La direzione del Governo italiano appare inequivocabile e porta verso l’addio al Superbonus, l’agevolazione fiscale che ha rivoluzionato il settore edilizio in Italia negli ultimi 3 anni, oggi al centro di un acceso dibattito parlamentare.
Si intravede uno spiraglio dai fondi del Pnrr, con l’introduzione dell’Ecobonus sociale dello scorso 7 agosto. Ma ad oggi, dalla Commissione europea giungono solo obiezioni che frenano questa opportunità destinata alle famiglie economicamente svantaggiate.
La detrazione in 10 anni con il sistema a decalage verso il tradizionale 50% e 65% appare in questo momento l’ipotesi più plausibile per la manovra finanziaria in corso di approvazione.
Tuttavia, non è da escludere che la volontà parlamentare prevalga sull’esecutivo ed un maxiemendamento possa riaprire le porte del Superbonus.
Favorevoli e contrari al Superbonus: pro e contro
Nel 2020, il Superbonus 110% fu presentato come una misura che avrebbe rilanciato il settore edilizio e tutta l’economia italiana. Una vera e propria svolta per il processo di risparmio energetico sugli immobili in Italia.
Tuttavia, negli ultimi 3 anni, i Governi che si sono succeduti sono intervenuti più volti per aggiustare il tiro sul meccanismo della cessione dei crediti, che ha permesso maxitruffe da miliardi di euro ai danni delle casse dello Stato.
Da un forte stimolo per l’economia e la sostenibilità ambientale, secondo alcuni il Superbonus è diventato solo la più grande truffa della Repubblica italiana.
Certamente i numeri non appaio incoraggianti. Basti pensare che a fronte di 86,3 miliardi di euro ammessi in detrazione (fonte Enea), solo il 3% degli immobili in Italia è stato efficientato.
Il futuro del Superbonus 110%
La fine del Superbonus potrebbe avere un impatto significativo sul settore delle ristrutturazioni e sull’economia italiana.
Molti proprietari di case hanno approfittato di queste agevolazioni fiscali per migliorare l’efficienza energetica delle loro proprietà , e lo stop a sconto in fattura e cessione del credito potrebbe rallentare in maniera significativa il processo di riqualificazione energetica.
Di contro, le casse dello Stato sono state travolte dal Superbonus e dai 2 meccanismi che hanno subito numerose interruzioni e modifiche, causando non pochi problemi alle imprese (crediti bloccati nei cassetti fiscali) e ai committenti (blocco dei lavori).
Nel dibattito parlamentare in vista della prossima manovra finanziaria, l’intento di procedere con l’efficientamento energetico degli immobili italiani è chiaro, tuttavia si cercano nuove soluzioni che non inficiano l’Erario.
Fra questi, il Governo ha inviato un’integrazione da 19,2 miliardi di euro del Pnrr lo scorso 7 agosto, con l’obiettivo di destinare 4 miliardi di euro all’Ecobonus sociale, a sostegno delle famiglie a basso reddito.
Si attende il via libera dalla Commissione europea, ma ad oggi sono state solo sollevate diverse obiezioni che rendono questa strada in salita.
Bonus 2023 ancora attivi
Chi vuole notizie più certe per far fronte ai lavori, potrebbe attendere un possibile maxiemendamento sul Superbonus a firma di alcuni gruppi parlamentari oppure far leva sugli altri bonus 2023 ancora attivi al 50%, 65%, 75% e 80%.
Bonus attivi 2023 | Agevolazione % |
---|---|
Bonus ristrutturazione | 50% |
Bonus facciate | 50% |
Bonus infissi | 50% |
Bonus caldaia | 65% |
Bonus condizionatori | 65% |
Bonus barriere architettoniche | 75% |
Bonus idrico | 50% |
Bonus colonnine di ricarica veicoli elettrici | 80% |
Bonus verde | 50% |
Bonus mobili ed elettrodomestici | 50% |