Reddito di Cittadinanza, novità in arrivo: cosa cambia e quali modifiche dal 1 gennaio 2023

Le parti politiche lavorano sulle modifiche al Reddito di Cittadinanza e si prospetta la possibilità di ulteriori 8 mesi di proroga nel 2023 mesi per agevolare gli occupabili

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La manovra del nuovo Governo tocca anche il delicato tema del Reddito di Cittadinanza, fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle e dibattuto durante le elezioni nazionali che hanno visto trionfare il centro-destra.

Le modifiche sul RdC erano già nell’aria e nonostante i tempi ristretti che il nuovo Governo ha a disposizione è intervenuto sul tema valutando modifiche significative rispetto a quanto attuato dai pentastellati nella scorsa legislatura.

Il Reddito di Cittadinanza sarà confermato per i disabili inoccupabili e per chi versa in condizioni economiche di povertà, ma il Governo effettuerà controlli accurati per i furbetti che tenteranno di raggirare i parametri.

Per tutti gli altri beneficiari si palesa la possibilità di una proroga di 8 mesi nel 2023 in cui otterrebbero il sussidio ma sarebbero obbligati a frequentare corsi di formazione e a non rifiutare nessuna proposta di lavoro (pena la perdita del sussidio).

Novità sul Reddito di Cittadinanza

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Se per i più poveri e per gli impossibilitati a lavorare il Reddito di Cittadinanza fungerà da aiuto economico, i cosiddetti occupabili (coloro che potrebbero essere in grado di lavorare) non otterranno più il Reddito di Cittadinanza.

Tuttavia, il cambio di rotta non sarà repentino ma si prospetta una fase transitoria affinché il Governo ponga gli occupabili nelle migliori condizioni di trovare un lavoro.

Saranno infatti previsti corsi di formazione obbligatori che forniscano le competenze necessarie per trovare un impiego lavorativo a chi è nelle condizioni di poter lavorare.

Per far fronte a questa necessità, il Governo sembrerebbe essere intenzionato ad adottare quanto proposto dalla Ministra del Lavoro Calderone, ossia 8 mesi del 2023 in cui tutti i beneficiari continueranno a percepire il RdC ma frequentando corso di formazione obbligatori.

8 mesi sabatici nel 2023 per rendere il passaggio meno traumatico ed accompagnare gli occupabili verso l’inserimento nel mondo del lavoro.

Una soluzione che non permetterà al Governo di recuperare 1,8 miliardi di euro previsti ma consentirà ai percettori di non subire il contraccolpo del taglio netto del RdC.

In attesa della conferma definitiva dal Consiglio dei Ministri, l’attuale proposta sembra rasserenare gli animi contrapposti in Parlamento, tra chi si batte per garantire continuità al Reddito di Cittadinanza e chi invece vorrebbe garantirlo solo a poveri e disabili.

Si allenta la stretta sul Reddito di Cittadinanza nel 2023

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Il Governo Meloni a trazione centro-destra sembrerebbe quindi proiettato a non imporre drastici cambiamenti immediati sul Reddito di Cittadinanza (in pagamento nel mese di novembre), ma traghettare i beneficiari verso il mondo del lavoro utilizzando un arco temporale più ampio.

8 mesi del 2023 che potrebbero anche tornare utili all’esecutivo per trovare soluzioni più adeguate nell’attuare le misure a sostegno di chi ne ha davvero bisogno.

Del resto i tempi stringono ed è fondamentale dedicarsi alla Legge di Bilancio entro la fine dell’anno in corso, prendendo il tempo necessario nel 2023 per apportare modifiche opportune condivise almeno dalla maggioranza di Governo.

Secondo un report Inps, i beneficiari del Reddito di Cittadinanza sono in media 1,039 milioni l’anno e circa 404mila famiglie potrebbe essere coinvolte nelle modifiche che il Governo apporterà.

Un dato incontrovertibile è che i risultati del RdC sono molto al di sotto delle aspettative e meno di un percettore occupabile su cinque lavora, motivo per cui il nuovo Governo necessita di più tempo per procedere ad una sostanziale ma efficace modifica della misura.

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Achille Bellelli

Imprenditore tech e investitore indipendente, esperto in criptovalute e strumenti di trading speculativo. Scrive per FinanzaDigitale e altri magazine economici.

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