Anche in questo caso è quindi necessario valutare la singola commodity ed inserirla nel contesto storico, basandosi su metriche e segnali.

4. Conto deposito

In ultimo, il settore dei conti deposito, che fa parte dei prodotti bancari, trae molto spesso beneficio dall’aumento dei tassi di interesse. Le banche centrali spingono alla riduzione degli investimenti e le persone sono più inclini ad aspettare tempi migliori.

Il conto deposito permette di proteggere i risparmi degli investitori, che non saranno erosi da altre tipologie di investimento, con la possibilità di ottenere anche un interesse attivo, seppur relativamente basso, nel caso si opti su un prodotto in forma libera e non vincolato.

Aumento del tasso di interesse: settori in sofferenza

Chi non beneficia dell'aumento del tasso di interesse

Oltre ai settori che potrebbero resistere ad una condizione di aumento dei tassi, esistono settori e prodotti di investimento che patiscono una situazione di forte inflazione, rischio di recessione e variazione delle scelte delle banche centrali.

Applicando un maggior interesse alle singole banche private, ogni istituto finanziario è portato ad aumentare il costo dei propri prodotti finanziari.

Sono quindi sconsigliati tutti i servizi di indebitamento, come ad esempio:

Quanto al settore borsistico, i titoli azionari più danneggiati sono quelli legati a società fortemente indebitate con le banche. Ancora, società quotate non mature, bensì in crescita, subiscono negatività per via dei flussi di cassa proiettati nel lungo periodo.

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Come investire con i tassi in aumento

Come investire con tassi in aumento

Giunti al termine del nostro approfondimento, possiamo affermare che non esistono linee guide certe da seguire per investire in caso di aumento dei tassi di interesse. Tutto dipende dall’analisi dei singoli prodotti e strumenti di interesse.

Un ottimo suggerimento potrebbe comunque essere quello della diversificazione del portafoglio, che permette quantomeno di diluire la componente del rischio, considerando le difficoltà e le imprevedibilità del periodo.

I migliori ETF tematici, su titoli azionari, materie prime e così via, sono uno dei prodotti più utilizzati in caso di aumento dei tassi. Hanno costi ridotti, sono ampiamente diversificati e sono accessibili sulle migliori piattaforme di trading, come ad esempio eToro.

Se vuoi scoprire altre possibilità, non perdere il nostro approfondimento su come e dove investire oggi.

Settori che beneficiano di un aumento dei tassi di interesse – FAQ

Quali settori beneficiano del rialzo dei tassi?

Non esistono con certezza settori che beneficiano di un aumento dei tassi di interesse. Il segmento dei conti deposito e quello delle obbligazioni sono in ogni caso fra i più adocchiati.

Cosa succede se aumentano i tassi di interesse?

Con l’aumento dei tassi di interesse le banche centrali cercano di stabilizzare i prezzi, rendendo più costoso il denaro. Questo serve per ridurre gli investimenti ed in modo parallelo diminuire la domanda.

Perché si alzano i tassi di interesse per combattere l’inflazione?

I tassi vengono alzati per per evitare effetti a catena negativi sull’economia monetaria. Nonostante ciò, esistono settori che beneficiano di un aumento dei tassi di interesse.

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Gianluca Conte

Esperto di finanza digitale e lavoro.

Una lunga esperienza come consulente d'azienda, business analyst e formatore. Collaboro con FinanzaDigitale portando contenuti di vario genere.

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