Via libera dell’Ivass all’acquisizione da parte di Mps della partecipazione qualificata in Generali, attraverso Mediobanca. L’autorizzazione1 è arrivata dopo un’istruttoria avviata su richiesta della stessa Mps, che lo scorso 13 febbraio aveva presentato istanza per ottenere il nulla osta previsto dall’articolo 68 del Codice delle Assicurazioni Private.
Un passaggio formale, ma determinante, che segna un punto di svolta nel progetto di crescita di Banca Monte dei Paschi di Siena. Senza il nullaosta dell’Autorità, infatti, non sarebbe stato possibile per Mps, in caso di successo dell’Ops, entrare nel capitale del primo gruppo assicurativo italiano, superando la soglia del 10% in modo indiretto.

Il via libera è legato all’offerta pubblica di scambio volontaria lanciata il 24 gennaio da Mps sulle azioni di Mediobanca, attraverso la quale l’istituto senese intende acquisire una partecipazione di controllo in Piazzetta Cuccia e, per estensione, una quota superiore al 10% in Assicurazioni Generali.
Adesso la parola passa agli altri attori coinvolti. Restano sul tavolo le valutazioni del mercato, le eventuali reazioni di Consob e la posizione degli azionisti di Mediobanca. Ma un passo decisivo, intanto, è stato compiuto.
Una mossa strategica nel risiko bancario
L’operazione, così come è stata strutturata, ha un effetto domino. Mps lancia un’offerta pubblica su Mediobanca. Se l’operazione va a buon fine, conquista il controllo dell’istituto milanese, ma Mediobanca a sua volta detiene circa il 13% del capitale di Generali (per questo che serviva l’ok dell’Ivass).
Il controllo di Mediobanca, che a sua volta è primo azionista di Generali, consentirebbe a MPS di sedere al tavolo delle grandi partite del capitalismo nazionale. Non si tratta solo di un’operazione di mercato, ma di un assetto che potrebbe influenzare scelte, strategie e governance di uno dei principali gruppi assicurativi europei.
Nel frattempo, l’operazione di scambio prosegue con le dinamiche previste dal mercato. Lo stacco dei dividendi da parte di Mps e Mediobanca ha determinato un effetto tecnico sul concambio. Il rapporto, inizialmente fissato a 2,3 azioni Mps per ogni azione Mediobanca, è stato aggiornato a 2,533.
Al termine della seduta di ieri a Piazza Affari, lo sconto implicito dell’offerta risultava pari al 7,3%. Una differenza che, in termini assoluti, corrisponde a oltre 1,2 miliardi di euro.
Mediobanca anche su Banca Generali
Mediobanca intanto ha depositato ieri in Consob il documento relativo all’Ops su Banca Generali, una partita parallela che si inserisce nel più ampio processo di consolidamento bancario in corso nel Paese. Il 4 giugno, gli azionisti storici di Generali, riuniti nell’accordo parasociale, si incontreranno per valutare l’operazione.
Anche in questo caso, l’esito potrebbe rimescolare gli equilibri tra banche, assicurazioni e grandi gruppi finanziari italiani.