Elon Musk sospende l’accordo con Twitter da 44 miliardi di dollari: crollano le azioni

Un tweet di Elon Musk conferma la sospensione temporanea dell'acquisizione di Twitter per effettuare ulteriori verifiche sugli account falsi

Quando ormai sembrava tutto fatto e l’accordo per l’acquisizione di Twitter per 44 miliardi di dollari era già stato trovato, un fulmine a ciel sereno colpisce i mercati.

Attraverso il suo principale mezzo di comunicazione, Elon Musk ha twittato la conferma della sospensione temporanea dell’acquisizione di Twitter, a causa di ulteriori verifiche necessarie per quantificare esattamente la percentuale di account fake registrati sul noto social network.

Il CEO di Tesla ha dichiarato che “la trattativa per Twitter è temporaneamente sospesa in attesa di dettagli che supportino il calcolo che gli account di spam/fake rappresentino meno del 5% degli utenti”.

L’accordo prevedeva una dichiarazione di Twitter con la quale sosteneva che gli account falsi non rappresentavano più del 5% dei suoi 226 milioni di utenti quotidianamente attivi e di conseguenza monetizzabili.

Elon Musk aveva proposto l’acquisizione di Twitter per ben 44 miliardi dollari, corrispondenti a 54,20 dollari per ogni azione, ma dopo l’annuncio della sospensione le azioni Twitter (TWTR) sono crollate fino al 20% nel pre-market.

Contrariamente al crollo repentino del titolo del social network protagonista dell’affare temporaneamente sospeso, le azioni Tesla (TSLA) hanno beneficiato di un innalzamento del loro valore che si attesta al +5%.

Un andamento rialzista che testimonia come gli investitori di Tesla non vedono di buon occhio la trattativa per l’acquisizione di Twitter.

I motivi della sospensione dell’acquisizione di Twitter

elon musk twitter

Certamente la notizia ha fatto tanto scalpore e la necessità di effettuare verifiche sugli account fake è presumibilmente derivante da dati in grado di avvalorare la tesi che gli account falsi superino il 5% del totale giornaliero.

Lo stesso Twitter aveva presentato nei giorni scorsi una relazione che includeva i dati sugli account fake, dichiarando che il loro numero complessivo non superava il 5% degli utenti registrati ed attivi quotidianamente.

Elon Musk vuol vederci chiaro e non è da escludere il fatto che potrebbe essere anche in possesso di dati inconfutabili che testimoniano il contrario di quanto dichiarato da Twitter.

Una situazione che porrebbe Elon Musk in una posizione di vantaggio, in grado di fatto di rivalutare a ribasso l’offerta iniziale da 44 miliardi di dollari.

Se venissero sconfessati i dati diramati da Twitter e gli account fake risultassero superiori al 5%, il patron di Tesla potrebbe imporsi sull’acquisto con un’offerta più bassa rispetto a quella inizialmente proposta.

Non è una novità che Elon Musk ha da sempre portato avanti la sua battaglia contro gli account spam, tipologia di account automatizzati consentiti da Twitter con qualche limitazione come l’autodichiarazione del loro status che non sembrerebbe avere mai avuto reale efficacia.

Una battaglia che sembrerebbe essere giunta al suo culmine e che porterebbero notevoli vantaggi per Musk, sia dal punto di vista degli obiettivi mediatici raggiunti contro gli account fake che dal punto di vista finanziario, abbassando l’offerta per acquisire Twitter.

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Jacopo Marini

Trader, opinionista ed esperto di mercati azionari e criptovalute. Uno dei primi investitori in Italia a credere in Bitcoin e diventarne un profondo conoscitore. Collabora con FinanzaDigitale dal 2014.

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