Ubs acquista Credit Suisse: 3 miliardi di franchi per il salvataggio

L'operazione di salvataggio della Banca svizzera in crisi limita il rischio di contagio di tutto il sistema bancario e genera uno dei più importanti colossi bancari europei. Conviene investire sul titolo?

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Ubs acquista e salva Credit Suisse dalla crisi innescata la scorsa settimana per un importo pari a 3 miliardi di franchi svizzeri e grazie all’intervento diretto della Banca Centrale svizzera che fornirà garanzie e liquidità.

Una trattativa lampo che nonostante l’importanza è stata intavolata e conclusa in pochissimi giorni e che porta alla nascita di uno dei più importanti Gruppi bancari d’Europa.

Dall’operazione d’acquisto, Ubs incasserà fino a 100 miliardi di liquidità dalla Banca Centrale Svizzera per compensare le perdite registrate da Credit Suisse, con l’obiettivo di salvare tutto il sistema bancario dal rischio di contagio.

Proprio lo spauracchio dell’effetto contagio ha spinto anche la Bce, la Federal Reserve e le Banche Centrali di Inghilterra, Giappone e Canada ad intervenire per prevenire un potenziale disastro finanziario.

I dettagli dell’acquisto di Credit Suisse

I dettagli dell'acquisto di Credit Suisse

L’accordo che ha sancito l’acquisto di Credit Suisse da parte di Ubs prevede il versamento di 3 miliardi di franchi svizzeri, corrispondenti ad un valore per singola azione pari a 0,76 franchi svizzeri.

La nascita di un colosso bancario svizzero è stata pensata dai principali attori protagonisti mercoledì 15 marzo e sancita domenica 19 marzo.

Possiamo definirle “le 5 giornate di Zurigo”, periodo in cui la negoziazione no-stop tra Ubs, Credit Suisse e Banca Centrale Svizzera ha sancito il matrimonio tra le 2 Banche europee e la nascita di uno dei più grandi Gruppi Bancari del Vecchio Continente.

I dettagli dell’accordo prevedono l’azzeramento delle Obbligazioni per 16 miliardi di franchi svizzeri per evitare la svalutazione e ridurre il passivo di Credit Suisse.

Inoltre, la Banca Centrale Svizzera ha garantito a Ubs 100 miliardi liquidità per compensare il crollo di Credit Suisse e le relative conseguenti, oltre a 9 miliardi extra come copertura finanziaria.

Gli azionisti di Credit Suisse otterranno invece 1 azione Ubs per ogni 22,48 azioni Credit Suisse possedute, corrispondente ad un valore di 0,76 franchi svizzeri per singola azione e per un totale complessivo di 3 miliardi di franchi svizzeri.

L’accordo prevede inoltre che a Colm Kelleher spetterà la presidenza, mentre l’attuale ceo di Ubs Ralph Hamers diventerà amministratore delegato del nuovo Gruppo bancario.

Finma, Banca nazionale svizzera, Dipartimento federale delle finanze svizzero e le autorità di controllo hanno già approvato la transazione che è diventata di fatto effettiva domenica sera.

Previsioni sul nuovo Gruppo bancario svizzero

Previsioni sul nuovo Gruppo bancario svizzero

Nonostante permangano alcuni punti di difficile risoluzione come i 10mila posti di lavoro a rischio esubero, la fusione tra Ubs e Credit Suisse porterà ad un rafforzamento sul mercato.

Il neonato Gruppo bancario consoliderà la sua posizione anche in America e nel continente asiatico, con notevoli margini di crescita e nuovi clienti da accogliere.

Un salvataggio importante quindi per Credit Suisse, ma anche un’opportunità di crescita globale per Ubs che, sostenuta dalla Banche Centrali, potrebbe sfruttare questo trampolino di lancio per incrementare anche il suo valore in Borsa.

Cresce infatti l’interesse per le azioni Ubs, sulle quali gli investitori hanno posto grande interesse acquistando il titolo sulle piattaforma di trading e puntando ad ottenere potenziali margini di guadagno.

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Jacopo Marini

Trader, opinionista ed esperto di mercati azionari e criptovalute. Uno dei primi investitori in Italia a credere in Bitcoin e diventarne un profondo conoscitore. Collabora con FinanzaDigitale dal 2014.

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