Negli ultimi anni, le criptovalute hanno guadagnato crescente attenzione non solo tra gli investitori privati, ma anche all’interno del mondo aziendale. Sempre più imprese si interrogano sulla possibilità di includere le criptovalute nel proprio bilancio e sulle implicazioni contabili e fiscali di tale scelta.
Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2025, sono state introdotte novità significative in materia.
Criptovalute nel Bilancio Aziendale: È Possibile?
L’inclusione delle criptovalute nel bilancio aziendale è una pratica possibile, ma richiede un’attenta valutazione delle normative contabili e fiscali vigenti.
In Italia, la mancanza di una disciplina specifica ha portato le imprese a fare riferimento ai principi contabili internazionali e alle interpretazioni fornite dagli organismi competenti.
Classificazione Contabile delle Criptovalute
La classificazione delle criptovalute nel bilancio aziendale dipende dall’uso che l’impresa ne fa:
- Strumenti Finanziari: Se l’azienda utilizza le criptovalute come mezzo di pagamento o investimento a breve termine, possono essere classificate come strumenti finanziari.
- Rimanenze: Nel caso in cui le criptovalute siano detenute per la vendita nel normale corso dell’attività, possono essere considerate rimanenze.
- Immobilizzazioni Immateriali: Se le criptovalute sono detenute a lungo termine senza l’intenzione di venderle, possono essere classificate come immobilizzazioni immateriali.
È fondamentale che le imprese adottino una politica contabile coerente e forniscano adeguate informazioni in nota integrativa, spiegando i criteri adottati per la valutazione e la classificazione delle criptovalute.
Valutazione delle Criptovalute
La valutazione delle criptovalute deve riflettere il loro valore equo (fair value) alla data di bilancio. Data l’elevata volatilità di questi asset, è consigliabile effettuare valutazioni periodiche e considerare eventuali svalutazioni in caso di riduzione significativa e prolungata del valore.
Novità della Legge di Bilancio 2025
![Le criptovalute nella Legge di Bilancio 2023](https://www.finanzadigitale.com/wp-content/uploads/2022/10/bitcoin-meloni-300x185.jpg)
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto importanti modifiche riguardanti la tassazione delle criptovalute per le imprese:
Aliquota Fiscale sulle Plusvalenze
La tassazione sulle plusvalenze derivanti da criptovalute rimane al 26% per l’anno 2025. Tuttavia, a partire dal 1° gennaio 2026, è previsto un incremento dell’aliquota al 33%.
Eliminazione della Soglia di Esenzione
Dal 2025, viene eliminata la soglia di esenzione per le plusvalenze inferiori a 2.000 euro. Ciò significa che tutte le plusvalenze saranno soggette a tassazione, indipendentemente dall’importo.
Rivalutazione delle Cripto-Attività
Le imprese avranno la possibilità di rivalutare le proprie cripto-attività al 1° gennaio 2025, pagando un’imposta sostitutiva del 18% sul valore rivalutato. Questa opzione consente di aggiornare il valore fiscale delle criptovalute, allineandolo a quello corrente di mercato.
Obblighi di Monitoraggio Fiscale
![Criptovalute nel bilancio aziendale esempio pratico](https://www.finanzadigitale.com/wp-content/uploads/2022/12/previsioni-criptovalute-cosa-vuol-dire-300x185.jpg)
Le imprese che detengono criptovalute sono tenute a rispettare gli obblighi di monitoraggio fiscale, compilando il quadro RW nella dichiarazione dei redditi. Questo adempimento è necessario per dichiarare gli investimenti detenuti all’estero e le attività estere di natura finanziaria.
Considerazioni per le Imprese
L’inclusione delle criptovalute nel bilancio aziendale offre opportunità, ma comporta anche sfide significative:
- Volatilità: Le criptovalute sono soggette a forti oscillazioni di valore, che possono influenzare la stabilità finanziaria dell’impresa.
- Regolamentazione: Il quadro nonua evoluzione; pertanto, è essenziale rimanere aggiornati sulle modifiche legislative.
- Sicurezza: La custodia delle criptovalute richiede misure di sicurezza avanzate per prevenire accessi non autorizzati e frodi.
È comunque opportuno affidarsi sempre ad una consulenza professionale in materia contabile ed investire in criptovalute solo attraverso i migliori exchange legalmente autorizzati per evitare pericolosi rischi di frode.
Sì, le imprese possono includere le criptovalute nel bilancio, seguendo le appropriate normative contabili e fiscali.
Per l’anno 2025, le plusvalenze sono tassate al 26%. Dal 1° gennaio 2026, l’aliquota aumenterà al 33%.
Le imprese devono compilare il quadro RW della dichiarazione dei redditi, indicando le cripto-attività detenute all’estero o le attività estere di natura finanziaria. Questo obbligo si applica anche alle criptovalute detenute in wallet privati o su exchange esteri, considerando che tali asset rientrano nella definizione di “investimenti esteri”.