Satispay, la punta di diamante del fintech italiano fondata nel 2015 da Alberto Dalmasso, ha annunciato la chiusura di un nuovo round di finanziamento da 60 milioni di euro, portando il totale della raccolta oltre il mezzo miliardo.
La crescita della società di pagamenti tramite app è stata negli ultimi anni inarrestabile. Partita dal Piemonte si è espansa ormai in tutta Italia e anche all’estero: oggi conta più di 5 milioni di utenti iscritti e oltre 380mila merchant (negozi e attività) che la utilizzano tutti i giorni.
Oltre a questo, Satispay si sta espandendo anche per quanto riguarda l’offerta di prodotti. Negli ultimi 12 mesi hanno infatti rilasciato due importanti novità come i fringe benefit e soprattutto i buoni pasto, che contano già oltre 12.000 aziende clienti e oltre 50.000 utilizzatori finali.
“Satispay è accompagnata da un’alchimia perfetta che oggi si esprime in una partnership davvero forte con i nostri principali investitori che sostengono questa operazione”, ha commentato Alberto Dalmasso, CEO e co-founder, “ma mi spingo a dire con tutti i nostri investitori che ci hanno sempre supportato fin dall’inizio continuando a rinnovare la loro fiducia.
A fronte dell’analisi dei risultati che abbiamo raggiunto con una parte delle risorse raccolte, ci danno ancora più benzina per spingere maggiormente sull’acceleratore della crescita. Poter fare questo raccogliendo prima e più del necessario, peraltro in un contesto in cui i mercati sono condizionati da repentini cambi geopolitici e il mondo del Venture Capital si è fatto più difficile per tutti anche come effetto dell’andamento dei tassi di interesse, è un grande privilegio”.
E proprio gli investitori istituzionali lato VC si sono mossi per supportare quest’ultimo round. Alla raccolta, infatti, hanno partecipato tre dei principali investitori di Satispay, Addition, Greyhound e Lightrock, che hanno inoltre ritenuto di voler concedere una ulteriore prova di fiducia verso i founders, concedendo loro di portare il diritto al voto da 3 a 5, tornando così ad avere la maggioranza e quindi il controllo dell’assemblea.
Una grande prova di forza da parte della startup, che adesso guarda ai mercati internazionali e soprattutto a nuovi prodotti da portare sul mercato.