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Il broker online eToro ha confermato di aver presentato in via confidenziale un documento di registrazione presso la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, primo passo formale verso un’offerta pubblica iniziale (IPO). L’annuncio1 arriva circa un mese dopo le prime indiscrezioni sulla volontà della società di procedere con la quotazione.
Nel comunicato l’azienda non ha fornito dettagli aggiuntivi su aspetti chiave come la valutazione prevista, i tempi dell’offerta o gli istituti finanziari che gestiranno l’operazione. Tuttavia, secondo precedenti indiscrezioni, Goldman Sachs sarebbe stato scelto come principale coordinatore dell’IPO, mentre Jefferies e UBS avrebbero il ruolo di co-manager. Il Financial Times aveva in precedenza ipotizzato2 una valutazione di circa 5 miliardi di dollari per la società, ma al momento si tratta ancora di speculazioni.
La normativa statunitense consente alle aziende che intendono quotarsi di presentare inizialmente in via confidenziale il prospetto IPO tramite il modulo “F-1”. Questo permette alla società di rispondere ai quesiti dei regolatori e di apportare eventuali modifiche al documento prima della sua pubblicazione ufficiale.
Il processo di revisione da parte della SEC richiede in genere almeno 30 giorni, ma può protrarsi più a lungo a causa delle richieste di chiarimento e delle successive modifiche al documento. Solo al termine di questa fase l’azienda potrà procedere con l’offerta pubblica delle proprie azioni, a condizione che le condizioni di mercato siano favorevoli.
eToro ha specificato che il numero di azioni da offrire e la fascia di prezzo non sono ancora stati determinati e che il debutto a Wall Street avverrà solo dopo la conclusione del processo di revisione da parte della SEC.
Secondo tentativo
La società, fondata nel 2007, gestisce oltre 11,3 miliardi di dollari di asset per conto di circa 3 milioni di clienti reali e consente il trading di azioni e criptovalute. L’amministratore delegato Yoni Assia ha spiegato che la scelta del mercato statunitense è dovuta alla maggiore liquidità e visibilità offerte rispetto a Londra, dove il gruppo ha una forte presenza ma minori prospettive di espansione tra gli investitori internazionali.
La decisione di quotarsi arriva dopo un primo tentativo fallito nel 20213, quando eToro aveva cercato di entrare in Borsa attraverso una fusione con una SPAC, operazione poi annullata per condizioni di mercato sfavorevoli.