In una mossa inaspettata, il Ministro dei Trasporti e dello Sviluppo Economico, Matteo Salvini, ha annunciato che il Consiglio dei Ministri italiano ha deciso di approvare un prelievo del 40% sugli extra profitti delle Banche.
Questa decisione, in linea con la tassa sugli extraprofitti nel settore energia dello scorso anno, ha colto di sorpresa il comparto bancario, con i titoli delle maggiori banche italiane a piccolo nella seduta mattutina.
Dal Governo spiegano che la decisione è stata presa con l’obiettivo di recuperare parte dei fondi necessari per sostenere l’economia italiana in un momento di grande incertezza.
In particolare, il prelievo straordinario da circa 3 miliardi di euro servirà in parte a finanziare il taglio del cuneo fiscale e a sostenere economicamente chi ha subito gli aumenti dei mutui sulla prima casa.
Le reazioni del settore bancario

La notizia del prelievo ha suscitato reazioni contrastanti fra dirigenti e rappresentanti delle banche italiane.
Alcuni hanno accolto con favore la decisione, sottolineando l’importanza di contribuire alla ripresa economica del paese, dato che le Banche hanno beneficiato dell’aumento dei tassi di interesse imposti dalla BCE per ridurre l’inflazione.
In particolare Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, si è espresso favorevole alla tassa sugli extraprofitti, a patto che i proventi finanzino la lotta alle disuguaglianze.
Altri invece hanno espresso preoccupazione per le possibili ripercussioni negative sulla stabilità del settore.
Nello specifico, si teme che la tassa possa scoraggiare gli investimenti e limitare la capacità delle Banche di erogare prestiti.
L’ammontare della tassa sugli extraprofitti
L’ammontare dell’imposta straordinaria avrà un tetto massimo e non potrà essere superiore al 25% del patrimonio netto relativo all’esercizio antecedente a quello del 1° gennaio 2023.
Secondo quanto stabilito dal Governo, il pagamento della tassa sull’extraprofitto dovrà avvenire entro il sesto mese successivo a quello di chiusura dell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024.
Il Governo ha sottolineato che la decisione di imporre il prelievo è stata presa in risposta alla necessità di reperire fondi per sostenere l’economia in un momento di crisi.
Tuttavia, ha anche riconosciuto che la misura potrebbe avere un impatto sul settore bancario e ha promesso di monitorare attentamente la situazione per evitare possibili effetti negativi.
Crollo dei titoli bancari a Piazza Affari

Non si sono fatte attendere le reazioni dei mercati azionari.
Dopo l’annuncio della tassa sugli extraprofitti, i titoli su Piazza Affari si sono mostrati deboli.
L’indice Ftse Mib sta registrando una perdita del -2,02% a 27.971 punti.
Al momento della scrittura, Intesa Sanpaolo (MIL: ISP) segna un -7%, Unicredit (MIL: UCG) il -5%, Bper (MIL: BPE) e Fineco (MIL: FBK) giù entrambe del -7,40% e Monte Paschi (MIL: BMPS) a -6%. Male anche Banca Mediolanum al -3,60%.
Nonostante le preoccupazioni espresse da alcuni settori, il Governo ha ribadito la sua fiducia nella capacità delle Banche di assorbire l’impatto del prelievo.
Inoltre, ha sottolineato che la misura è temporanea (presumibilmente relativa al solo 2023) e che sarà revocata non appena la situazione economica lo consentirà .
Nel frattempo, il settore bancario dovrà adattarsi a questa nuova realtà , cercando di bilanciare la necessità di contribuire al sostegno dell’economia con la tutela della propria stabilità finanziaria.