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Italia, l’economia sommersa e illegale valgono 192 miliardi

In Italia l'economia nera e illegale sale a 192 miliardi di euro, segnando il +10% nel 2021. L'incidenza sul PIL rimane stabile

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economia illegale

Secondo l’ultimo rapporto dell’Istat, i dati sull’economia sommersa e illegale in Italia mostrano una salita del +10% nel 2021, raggiungendo i 192 miliardi di euro.

Questo dato, che rappresenta una crescita significativa rispetto agli anni precedenti, mette in luce l’importanza di un fenomeno che, pur essendo nascosto, ha un impatto significativo sul sistema economico del Paese.

L’incidenza dell’economia nera rispetto al Pil resta stabile al 10,5% in rapporto all’anno 2020 e risulta inferiore al periodo pre-pandemico.

L’economia sommersa e illegale in Italia cresce

Il fenomeno dell’economia sommersa ed illegale, che comprende attività economiche non dichiarate o illegali, ha raggiunto un valore di 192 miliardi di euro, corrispondente al 10,3% del PIL nazionale. Un dato in aumento, se rapportato al 9,9% registrato nel 2018.

Analizzando i dettagli del report Istat, l’economia sommersa si attesta a poco meno di 174 miliardi di euro, mentre le attività illegali superano i 18 miliardi di euro.

Le attività economiche sommerse e illegali includono una vasta gamma di settori, tra cui il lavoro nero, l’evasione fiscale, la contraffazione, il traffico di droga e altre attività criminali.

I dati del report dimostrano che l’economia sommersa è in aumento del 16,6% a 11,7 miliardi di euro rispetto al 2020, di cui il 9,2% a 5,7 miliardi di euro è imputabile al lavoro irregolare ed il 5% a 0,9 miliardi di euro alle attività illegali.

Si nota tuttavia un decremento sugli affitti in nero del -5,5% a 0,8 miliardi di euro in rapporto all’anno precedente.

Rapportando gli ultimi dati Istat al 2014, quando l’economia sommersa incideva sul Pil per il 12,0%, è possibile apprezzare costanti riduzioni negli ultimi anni, come il 10,7% registrato nel 2018 ed il 9,5% del 2020.

Queste attività, pur essendo illegali o non dichiarate, contribuiscono comunque all’economia del Paese, sebbene in modo distorto e dannoso.

Il ruolo dell’economia sommersa e illegale

L’economia sommersa e illegale svolge un ruolo importante nell’economia italiana. Nonostante le sue implicazioni negative, come l’evasione fiscale e la concorrenza sleale, contribuisce comunque alla creazione di reddito e all’occupazione.

Tuttavia, è importante sottolineare che questo tipo di economia ha un impatto negativo sulla società, in quanto alimenta l’ineguaglianza e mina la fiducia nelle istituzioni.

Secondo l’Istat, la stabilizzazione dell’economia sommersa e illegale è un segnale positivo, ma è ancora necessario fare molto per combattere questo fenomeno.

Le politiche di contrasto devono essere mirate ed efficaci, e devono coinvolgere tutti i livelli della società.

La distribuzione dell’economia sommersa e illegale

L’economia sommersa non è distribuita uniformemente sul territorio italiano. Alcune regioni del Mezzogiorno presentano livelli di economia nera e illegale significativamente più alti rispetto ad altre.

Questa disparità regionale è un ulteriore elemento di preoccupazione, in quanto contribuisce ad aumentare le disuguaglianze economiche e sociali nel paese.

Ecco i dati ufficiali del Ministero delle Finanze sulla distribuzione dell’economia sommersa e illegale nelle diverse regioni italiane:

Calabria21,3%
Campania19,8%
Sicilia19,3%
Puglia19,1%
Molise17%
Umbria16,2%
Sardegna15,6%
Abruzzo15,6%
Marche15,2%
Basilicata14,7%
Toscana14%
Liguria13,3%
Lazio13%
Valle d’Aosta11,5%
Piemonte11,5%
Veneto11,2%
Emilia Romagna11,2%
Friuli Venezia Giulia10,9%
Provincia autonoma di Trento9,8%
Lombardia9,6%
Provincia autonoma di Bolzano8,4%

Nonostante i progressi fatti, la strada verso una piena legalità economica è ancora lunga e piena di sfide, ma è importante non trascurare il problema dell’economia sommersa e illegale in Italia.

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