L’oro ha un fascino intramontabile anche quando si parla di investimenti. È visto come un rifugio sicuro, un simbolo di stabilità in tempi di incertezza. Protegge dall’inflazione, ha valore universale e via dicendo.
Ma la realtà dell’investimento in oro è più complessa e non priva di ombre. Sotto il luccichio delle sue superfici dorate, si nascondono comunque dei rischi che spesso vengono sottovalutati o ignorati.
Attenzione, investire in oro porta con sé discreti vantaggi. In questa guida, però, vogliamo girare la medaglia (d’oro) dall’altro lato e approfondire i rischi con una lente critica, per capire davvero cosa significa mettere i propri soldi in un metallo tanto prezioso ma potenzialmente anche imprevedibile.
Principali rischi di un investimento in oro
- Prezzo dell’oro volatile;
- Nessun rendimento attivo;
- Costi di stoccaggio;
- Costi di assicurazione;
- Scarsa liquidità;
- Contraffazione;
- Rischi normativi.
Volatilità dei prezzi
A prima vista, l’oro può sembrare una roccia stabile in un mare in tempesta. La teoria che va per la maggiore è che il metallo giallo sia immune a qualsiasi tipo di scossone sui mercati.
I dati, però, ci dicono che non è così.
Ogni giorno il prezzo dell’oro si comporta più come un’altalena. Basta una crisi geopolitica per spingerlo alle stelle, così come un periodo di ottimismo economico può farlo crollare.
Dal 1974 al 2019, per esempio, l’oro ha avuto la stessa volatilità del mercato azionario statunitense1, anzi anche di più:
- Volatilità dell’oro annualizzata: 15,44%;
- Volatiltà S&P 500 annualizzata: 14,32%.
Non si tratta solo di variazioni casuali: il prezzo dell’oro è influenzato da una complessa rete di fattori, come i tassi di interesse, il valore del dollaro, la domanda globale e le questioni geopolitiche.
Immagina di acquistare oro durante un picco di prezzo, convinto che sia un investimento sicuro, solo per vederlo perdere valore man mano che le tensioni si placano. È successo ad esempio nel 2012, quando dopo la tempesta della crisi finanziaria l’oro ha perso momentaneamente il suo appeal.
Se da un lato la quotazione oggi dell’oro ha superato ampiamente quella di 12 anni fa, dall’altra gli investitori hanno passato un lungo periodo di performance negative.
La volatilità rende l’oro un’opzione di investimento tutt’altro che priva di rischi, soprattutto per chi cerca stabilità a breve termine.
Nessun rendimento attivo
A differenza di azioni e obbligazioni, l’oro non lavora per voi. Che tu acquisti un lingotto o un ETF con il prezzo dell’oro come sottostante, non otterrai dividendi, interessi o pagamenti periodici.
L’unica promessa dell’oro è che potrebbe mantenere il suo valore e aumentare nel tempo. Ma questo “potrebbe” è una scommessa, non una certezza. Se decidi di investire in oro, lo fai con la speranza che qualcun altro, in futuro, sia disposto a pagare più di te.
In altre parole, l’oro è un investimento passivo: il suo potenziale guadagno dipende interamente dalle dinamiche di mercato, senza alcun rendimento durante il percorso.
Costi di stoccaggio e assicurazione
Possedere oro fisico può dare una certa soddisfazione materiale, ma porta con sé un problema molto concreto: dove si conserva? Non puoi semplicemente tenerlo in un cassetto o sotto il letto, non se hai a cuore la sua sicurezza.
La custodia in cassette di sicurezza o caveau implica dei costi annuali che, a lungo andare, pesano sul tuo investimento. E non dimentichiamo l’assicurazione, un altro costo obbligatorio per proteggersi da furti o danneggiamenti.
Insomma, l’oro fisico è prezioso non solo per il suo valore intrinseco, ma anche per le spese che comporta.
Rischio contraffazione
Quando acquisti oro fisico devi fidarti di chi te lo vende. Sembra semplice, ma non lo è.
Il mercato è pieno di trappole: lingotti contraffatti, monete non pure o persino documenti falsi che attestano una qualità superiore a quella reale.
Avere a che fare con rivenditori poco affidabili può trasformare un investimento sicuro in un incubo. Per evitare brutte sorprese, è indispensabile affidarsi a venditori certificati e richiedere sempre certificati di autenticità.
Eppure, anche con tutte le precauzioni, un margine di rischio rimane. L’alternativa per eliminarlo può essere quella di investire in oro finanziario, e quindi non comprare dell’oro fisico ma in borsa.
Rischio della liquidità
Un altro mito da sfatare è che l’oro si possa vendere sempre e ovunque senza problemi. Spesso si sente pronunciare questa massima alle persone più anziane, che magari hanno esperienza con banchi dei pegni o compro oro.
La realtà è più complessa. In mercati poco dinamici o in periodi di eccesso di offerta, vendere oro può essere difficile. Non solo: se si passa tramite compro oro, in tempi dove le quotazioni sono basse sarà quasi impossibile farlo al prezzo desiderato (o di mercato).
La forza di chi acquista / vende metalli sta proprio in questo: hai bisogno di contante fresco? Io ce l’ho, ma il prezzo a cui ti compro l’oro lo decido io (più basso).
Il processo di liquidazione richiede tempo e può non essere immediato, il che lo rende meno pratico in situazioni di emergenza.
L’oro fisico è un bene prezioso, ma non liquido.
Incertezze normative e fiscali
Quando si parla di oro, le regole possono cambiare, e spesso lo fanno. Da una parte ci sono le normative legate alla tassazione dell’oro, che variano da paese a paese e possono influire direttamente sulla redditività.
In Italia la tassa sul capital gain è del 26% come gli altri investimenti finanziari, ma se acquisti oro all’estero le condizioni potrebbero variare (in meglio o in peggio).
Dall’altra, ci sono possibili restrizioni future sulla detenzione di oro fisico, magari introdotte in tempi di crisi economiche o geopolitiche (piuttosto frequenti al giorno d’oggi). Questo elemento di incertezza normativa aggiunge un ulteriore strato di rischio che è impossibile ignorare.
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