Eni frena l’Ipo di Plenitude per l’attuale incertezza dei mercati. Ma cosa c’è realmente dietro?

Eni stoppa la quotazione della controllata Plenitude prevista per luglio a causa della forte instabilità dei mercati

eni

In un comunicato diffuso agli organi di stampa, Eni (MIL: ENI) ha annunciato lo stop della quotazione in Borsa di Plenitude, il ramo d’azienda che ha preso il posto di Eni Luce e Gas e che opera nel settore delle rinnovabili.

L’IPO di Plenitude, inizialmente previsto per il mese di luglio dell’anno in corso, sembra essere destinato al congelamento a tempo indeterminato, stando a quanto dichiarato da Eni attraverso la sua nota.

I motivi sembrano apparire imputabili all’attuale instabilità dei mercati internazionali, uno status che comporterebbe dei rischi che il gruppo Eni non pare essere disposto a correre, preferendo lo slittamento dell’offerta pubblica iniziale di Plenitude.

Una scelta difficile da prendere, ma che secondo la governance di Eni è l’unica strada percorribile per evitare di subire l’alta volatilità che sta affliggendo i mercato di tutto il mondo.

Eni e la progettualità green di Plenitude

eni progettualità green decarbonizzazione e mobilità elettrica

Il passo indietro sulla quotazione di Plenitude in Borsa non frena la pianificazione aziendale del gruppo Eni sulle energie rinnovabili, un settore altamente redditizio che rappresenta il futuro degli investimenti green del gruppo.

Offrire energia decarbonizzata a bassa emissione e puntare sulla mobilità elettrica sono i punti di forza su cui si basa principalmente la programmazione aziendale di Eni che vanta già investimenti sull’eolico e sul fotovoltaico per un totale di 1,4 gigawatt e pronti a superare i 10 gigawatt.

Sulla mobilità elettrica, Eni e Plenitude contano ben 10 milioni di clienti retail per il gas e l’energia elettrica, distribuiti in 6 Paesi europei e vantano oltre 7.300 punti di ricarica.

L’Ipo di Plenitude potrebbe solo essere rimandata a data da destinarsi, ma il suo ingresso in Borsa non sembra essere messo in discussione, tuttavia l’unica notizia certa è che Eni e Plenitude continueranno a monitorare l’attuale incertezza dei mercati per prendere la decisione più ponderata ed evitare di entrare nel vortice di una tempesta finanziaria che sottostimerebbe la quotazione in Borsa.

Ipo di Plenitude e le aspettative economiche

ipo plenitude

Il mancato ingresso in Borsa di Plenitude a causa delle avverse condizioni di mercato, potrebbe racchiudere anche una valutazione redditizia per Eni e la sua divisione green.

L’alta volatilità dei mercati potrebbe alterare gli obiettivi economici che Eni preventivava di raggiungere e che per tale motivo avrebbe deciso di stoppare.

La scelta quindi di congelare l’Ipo di Plenitude appare dunque una decisione intrapresa per incassare quanto previsto nel momento in cui i parametri di mercato ritorneranno, si spera, ottimali ed evitare di svendere al prezzo attuale.

Cosa potrebbero fare gli investitori in virtù delle scelte adottate da Eni sul ramo green Plenitude e quali potrebbero essere le strategie finanziarie più redditizie per i trader che intendono ottenere interessanti margini di guadagno?

Certamente non esiste una regola assoluta che funzioni e che garantisca soldi facili da incassare, non solo per la tradizionale volatilità dei mercati ma anche per l’attuale situazione instabile che incrementa ulteriormente i rischi di investimento.

Tuttavia, le mosse attuate da Eni (MIL: ENI) inducono l’investitore a puntare ad un costo più vantaggioso sulle migliori azioni 2022 che potrebbero offrire una buona opportunità di guadagno, al netto dei rischi da preventivare sempre.

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Jacopo Marini

Trader, opinionista ed esperto di mercati azionari e criptovalute. Uno dei primi investitori in Italia a credere in Bitcoin e diventarne un profondo conoscitore. Collabora con FinanzaDigitale dal 2014.

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