Dal 17 marzo al 21 marzo del 2023, la quotazione di Credit Suisse è crollata del 55,89%, mostrando una delle perdite nette più grandi della storia. Comprare azioni Credit Suisse può essere un investimento redditizio, o conviene aspettare tempi migliori?
Le questioni in ballo sono davvero numerose e il contesto di mercato è ancora segnato da diverse instabilità. La società ha dichiarato una grande crisi di liquidità e i timori di un fallimento irrecuperabile continuano a persistere da diverso tempo.
Lo Stato ha tuttavia cercato di risollevare i conti del gruppo, evitando la catastrofe monetaria locale. Aspetti che tuttavia non bastano per capire se acquistare azioni, venderle, mantenerle, o se volgere lo sguardo su altri titoli finanziari.
Concentriamoci quindi su ciò che conta davvero, partendo dall’analisi tecnica, passando per la crisi attuale che la banca sta vivendo, fino ad arrivare ad uno studio completo sulle previsioni e sui target price esposti dagli analisti.
Chi è Credit Suisse?
Società | Credit Suisse |
Sede | Svizzera |
Codice ISIN | CH0012138530 |
Ticker | CSGN |
Capitalizzazione | 3,29 miliardi di franchi |
Lotto minimo di acquisto | 1 |
Tipologia di negoziazione | Continua |
Settore di mercato | Finanziario |
Dividendi | Distribuiti |
Credit Suisse è una grande banca svizzera, con sede legale e amministrativa nella città di Zurigo, fondata nel 1856 da Alfred Escher. Sin dalla sua nascita ha intrapreso percorsi di crescita, che le hanno permesso di diventare uno degli istituti più grandi in Europa.
Mette a disposizione servizi di investimento, prodotti finanziari e tradizionali, tipici di qualsiasi banca. Il suo portafoglio clienti è molto vasto e, nello specifico, è il secondo per grandezza tra tutti gli istituti finanziari della Svizzera.
Il suo modello di business è esteso e la banca opera sia a livello locale sia a livello mondiale. Per anni ha gestito le attività focalizzandosi su 3 comparti:
- Private Banking;
- Asset Management;
- Investment Banking.
A partire dal 2020, in concomitanza alla crisi economica e una situazione di mercato incerta, la società ha iniziato a presentare conti in rosso e una liquidità sempre più bassa. Aspetti che hanno portato, nel mese di marzo, al salvataggio del gruppo da parte di UBS.
Con un’acquisizione colossale, le due realtà si sono unite per formare il più grande gruppo bancario della Svizzera. Le preoccupazioni non sono tuttavia lenite, perché la nuova società avrà l’arduo compito di risolvere le gravi problematiche del gruppo acquisito.
Perché Credit Suisse è in crisi?

Può a questo punto essere interessante porre uno sguardo attento al crollo delle azioni Credit Suisse ed ai principi eventi che hanno fatto perdere di credibilità un gruppo che, fino a pochi mesi fa, era considerato “troppo grande per fallire”.
La banca ha per anni guidato il suo business in modo eccelso, ottenendo traguardi dopo traguardi. Cos’è andato storto? Una serie di scandali, molto ravvicinanti negli ultimi anni, avrebbero causato lentamente effetti a catena devastati.
Alla base di tutto, troviamo una cattiva gestione del management e di diversi uomini al vertice, che avrebbero preso decisioni non in linea con le politiche dell’istituto, molte volte anche prendendo strade non lecite e quindi perseguibili dalla legge.
Ad aver maggiormente affossato i conti, sono stati investimenti con un livello di rischio troppo elevato, come per esempio quello su Greensill Capital ed Archegos Capital Management, entrambe fallite nel 2021, dopo diverse avvisaglie sulle loro difficoltà.
Credit Suisse: scandali

Al di là degli investimenti sbagliati e di una politica interna troppo incentrata su tornaconti elevati da parte dei vertici, molti altri scandali hanno segnato in primo luogo l’immagine del gruppo ed in secondo luogo i risultati di bilancio.
A seguire una carrellata con gli eventi più significativi:
- multa da 475 milioni di dollari per il ruolo chiave della banca nel famoso caso di corruzione in Mozambico;
- il presidente Antonio Horta-Osorio non rispetta nel 2022 le restrizioni sul Covid 19 ed è costretto a dimettersi;
- un grosso spionaggio informativo porta un uomo del management a violare dati di migliaia di clienti della banca, nel famoso caso “Suisse Secrets”, a febbraio 2022;
- a giugno del 2022, Credit Suisse è stata la prima banca nazionale ad essere stata condannata per riciclaggio di denaro, legato a specifiche attività sul traffico di stupefacenti;
- l’amministratore delegato Thomas Gottstein viene sostituto dopo diverse indagini interne;
- sul finire del 2022 sono annunciati tagli per 9.000 posti di lavoro e viene proposto un pericoloso aumento di capitale, da ben 4 miliardi di franchi svizzeri.
Azioni Credit Suisse in Borsa
Le azioni Credit Suisse sono quotate sulla Borsa di Zurigo e sulla Borsa di New York. Nel primo caso la quotazione è espressa in franchi svizzeri (CHF) ed il ticker di riferimento è SWX:CSGN. Nel secondo caso la quotazione è espressa in dollari, con ticker NYSE:CS.
Emesse nel 1995, le azioni Credit Suisse hanno subito mostrato un apprezzamento sul mercato, passando dai 21,27, agli oltre 77,95 franchi, a luglio del 2020. Dopo una brusca correzione, il titolo aveva ripreso la sua corsa, con nuovi massimi a giugno del 2007.
Da quell’anno, con un prezzo attorno agli 83,74 franchi, il trend è stato mediamente negativo. A dicembre del 2018, un’azione poteva essere acquistata per 10,60 franchi, con una quotazione crollata sotto ai 7 CHF ad aprile del 2022.
L’andamento in discesa ha fatto crollare anche il livello di capitalizzazione su minimi mai visti, attualmente pari a 3,29 miliardi di franchi svizzeri. I dati più preoccupanti arrivano tuttavia dall’analisi nel breve periodo, proposta a seguire.
Azioni Credit Suisse oggi: grafico in tempo reale
Al di là dello storico dei prezzi delle azioni Credit Suisse, è importante analizzare soprattutto le ultime variazioni. Per fare ciò, può essere utile porre lo sguardo sul grafico della quotazione in tempo reale.
Impostando un grafico annuale, constatiamo come il prezzo delle azioni Credit Suisse sia sceso dell’82,44% negli ultimi 6 mesi. I dati più sbalorditivi sono tuttavia su base mensile, perché dal 20 febbraio al 20 marzo del 2023, il crollo è stato del 69,30%.
Ad inizio anno, un’azione poteva essere acquistata per 2,90 franchi. Un valore sostituito, soprattutto a seguito delle difficoltà del gruppo, da quote sempre più basse, inferiori a 0,83 franchi, nella giornata del 21 marzo 2023.
Azioni Credit Suisse: previsioni

Con una condizione così instabile ed un contesto storico con tanti fattori di influenza, è molto complesso andare alla ricerca di possibili previsioni sulle azioni Credit Suisse. Gli investitori cercano di capire se acquistare l’asset sia, o meno, la giusta scelta.
Adesso che UBS ha preso il controllo della situazione, come approfondiremo a breve, si apre per Credit Suisse una nuova pagina di vita. Il gruppo bancario dovrà in ogni caso rimboccassi le maniche ed attuare strategie prive di errori.
Anche il supporto dato dal governo ha portato una boccata d’ossigeno, ma ciò non basta per stabilire la convenienza o meno dell’investimento. Proponiamo quindi diversi studi sul titolo e sulla società, partendo dall’analisi tecnica fino ad arrivare alle possibili stime.
1. Azioni Credit Suisse: analisi tecnica
L’analisi tecnica ti permette di ottenere informazioni importanti sulle azioni Credit Suisse. Indicazioni che restano ipotesi e che devi necessariamente aggiornare di volta in volta, anche in autonomia, utilizzando la sezione tecnica delle migliori piattaforme di trading.
I primi strumenti utilizzati dagli analisti per esaminare il titolo sono le medie, mobili ed esponenziali, che si focalizzano sull’analisi dei risultati storici, per cercare di prevedere possibili trend, su diversi orizzonti temporali.
Indicatore | 10 | 20 | 30 |
Media Mobile Semplice | Pessimistico | Pessimistico | Pessimistico |
Media Mobile Esponenziale | Pessimistico | Pessimistico | Pessimistico |
Una seconda tabella racchiude invece altri oscillatori, che espongono una situazione ottimistica, pessimistica, o neutrale (di attesa). Ecco subito le indicazioni sulle azioni Credit Suisse, su uno studio a 30 giorni.
Indicatore | Esposizione |
Relative Strenght Index (RSI) | Neutrale |
Commodity Channel Index (CCI) | Neutrale |
Momentum | Pessimistico |
Stocastico | Neutrale |
Livello MACD | Pessimistico |
2. Dati finanziari di Credit Suisse
Entrate complessive | 14,54 Mrd (-20,58%) |
Spese di gestione | 15,03 Mrd (+1,01%) |
Reddito netto | -7,29 Mrd (-342,00%) |
Margine di profitto | -50,15 (-456,60) |
Utili per azione | -1,78 (-357,12%) |
L’analisi dei dati finanziari è importante per capire cosa il gruppo bancario sia riuscito ad ottenere negli ultimi tempi e se le strategie del management siano state, o meno, efficienti. Molte voci, anche alla luce degli scandali proposti, sono ovviamente negative.
Nella tabella iniziale abbiamo infatti racchiuso i dati di bilancio più significativi, constatando che per tutto il 2022 il gruppo ha registrato entrate di 14,54 miliardi, in diminuzione del 20,58% ed un reddito netto preoccupante, di -7,29 miliardi, con un crollo del 342%.
3. Salvataggio di UBS su Credit Suisse

Restando in ottica previsionale, le sorti della banca svizzera sono legate alla recente acquisizione del gruppo UBS. Lo Stato ha imposto l’acquisizione diretta, avvenuta senza nessuna votazione da parte degli azionisti.
UBS è la prima banca svizzera per numero di clienti e per fondi gestiti ed integrandosi con Credit Suisse, che è ancora la seconda banca svizzera per volumi, ha formato una delle più grandi realtà finanziarie al mondo.
L’acquisto è stato confermato per 3,25 miliardi di euro, rispetto ad una valutazione complessiva della società di 8 miliardi circa. Ciò significa che UBS ha ottenuto Credit Suisse pagando meno della metà del suo ipotetico valore effettivo.
Una fusione che potrebbe quindi rivelarsi vantaggiosa per il gruppo UBS, che dovrà tuttavia prendere le redini di un istituto disastrato e sull’orlo del precipizio. Il CEO della banca acquirente ha tuttavia enunciato parole di fiducia per il futuro.
4. Competitor di Credit Suisse

Adesso che Credit Suisse è confluita in UBS, il nuovo gruppo è il più grande della Svizzera e dispone della maggior quota di mercato. Esistono in ogni caso molti altri competitor, che si stanno specializzando soprattutto sui servizi di banking online.
Fra i concorrenti di Credit Suisse, ora con UBS, ricordiamo:
- banche europee, come ad esempio Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM, Caixa Bank, Unicaja Banco, BBVA, Banco de Sabadell, Santander, Crédit Agricole e molte altre;
- banche internazionali, del calibro di JP Morgan, Goldman Sachs, Morgan Stanley, Discover, CIT Group, Banamex, Bank of China.
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5. Condizioni del mercato monetario

Le condizioni del mercato monetario sono l’ultimo aspetto da poter considerare. Il 2021 ed il 2022 sono stati anni difficili anche per il settore finanziario ed economico. A pesare maggiormente, l’aumento dell’inflazione, ma soprattutto dei tassi di interesse.
Le banche mondiali, in questo caso la BCE, continuano ad aggiornare i tassi per cercare di risollevare l’economia ed evitare una possibile recessione. Eventi che rendono più ostiche le offerte dei servizi bancari, portando grandi istituti in sofferenza.
Se a ciò si aggiunge una gestione non efficiente, allora il rischio di fallimento, come nel caso di Credit Suisse, è dietro l’angolo. Per i prossimi mesi, sarà quindi fondamentale tenere sotto osservazione la ripresa del mercato e le mosse del nuovo gruppo con UBS.
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Azioni Credit Suisse: target price
Sito analitico | Target price basso | Target price medio | Target price alto |
TradingView | 0,76 franchi | 2,65 franchi | 5,50 franchi |
Target-price | 0,80 franchi | 2,50 franchi | 5,30 franchi |
Pur restando molto cauti, gli analisti di TradingView hanno analizzato il mercato e tramite gli studi stimano un possibile target price sulle azioni Credit Suisse attorno ai 5,50 franchi, con un valore medio di 2,65 franchi e un valore minimo di 0,76.
Azioni Credit Suisse: dividendo
Data di pagamento dividendo | Valore del dividendo |
12/04/2023 | 0,05 franchi |
11/05/2022 | 0,05 franchi |
06/05/2021 | 0,05 franchi |
07/12/2020 | 0,0694 franchi |
Credit Suisse è una banca che, nonostante le difficoltà, continua anno dopo anno a proporre un dividendo ai suoi azionisti, seppur più basso rispetto ad altri gruppi competitor. In alto puoi valutare lo storico delle ultime cedole.
Per l’anno in corso, sulla pagina informativa della banca, sono presenti tutti i dettagli della remunerazione per l’esercizio 2022. Il CDA ha proposto una distribuzione in contanti di 0,05 franchi svizzeri, da erogare presumibilmente il 12 aprile del 2023.
Dai uno sguardo approfondito alle azioni con dividendi più alti
Comprare azioni Credit Suisse conviene?
Pro su Credit Suisse | Contro su Credit Suisse |
La società è stata recentemente salvata dal gruppo UBS, che è uno dei più solidi in Svizzera e che ha già presentato nuove strategie per cercare di risollevare i conti di Credit Suisse | I conti di Credit Suisse sono in rosso e dall’ultimo bilancio annuale, quasi tutte le voci sono in negativo |
Credit Suisse ha sempre erogato dividendi ai propri azionisti, sulla base dei rendimenti e delle decisioni proposte dal Consiglio di Amministrazione | Il gruppo è stato colpito da numerosi scandali che, oltre a distruggere in poco tempo l’immagine della banca, hanno portato perdite considerevoli |
Il prezzo delle azioni, sceso ai minimi di sempre, potrebbe essere un target da analizzare accuratamente per un ipotetico ingresso sul mercato | La fiducia degli investitori è altamente compromessa dal rischio di fallimento corso dall’istituto di credito |
Il contesto economico ancora molto instabile, di certo non aiuta chi vuole investire nel settore finanziario |
Se hai deciso di comprare azioni Credit Suisse, puoi utilizzare uno dei migliori broker, come ad esempio eToro, che ti permette di investire a partire da soli 50 euro. Puoi aprire la posizione e tenere tutto sotto controllo sul tuo computer, o smartphone.
Ricorda in ogni caso che, se le tue analisi portano ad un ribasso del titolo, puoi propendere per la vendita delle azioni con CFD, ossia utilizzando strumenti derivati, puntando su nuovi crolli di prezzo.
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