Probabilmente non ne sei ancora a conoscenza, ma nel tuo salvadanaio, o semplicemente portafoglio, potresti avere uno dei 10 centesimi rari più preziosi al mondo. Uno scherzo? Assolutamente no e nelle righe successive capirai il perché.
Sin dall’istituzione del sistema monetario moderno del 1900, la storia economica ha visto il susseguirsi di diverse valute nazionali. Stiamo parlando essenzialmente della lira e dell’euro (entrato in vigore nel 2002).
Nel corso degli anni, una delle tirature più interessanti è stata proprio quella dei 10 centesimi. Non tutte le monete possono tuttavia considerarsi rare (o tutt’al più limitate) e valere centinaia, o addirittura migliaia di euro nel mercato del collezionismo.
Vediamo quindi quali sono quelle più ambite, come riconoscerle, ma soprattutto come venderle nel caso ne avessi una (o più di una). Per completezza focalizzeremo l’attenzione sia sui 10 centesimi di euro che sui 10 centesimi di lire.
10 centesimi rari: quali sono?
I 10 centesimi rari non sono altro che monete con un valore più alto rispetto a quello di facciata, dato dalla loro scarsità, o da una delle caratteristiche che approfondiremo a seguire.
Per valore di facciata si intende il valore esposto sulla moneta stessa (ossia di 10 centesimi per le monete da 10 centesimi, 20 centesimi per le monete da 20 centesimi e così via). Quali sono gli aspetti che rendono una moneta rara?
Tutti gli Stati sono portati ad aggiornare continuamente le proprie monete, per inserire nuove stampe, o per eventi ancora più eccezionali, come ad esempio passare ad una nuova valuta nazionale (si pensi al passaggio dalla lira all’euro).
Il processo che permette alle monete di essere forgiate prende il nome di coniazione e viene fatta dalle Zecche di ogni Stato. Durante questa fase, viene stabilito il numero da produrre e si procedere successivamente con l’emissione al pubblico.
A rendere rara una moneta da 10 centesimi, possono quindi essere più aspetti:
- la storicità (avremo modo di analizzare monete in lire dal valore considerevole);
- errori di conio, ossia malformazioni sulla stampa e sulle immagini raffigurate;
- raffigurazioni commemorative, per omaggiare eventi particolari, o periodi storici;
- tiratura limitata, ossia la coniazione di un numero molto basso di monete.
10 centesimi rari in Euro
Moneta rara in euro | Anno di conio |
10 centesimi Francia, Spagna, Finlandia, Belgio e Olanda | 1999 |
10 centesimi (nazioni in primo conio post 1999) | 2002 |
10 centesimi Spagna | dal 1999 in poi |
10 centesimi Grecia | dal 2002 in poi |
10 centesimi Austria | dal 2002 in poi |
La tabella in alto ti permette subito di confrontare i 10 centesimi rari nella valuta attuale, ossia l’euro. Una moneta approvata già a partire dal 1999, ma entrata ufficialmente in vigore ed in circolazione nel sistema monetario dal 2002.
Ha permesso agli Stati membri dell’UE di uniformarsi con moneta unica, mandando in pensione diverse valute locali (come ad esempio la lira in Italia). Data la presenza di tante nazioni, è possibile individuare decine di monete da 10 centesimi differenti.
Molte delle stesse, coniate in oltre 20 anni, possono considerarsi monete rare, molto rare, o limitate. Diversi errori di conio hanno permesso ai possessori di vendere le proprie monete per migliaia di euro.
Prima di capire cosa le ha rese di valore, vediamo le misure originali:
- diametro di 19,75 millimetri;
- peso di 4,10 grammi;
- spessore di 1,93 millimetri;
- bordo zigrinato, con diverse rientranze nel metallo;
- due facciate, una uguale per tutte le Nazioni ed una cangiante.
10 centesimi rari 1999
Le prime monete che indichiamo sono quelle del 1999, che è l’anno di approvazione della nuova moneta in Europa. A tal riguardo, è bene sottolineare come, nonostante l’emissione della gran parte di monete sia avvenuta nel 2002, molti Stati hanno trascritto 1999.
È quindi possibile trovare 10 centesimi rari con la data 1999, seppur appartenenti solo a 5 Stati europei, ossia Francia, Spagna, Finlandia, Belgio e Olanda. Essendo state prodotte in tiratura non limitata (a migliaia di unità) sono semplicemente monete comuni.
Il loro valore è quindi pressoché simbolico, poiché associato alla tiratura di primo conio (possono essere acquistate e scambiate al prezzo di facciata).
10 centesimi rari 2002
Fra i 10 centesimi rari, non potevamo non citare i 10 centesimi del 2002, che rappresenta per molti Stati il primo anno di conio effettivo (si pensi ad esempio alle monete italiane). Anche in questo caso è bene sottolineare alcune precisazioni.
La maggior parte dei 10 centesimi del 2002 è considerata comune, o molto comune, vista la presenza di una tiratura non limitata. Per fare un rapido esempio, solamente in Italia (nella prima serie) sono state coniate oltre 1.140.000.000 monete da 10 centesimi.
Fra i milioni di pezzi, è possibile ricordare la presenza di alcuni 10 centesimi tedeschi con errori di conio, che possono valere anche più di 200 euro. Altri errori di conio, possono invece individuarsi sulla data (non centrata) di alcune monete (valgono anche più di 200€).
10 centesimi rari Spagna
Anno di conio | Serie | Tiratura |
2011 | Terza | 4.500.000 |
2012 | Terza | 3.700.000 |
2013 | Terza | 3.300.000 |
2015 | Terza | 4.000.000 |
Le monete da 10 centesimi spagnole sono raffigurate nella parte anteriore dalla tipica facciata comune, con la scritta “10 Euro Cent” sulla destra, la raffigurazione dell’Europa nella parte di sinistra e 6 linee verticali con 2 stelle alle estremità di ogni fascia.
Al dritto troviamo la raffigurazione di Miguel de Cervantes Saavedra, con una scritta in corsivo “Cervantes”. Il millesimo di conio è situato nella parte inferiore, assieme alla lettera M della Zecca di Madrid. Nella parte superiore abbiamo invece la scritta “ESPANA”.
La terza e quarta serie, dal 2010 in poi, mostrano invece un disegno simile, ma molto più semplificato. I 10 centesimi spagnoli più rari appartengono proprio alla terza e quarta serie, con il conio del 2011, 2012, 2013 e 2015.
10 centesimi rari Grecia
Anno di conio | Serie | Tiratura |
2004 | Prima | 10.000.000 |
2005 | Prima | 25.000.000 |
2006 | Prima | 45.000.000 |
2010 | Seconda | 5.000.000 |
I 10 centesimi greci sono stati coniati in due serie differenti: la prima va dal 2002 al 2006, mentre la seconda dal 2007 ai giorni d’oggi. Al verso, ossia sulla facciata anteriore, troviamo la tipica rappresentazione dell’Europa con a fianco il valore, le sei linee e le 12 stelle.
Al dritto, troviamo invece il ritratto di Rigas Fereos, ossia uno degli uomini più importanti dell’illuminismo greco. L’immagine è contornata da 12 stelle a 5 punte e nelle due parti laterali sono posti a sinistra la data ed a destra la scritta “10 ΛEΠTA”.
Fra i 10 centesimi greci più interessanti troviamo la serie del 2002 con il segno F su una delle stelle. Sono in ogni caso monete molto comuni, con una tiratura di 100.000.000 unità. Quelle più rare, come esposto in tabella, sono le serie dal 2004, 2005, 2006 e 2010.
10 centesimi rari Austria
Anno di conio | Serie | Tiratura |
2003 | Prima | 155.100 |
2004 | Prima | 5.320.000 |
2005 | Prima | 5.320.000 |
La tabella in alto evidenzia in questo caso i 10 centesimi rari australiani con tiratura più bassa. La moneta è stata coniata in due diverse serie: la prima va dal 2002 al 2007, mentre la seconda va dal 2008 ai giorni d’oggi.
Identificarle è molto semplice, poiché una delle due facce è quella standard (esposta già per le monete precedenti), mentre su quella posteriore è raffigurata l’immagine della Cattedrale di Santo Stefano di Vienna, con la data sulla destra, la scritta del valore sulla sinistra e 12 stelle.
Effettuando qualche ricerca online, è possibile individuare alcuni errori di conio che riguardano imperfezioni sul disegno della Cattedrale. Quanto alla rarità per tiratura, le serie più rare sono quelle del 2003, 2004 e 2005.
10 centesimi rari in lire
Moneta rara | Anno di conio |
10 centesimi rari Vittorio Emanuele II | dal 1862 |
10 centesimi rari Vittorio Emanuele III | 1908 |
10 centesimi rari Ape | dal 1919 al 1937 |
Dopo i 10 centesimi di euro, è bene aprire un interessante approfondimento anche sui 10 centesimi rari storici. Si tratta di monete in lire, che hanno caratterizzato per decenni il sistema monetario della nostra Nazione.
La lira italiana ha ovviamente molti più anni di storia rispetto all’euro e fin dal 1800 ha visto passare dinastie, regni e radicali modifiche sotto l’aspetto governativo italiano. Anche in questo caso, viste le tante produzioni, è possibile individuare numerosi 10 centesimi rari.
Nel dettaglio, i periodi che hanno visto la lira come moneta di scambio si dividono in:
- periodo classico: va dal 1861 al 1911;
- periodo “moderno”: va dal 1911 al 1945;
- il periodo nuovo: va dal 1945 al 1999/2002, ossia l’anno di ufficializzazione/entrata in vigore dell’euro.
Vediamo quindi di focalizzare l’attenzione sulle 3 monete da 10 centesimi più rare, introvabili e con maggior valore: i 10 centesimi di Vittorio Emanuele II, i 10 centesimi di Vittorio Emanuele III ed i 10 centesimi rari Ape.
10 centesimi rari Vittorio Emanuele II
Anno di conio | Zecca | Rarità |
1862 | Strasburgo | C, tiratura di 40.000.000 |
1866 | Torino | C, tiratura di 16.350.000 |
1866 | Parigi/Strasburgo | R5 |
1867 | Bruxelles | R5 |
La tabella in alto evidenzia la tiratura e l’anno di coniazione dei 10 centesimi rari Vittorio Emanuele II. Una moneta molto conosciuta ed ambita dai collezionisti, che prende anche il nome di “Soldone”, o alcune volte di “Palancone”.
Venne introdotta per la prima volta nel 1862, per rendere più agevoli gli scambi commerciali fra la popolazione (all’epoca 10 centesimi era un taglio molto Comune, che permetteva di acquistare anche beni e servizi di valore).
La coniazione è avvenuta per mano della Zecca di Milano e della Zecca di Strasburgo per i centesimi del 1862 (quelli del 1863 solamente dalla seconda Zecca citata). Le altre serie sono state prodotte anche dalle Zecche di Napoli, Torino, Parigi, Bruxelles e Birmingham.
Sulla facciata anteriore troviamo il volto del Re, con la scritta “Vittorio Emanuele II Re D’Italia”. Sulla facciata posteriore (al verso), troviamo la scritta “10 centesimi”, 3 righe a bandiera, due rami d’alloro, una quercia, un fiocco, il simbolo della zecca ed il millesimo.
Le monete da 10 centesimi più rare di Vittorio Emanuele II sono quelle del 1866 e del 1867. Alcuni pezzi del 1867 sono stati di recente battuti ad aste pubbliche per un valore superiore agli 800 euro.
Ecco quali sono i 20 centesimi rari.
10 centesimi rari Vittorio Emanuele III 1908
Anno di conio | Zecca | Rarità |
1908 Moneta campione | Roma | R5 |
1908 Moneta Prova | Roma | R4 |
Una seconda moneta rara da 10 centesimi molto discussa e con tante particolarità, è la moneta di Vittorio Emanuele III del 1908. Essendo state coniate in diverse occasioni e con varie prove, è bene prestare attenzione ed esporre alcune considerazioni.
La moneta originale venne prodotta solamente in 3 unità, come commemorazione della nuova sede della Zecca di Roma. Sulla facciata anteriore troviamo il volto del Re Emanuele III in uniforme e la scritta “Vittorio Emanuele III Re D’Italia”.
Sulla facciata posteriore, troviamo invece la scritta 10. CENT 1908, con al centro l’Italia Marinara su un’imbarcazione tipica romana ed altri elementi sullo sfondo, assieme alla R della Zecca di Roma.
Con una struttura molto simile, sono state prodotte anche altre due versioni, una di Prova ed una Esperimento, in alluminio. Valutate con rarità R5, le monete da 10 centesimi Vittorio Emanuele III sono state battute all’asta anche per valori sopra i 120.000 euro. Le versioni di Prova ed Esperimento possono valere anche più di 10.000 euro.
Leggi di più sulle monete da 2 euro rare
10 centesimi rari Ape
Anno di conio | Zecca | Rarità |
1919 | Roma | R |
1921 | Roma | C |
1937 | Roma | C |
La tabella in alto racchiude le monete da 10 centesimi rare chiamate Ape, coniate a partire dal 1919 fino al 1937, sotto la dinastia del Re Vittorio Emanuele III. È una moneta molto adocchiata dai collezionisti, anche se solamente alcune serie possono considerarsi rare.
Sulla facciata anteriore troviamo la raffigurazione del Re, contornato dalla tipica scritta “Vittorio Emanuele III Re D’Italia”. Fra le particolarità più interessanti, anche la firma dell’autore, ossia A. Motti (sulla parte inferiore).
Sulla facciata posteriore (al verso), troviamo la voce C 10, il millesimo, la R della Zecca di Roma, la data di conio ed una singolare immagine di un’ape su un fiore. Le monete più rare sono quelle del 1919, del 1921 e del 1937.
Scopri qui le monete da 1 euro rare
Come vendere 10 centesimi rari
Se hai trovato qualche pezzo unico, o 10 centesimi rari nella tua collezione, puoi decidere a tua discrezione di venderli ad altri appassionati o collezionisti. Prima di ciò, qualora non avessi molta esperienza, ricorda di far valutare le monete da un vero esperto in materia.
Così come in ogni settore, anche sul mercato delle monete da collezione esistono tante monete contraffatte. Imparare a distinguere i pezzi rari da quelli falsi è una vera e propria arte, che si acquisisce con il tempo e con l’esperienza.
Dopo aver verificato l’autenticità dei tuoi 10 centesimi rari, puoi procedere in 3 modi differenti:
- fare affidamento ad un negozio di numismatica, che valuterà le monete in tuo possesso, proponendoti un prezzo di acquisto che potrai accettare o meno;
- mettere le monete all’asta, scegliendo accuratamente aste che trattano oggetti da collezione legati al settore della numismatica;
- optare sulla vendita tramite le migliori piattaforme online, come ad esempio Catawiki, che mette a disposizione consulenti e stimatori esperti, in grado di valutare il prezzo di ogni singola moneta rara.
10 centesimi rari – FAQ
All’interno del nostro articolo sui 10 centesimi rari abbiamo esposto una classificazione completa con i pezzi più rari, in tiratura limitata, o con errori di conio (sia in euro sia in lire).
Come ricordato nella nostra guida alle monete da 10 centesimi rare, il conio del 2002 rappresenta il primo ad essere stato prodotto. Hanno un valore simbolico, ma non sono in tiratura limitata (hanno un valore di facciata).
Nel nostro esposto sui 10 centesimi rari, abbiamo ricordato come solamente poche Nazioni abbiano stampato in modo legale la data “1999” sulle proprie monete. Le stesse hanno solitamente il valore di facciata (essendo comuni).