Lo scorso 7 settembre è stato reso pubblico dalla società petrolifera Eni un atto di internal dealing, un documento sul quale si evince che un top manager del gruppo ha acquistato un pacchetto di azioni Eni al prezzo di 11,7 euro per ogni singola azione.
Si tratta di Francesco Esposito, dirigente del settore amministrazione e bilancio della società, il quale ha deciso di investire sul titolo acquistando 3 mila azioni Eni, per un valore complessivo di 35.100 euro.
Un’operazione finanziaria che non accadeva da ben 2 anni, quando il prezzo delle azioni Eni aveva subito un crollo a causa dello scoppio della Pandemia da Covid-19, con il prezzo del titolo sceso sotto i 6 euro per azione.
Le azioni Eni sembrano dimostrare un’evidente ripresa del valore, che attualmente si aggira intorno agli 11,94 euro per azione, e se consideriamo che il manager Esposito ha acquistato il pacchetto a 11,7 euro per azione solo una settimana fa, potrebbe di fatto risultare una buona operazione finanziaria con ulteriori potenziali margini di guadagno.
L’acquisto di 3 mila azioni Eni

L’operazione finanziaria voluta dal manager Francesco Esposito prevede la presentazione obbligatoria del documento di internal dealing, ossia una dichiarazione pubblica che un manager deve effettuare quando decide di acquisire una partecipazione azionaria in prima persona.
Essendo soggetto interessato per l’incarico che svolge all’interno della stessa società e potenzialmente informato sulle influenze che condizionano l’andamento delle azioni Eni, è soggetto alla comunicazione ufficiale dei movimenti effettuati, sia d’acquisto sia di vendita, delle azioni del gruppo petrolifero.
L’acquisto più recente di azioni Eni risale allo scorso 30 ottobre 2020 ad opera di Stefano Andrea Giovanni Speroni, direttore degli affari legali e commerciali del gruppo, che comprò 34 mila azioni Eni a 5,95 ognuna.
Da quel momento in poi solo vendite del titolo effettuate dal sindaco Marco Seracini, che aveva ceduto 2 mila azioni a 10,75 euro, e dal direttore Eni Luca Franceschini, che cedette 5.300 azioni a 13,53 euro ognuna.
Conviene investire in azioni Eni?

Dopo l’approvazione del buy back della società guidata da Claudio De Scalzi, il gruppo possiede attualmente 100,2 milioni di azioni proprie, corrispondenti al 2,81% del capitale sociale.
Analizzando l’andamento del titolo, si intravede un lento rialzo che tuttavia non segue il forte incremento del prezzo del petrolio, ma non si escludono ulteriori trend positivi.
Certamente il titolo sta recuperando rispetto ai 6 euro per azione registrati nel periodo pandemico, ma siamo ancora lontani dai massimali del 2007, quando le azioni Eni superarono i 26 euro.
Riuscirà il titolo a riprendere il trend rialzista? Conviene investire oggi sulle azioni Eni? Un primo rialzo interessante è stato registrato lo scorso maggio, quando il titolo raggiunse i 14,8 euro per azione.
Secondo gli esperti analisti, comprare azioni Eni (MIL: ENI) potrebbe risultare vantaggioso in ottica di investimento a medio-lungo termine, considerando l’attuale situazione legata al greggio. Molto dipenderà dalle misure che l’Unione europea attuerà sul prezzo del petrolio.