L‘assegno unico universale è un sostegno economico che può essere richiesto da tutti i gruppi familiari con almeno un figlio a carico. Prevede un contributo in denaro mensile, con un importo variabile in base a diversi fattori come il reddito familiare, il numero e l’età dei figli.
Per ottenerlo dovrai rientrare in specifici requisiti personali e familiari. Rispetto al 2023, si sono avuti diversi cambiamenti, sulle modalità di richiesta e di rinnovo, sulle soglie ISEE e sui valori minimi e massimi, adeguati all’inflazione.
In questa guida troverai le informazioni utili su come funziona l’assegno unico, con le nuove tabelle degli importi aggiornati e le modalità per effettuare la domanda, ad esempio se è la prima volta che usufruisci di questo sostegno o se devi rinnovarlo in quanto ex percettore di RdC. Infine, troverai il calendario con le date dei pagamenti, già comunicate dall’INPS.
Assegno Unico 2024: come funziona
L’assegno unico 2024 rientra tra quelle forme di sostegno previste dallo Stato italiano al fine di aiutare le famiglie nell’affrontare la situazione di incertezza economica.
Viene definito unico, in quanto è uno strumento che semplifica l’accesso a una misura di supporto alla natalità, oltre a potenziare altre forme di contributi finanziari, finalizzate ad aiutare i genitori nella crescita dei figli.
Inoltre, è universale, dato che ne hanno diritto tutti i gruppi familiari con figli a carico, minori, maggiorenni, fino ai 21 anni, e disabili, rientranti in una soglia minima di reddito, con un ISEE alto, ma anche senza sua presentazione.
Ciò che varia è l’importo concesso, determinato in base a una serie di parametri:
- reddito familiare del nucleo;
- numero di figli;
- età dei figli;
- presenza di disabili.
È stato introdotto con il decreto legislativo 230/2021, entrato in vigore il 1° marzo 2022, inglobando al suo interno alcune misure di sostegno come il Bonus mamma, l’assegno di natalità e le detrazioni fiscali per i figli under 21.
Tuttavia, ha rafforzato anche i contributi statali per le famiglie, dato che è compatibile con i bonus asilo nido, e quelli in denaro previsti dagli enti locali, oltre che con il nuovo Assegno di Inclusione, sostitutivo del Reddito di Cittadinanza.
Per il 2024 sono stati stanziati 525,7 milioni di euro al fine di far fronte agli aumenti ISTAT legati agli importi dell’assegno unico. In quanto supporto familiare, non viene rilasciato in modo automatico, come i bonus luce, ma devi effettuare una richiesta specifica. Vediamo nel dettaglio cosa sapere.
Chi può richiedere l’assegno unico 2024: requisiti
La domanda dell’assegno unico può essere effettuata se rientri in qualunque categoria di lavoratore: dipendente pubblico o privato, lavoratore con partita IVA, pensionato, disoccupato, inoccupato, lavoratore autonomo. Inoltre, devi possedere i seguenti requisiti personali:
- essere maggiorenne;
- devi essere cittadino italiano residente e domiciliato in Italia;
- in quanto cittadino di altro Stato membro devi possedere un permesso di soggiorno;
- essere soggetto al pagamento delle imposte sul reddito;
- devi essere residente in Italia da almeno 2 anni.
Altro requisito necessario, riguarda la composizione del nucleo familiare. Al suo interno deve essere presente un figlio:
- minore;
- maggiorenne al di sotto dei 21 anni;
- disabile.
Puoi richiederlo anche nel caso di separazione o divorzio. Infine, l’aspetto reddituale influisce solo sull’importo che ti verrà accreditato.
Come si calcolano gli importi nell’Assegno Universale
L’importo spettante ad ogni gruppo familiare viene stabilito in base all’ISEE aggiornato all’anno in corso. Tuttavia, in quanto misura di sostegno universale potrai ottenere l’assegno unico senza ISEE o con una soglia che supera i 45.575€ (aggiornata in base all’inflazione).
Infatti, se non presenti l’ISEE o non lo rinnovi, verranno applicati dall’INPS, in automatico, gli importi minimi previsti dalla normativa di legge (vedi tabella successiva). La quota viene calcolato partendo da un valore minimo, fino a un massimo. Ad incidere sul totale, che andrai a ricevere, rientrano i seguenti fattori:
- ISEE inferiore alla nuova soglia dei 17.090€ (aggiornata al 2024);
- ISEE superiore ai 45.575€ (aggiornato al 2024);
- numero di figli minori o maggiorenni, oltre al primo;
- madri di età inferiore ai 21 anni;
- nuclei familiari numerosi con la presenza di quattro o più figli;
- presenza di figli affetti da disabilità;
- nuovi nati, già dal 7° mese;
- figli di età compresa tra 1 e 3 anni.
Infine, a variare l’importo finale vi sono gli aumenti ISTAT legati all’inflazione. Vediamo nel dettaglio quali sono i minimi e i massimi previsti per l’assegno unico nel 2024.
Assegno unico universale: aumenti 2024
Come per altre forme di prestazioni INPS, anche l’assegno unico ha subito delle variazioni legate all’inflazione. Per il 2024, in base ai dati ISTAT, si applicherà un aumento pari al 5,4%:
- sulle soglie dell’ISEE;
- sull’importo dell’assegno universale.
Nel 2023 si era già applicato un adeguamento dell’8,1% sia sulle soglie ISEE, sia per gli importi minimi e massimi:
- soglia ISEE variata da 15.000€ a 16.215€, con un importo massimo dell’assegno da 175€ a 189,2€;
- Importo minimo da 50€ a 54€ per le famiglie con ISEE superiore ai 40.000€, portato al valore di 44.000€.
Per il 2024 ecco cosa cambia:
- la soglia ISEE per il calcolo degli importi massimi salirà a quota 17.090€, con un valore dell’assegno unico di 199,4€;
- importo minimo dell’assegno sarà aumentato a 57,2€ per un ISEE superiore ai 45.575€ (rispetto ai 44.000€).
Gli aumenti faranno riferimento anche alle eventuali integrazioni.
Assegno Unico: Tabella ISEE importi 2024
Assegno Unico | Minimo 2023 | Massimo 2023 | Minimo 2024 | Massimo 2024 |
Figlio minore | 54,10€ | 189,20€ | 57,02€ | 199,41€ |
Figlio maggiorenne | 27€ | 91,90€ | 28,14€ | 96,86€ |
Integrazione dal 2° figlio | 16,20€ | 91,90€ | 17,07€ | 96,86€ |
Integrazione genitori entrambi con redito | 32,40€ | 34,14€ | ||
Mamma under 21 | 21,60€ | 22,76€ | ||
Minore con disabilità | 91,90€ | 113,50€ (disabile non autosufficiente) | 96,86€ | 119,62€ |
Quindi, se hai un ISEE entro i 17.090€, puoi ottenere un importo massimo di 199,41€, mentre se il tuo reddito supera i 45.575€, il valore minimo sale a 57,02€.
Per i figli successivi al secondo, si applicherà un importo minimo di 17,02€, rispetto ai 16,20€ dell’anno precedente, e un massimo di 96,86€, contro i 91,90€ del 2023. Invece, in caso di madre under 21, si otterrà un’integrazione massima a 22,76€, mentre la maggiorazione per i due genitori con reddito da lavoro sarà di 34,15€.
Tuttavia, precisiamo che i calcoli sull’assegno unico, potrebbero essere sottoposti a revisione alla fine di gennaio, in base ai risultati sull’andamento dell’inflazione.
Assegno Unico INPS: come richiederlo
La domanda deve essere fatta da uno dei due genitori. In caso di separazione o divorzio, hai la possibilità di richiedere il 50%, oppure l’intera somma, accordandoti con la controparte, salvo precise disposizioni del tribunale.
Nel caso di domanda di ambedue i coniugi separati, la quota verrà divisa al 50% in base all’ISEE di riferimento del singolo richiedente.
Devi distinguere tra:
- nuova domanda;
- rinnovo dell’assegno unico.
Nel primo caso puoi richiedere la misura di sostegno in due modi:
- effettuato l’operazione in autonomia;
- rivolgendoti a un CAF (centro di assistenza fiscale).
In ambedue i casi devi essere in possesso dei requisiti personali e dei seguenti documenti:
- documento personale in corso di validità;
- codice fiscale personale;
- CF del minore;
- documento e CF dell’altro genitore (anche in caso di divorzio);
- certificazione ISEE aggiornata.
Puoi operare in autonomia, accedendo sul sito dell’INPS, nell’apposita sezione Assegno Unico, selezionando l’icona Utilizza Servizio. A questo punto dovrai autenticarti tramite SPID o altro sistema di identificazione.
Se non possiedi lo SPID o non vuoi commettere errori, che potrebbero portare a un rifiuto della richiesta, l’alternativa è quella di rivolgersi a un CAF. Anche in questo caso devi utilizzare lo SPID per permettere all’incaricato l’accesso telematico.
Come conferma della richiesta otterrai una ricevuta digitale. In ogni momento puoi verificare lo stato della domanda attraverso l’apposita sezione INPS. Questa è utile anche per controllare gli avvenuti pagamenti mensili.
Rinnovo dell’assegno Unico 2024
Il rinnovo dell’assegno unico si verifica quando:
- hai già ottenuto il sostegno nel 2023;
- hai usufruito del sostegno RdC;
- la richiesta precedente è decaduta, revocata, o respinta.
Per le modalità di rinnovo, devi prendere come riferimento il messaggio dell’INPS del 02/01/2024, nel quale si chiarisce che la domanda di assegno unico, come indicato dalla circolare del 15 dicembre 2022, non è soggetta a “onere di presentazione con cadenza annuale”. Infatti, ai fini della semplificazione e per favorire l’accesso al sostegno le richieste già presentate nel 2023 saranno in automatico rinnovate.
Devi solo comunicare eventuali variazioni nel gruppo familiare, ad esempio figli che hanno superato la soglia dei 22 anni, o un nuovo nato, oppure se vi sono modifiche reddituali. In ogni caso, per ottenere il rinnovo, secondo i nuovi importi, sarà preso come riferimento l’ISEE 2024, e quindi devi presentare una nuova DSU. Se ciò non avviene sarà applicato l’importo minimo previsto per legge. Tuttavia, il rinnovo automatico non si ottiene se hai usufruito del sostegno Reddito di Cittadinanza.
Rinnovo Assegno unico per ex percettori RdC
Per gli ex percettori del reddito di cittadinanza, l’assegno unico veniva automaticamente aggiunto alla carta RdC ogni fine mese. Con la cessazione di questo supporto economico, oggi sostituito dall’Assegno di Inclusione, non si applicherà il rinnovo automatico.
Per ottenere l’assegno unico sul tuo IBAN, devi effettuare una nuova richiesta, utilizzando lo SPID sul sito dell’INPS e inserendo il numero di protocollo RdC. La domanda per gli ex percettori del reddito di cittadinanza è possibile dal 18 dicembre 2023.
Anche in questo caso puoi effettuarla in autonomia, oppure rivolgendoti a un CAF. Il procedimento è simile in caso di decadenza, revoca o domanda respinta.
Quando e come viene pagato l’assegno unico 2024
Per ottenere l’assegno unico al momento della domanda devi indicare un IBAN bancario SEPA italiano su cui verrà effettuato il versamento del sostegno, intestato a te. Potrà essere collegato a:
- conto corrente di una banca online o tradizionale;
- libretto di risparmio con codice IBAN;
- carta prepagata con IBAN o carta-conto;
- conto corrente postale o PostePay Evolution.
Non è previsto l’accredito su conti con IBAN europeo. Rispetto al 2023, la circolare del 02/01/2024 ha portato anche delle variazioni per quanto riguarda le date di pagamento dell’assegno unico.
La misura verrà erogata mensilmente a partire dal mese successivo alla richiesta, con l’accredito anche degli importi in caso di conguaglio, dovuto alla presentazione in ritardo dell’ISEE 2024. Ecco le date riportate sul sito dell’INPS per il periodo gennaio – giugno 2024:
- gennaio: dal 17 al 19;
- febbraio: dal 16 al 20;
- marzo: dal 18 al 20;
- aprile: dal 17 al 19;
- maggio: dal 15 al 17;
- giugno: dal 17 al 19.
Assegno Unico 2024: domande frequenti
Per richiedere l’assegno unico 2024 devi presentare domanda sul sito dell’INPS o rivolgendoti a un CAF, se rientri in specifici requisiti personali e come gruppo familiare. Scopri cosa sapere nella nostra guida.
L’assegno unico 2024 prevede importi incrementati del 5,4% rispetto all’anno precedente, adeguati all’andamento dell’inflazione in base ai dati ISTAT.
Per chi ha fatto richiesta nel 2023, l’assegno unico si rinnova automaticamente, mentre è necessaria una nuova domanda, per i percettori ex Reddito di Cittadinanza. In ogni caso per ottenere gli adeguamenti ISTAT è obbligatorio presentare l’ISEE 2024.