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Quali tasse si pagano sul conto corrente? Le imposte da conoscere

I conti correnti sono soggetti a tasse e imposte. Scopri quando devi versarle, gli importi e le situazioni in cui sei esentato dal pagamento.

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Tasse sui conti correnti

Su un conto corrente italiano si applicano due tipologie di tasse: l’imposta di bollo e la tassazione sugli interessi maturati. La prima è un’imposta indiretta sul patrimonio, quindi è calcolata sul semplice possesso di denaro su un conto privato, aziendale o di deposito. Invece, la seconda è sul capital gain (guadagno) percepito grazie agli interessi applicati sui soldi in giacenza sul conto.

Sono costi fissi: sei obbligato a versare le imposte allo Stato, salvo alcune eccezioni. Ad esempio, nel caso dell’imposta di bollo, questa si applica solo per i conti correnti sopra i 5.000€. Ecco nel dettaglio cosa sapere.

Imposta di bollo sul conto corrente

L’imposta di bollo è una tassa che si applica sul patrimonio disponibile sul tuo conto corrente. Per questo è definita anche imposta indiretta.

L’importo è fisso ed è pari a:

  • 34,20€ per i conti correnti bancari;
  • 2,00€ per i conti IMEL (Istituto di Moneta Elettronica);
  • 100,00€ per i conti aziendali.

La tassa è versata dalla banca allo Stato una volta all’anno o in alcuni conti ha scadenza trimestrale o semestrale, con un prelievo diretto. Per i conti bancari e quelli aziendali il pagamento dell’imposta è legato al calcolo della giacenza media, ovvero l’insieme delle operazioni in entrata e in uscita che effettui nell’arco di ogni mese per l’intero anno. In base alla giacenza media, ecco cosa considerare:

  • giacenza media inferiore ai 5.000€ all’anno: non devi pagare l’imposta di bollo;
  • giacenza media superiore ai 5.000€ all’anno: devi pagare la tassa.

Un discorso diverso è se hai aperto un conto presso un istituto di moneta elettronica. In questo caso, il calcolo non è fatto sulla giacenza media, ma sul saldo disponile a fine anno. Se è superiore ai 77,47€ verrà prelevata dal conto la somma di 2€.

Tassazione conti correnti al di sopra dei 5.000 euro

Conti superiori ai 5.000€ tasse

Vediamo come si calcola nella pratica la soglia dei 5.000€ di giacenza media, che determina il pagamento dell’imposta di bollo. Per un singolo conto, devi prendere come riferimento solo la giacenza fornita dalla banca a fine anno.

Invece, ecco cosa succede se hai 2 o più conti correnti, conti deposito o libretti bancari: il calcolo dell’imposta di bollo è fatto sommando le giacenze medie di ogni singolo strumento finanziario.

Se la somma è sotto i 5.000€ non pagherai l’imposta, mentre se supera questo valore, sarai tenuto a versare la tassa per ogni singolo conto in tuo possesso. Ad esempio, se su un conto corrente hai una giacenza media di 3.000€ e su un libretto hai 2.500€, allora dovrai versare la tassa.

L’imposta di bollo è fissa, quindi la tassa su un conto corrente privato con 10.000€ o 30.000€ è sempre di 34,20€, mentre se hai un conto aziendale con 50.000€ pagherai comunque 100€.

Tasse sui conti detenuti all’estero

Oggi aprire un conto corrente estero è davvero facile. Anche in questo caso oltre alle normali spese, come canone e commissioni sui pagamenti, devi considerare l’imposta di bollo.

In ambito europeo si applicano le medesime regole dei conti correnti italiani: quindi devi pagare una sorta di imposta di bollo, definita IVAFE (Imposta Patrimoniale sulle Attività Finanziarie detenute all’estero) pari a 34,20€ per i conti privati e 100€ per quelli aziendali.

Invece, sei esente dall’IVAFE se la giacenza è inferiore ai 5.000€. Ricorda che per i conti all’estero vi è l’obbligo di monitoraggio fiscale se nel corso dell’anno hai superato, anche per un solo giorno, l’importo sul conto di 15.000€. Scopri come funziona la dichiarazione del conto corrente estero.

Imposta di bollo sui conti deposito

Per i conti deposito la tassa non è fissa. Prima del 2014 si applicava un importo minimo pari a 34,20€ e un valore massimo di 1.200€. Invece, da questa data l’imposta di bollo si calcola con una percentuale dello 0,20% sul denaro vincolato sul conto.

Anche in questo caso vale la regola: non si paga l’imposta di bollo se la giacenza media è al di sotto dei 5.000€. Ai fini del calcolo non si considerano i rendimenti ottenuti.

Tassazione interessi conto corrente

Tasse su interessi conto

Un’altra tassa sui conti correnti è la ritenuta fiscale sugli interessi. La devi versare se hai:

  • conto remunerato;
  • conto deposito.

I conti remunerati sono quelli su cui si applica un interesse fisso o variabile sulla liquidità sul conto. Oggi alcuni ti offrono rendimenti anche fino al 4% o al 5%: molto utili se vuoi investire nel breve tempo, con il vantaggio di utilizzare il tuo denaro in ogni momento.

Il pagamento degli interessi può avvenire su base mensile, trimestrale, semestrale o annuale. Sul guadagno che otterrai si applica una tassazione pari al 26%, prelevata direttamente alla fonte dalla banca: riceverai sul tuo conto gli interessi al netto.

Tassazione interessi conto deposito

Con un conto deposito trasferirai il denaro su un conto separato non operativo vincolandolo per un periodo di tempo. In base alla tipologia di vincolo, all’importo del denaro versato e alla tempistica, otterrai un interesse variabile. Quasi sempre su questo strumento si utilizza quello che viene definito un interesse composto.

Il meccanismo è il seguente: i guadagni legati agli interessi sono sommati al capitale iniziale, incrementandolo. Su questo nuovo importo (capitale + interessi) si applicheranno gli interessi del vincolo. Al momento della conclusione del contratto di deposito, la banca calcolerà la ritenuta fiscale del 26% sul capital gain complessivo ottenuto.

Come non pagare le tasse sul conto corrente

Per le tasse sui rendimenti, non si applicano esenzioni. Invece per non pagare l’imposta di bollo su un conto deposito, o un conto corrente, devi rimanere sotto la soglia di giacenza media di 5.000€. Tuttavia, vi sono anche altre situazioni in cui non dovrai versarla.

Ad esempio, vi sono promozioni di alcuni conti correnti senza imposta di bollo che si fanno carico di questa tassa. Quindi, verrà comunque pagata, ma non sarai tu a versarla, ma la banca o l’IMEL.

Altra situazione è quella dei conti base. Sono conti correnti nati per soggetti che hanno un reddito basso con un ISEE al di sotto degli 11.600€ o una pensione inferiore ai 18.000€. Per legge non si applicherà l’imposta di bollo.

Quali tasse si pagano sui conti correnti – Domande frequenti

Quando scatta l’imposta di bollo sui conti correnti?

L’imposta di bollo sui conti correnti si applica se la giacenza media sul conto è superiore ai 5.000€.

Quando i soldi in banca fanno reddito?

I soldi in banca fanno reddito se hai un conto corrente remunerato, con interessi sulla liquidità, oppure un conto deposito. In ambedue i casi, sul capital gain si applica una ritenuta fiscale del 26%.

Quanto vengono tassati i soldi sul conto corrente?

L’imposta di bollo sul conto corrente privato è pari a 34,20€, mentre per quelli aziendali è di 100€. Invece, se hai un conto con un IMEL, l’importo è di 2€. Per gli interessi generati dal denaro presente sul conto vi è una ritenuta fiscale del 26%.

Autore senior per FinanzaDigitale

Laurea in Economia Aziendale, conoscitore di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.

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