Russia in default tecnico per il mancato rispetto dei termini di pagamento sulle obbligazioni internazionali a causa del blocco dei trasferimenti derivante dalle sanzioni imposte come conseguenza dell’illegittima invasione in Ucraina.
Scattata alla mezzanotte di oggi il termine della proroga di 30 giorni per il versamento degli interessi agli investitori che la Russia avrebbe dovuto pagare per le obbligazioni internazionali.
Il trasferimento che la Russia avrebbe dovuto erogare entro e non oltre il 26 giugno 2022 ammonta a 100 milioni di dollari e nonostante la proroga ottenuta il mese scorso i termini di pagamento non sono stati rispettati.
E adesso? Che cosa può succedere?
Cos’è e cosa comporta il default tecnico della Russia

A conseguenza di ciò è subito scattato per la Russia il default tecnico, una misura pianificata che rientra nel pacchetto sanzioni contro la Russia imposto per aver causato l’attuale conflitto bellico in Ucraina.
La Russia si era già salvata dal default utilizzando metodi di pagamento alternativi, ma le contromisure adottate dall’Ofac, Office of Foreign Assets Control del Dipartimento del Tesoro Usa non hanno permesso al Governo di Mosca di bypassare l’ostacolo.
Non tarda ad arrivare la replica da Mosca che attraverso gli organi di informazioni e le parole del ministro delle finanze russo Anton Siluanov, fa sapere che non si tratta assolutamente di default causato dalla mancanza di liquidità , ma solo dalle sanzioni che la Russia sta subendo.
La misura contro Mosca era attesa da tempo ed è finalizzata a penalizzare la Russia affinché non ottenga prestiti internazionali grazie al blocco delle transazioni, tuttavia, gli alti introiti di petrolio e gas potrebbero ancora oggi consentire alla Russia di ottenere l’adeguata liquidità .
Conseguenze del default della Russia ed ulteriori restrizioni

Nonostante il governo russo faccia sapere di aver sempre garantito gli obblighi di pagamento, difficilmente potrebbe ottenere prestiti internazionali, data la situazione conflittuale che da mesi insiste in Ucraina e le negoziazioni che non hanno ancora prodotto la necessaria quadratura.
Secondo alcuni giuristi, la Russia potrebbe ancora avere un ulteriore periodo di tempo per evitare l’inadempimento.
La scadenza dei termini potrebbe diventare effettiva solo alla fine della giornata lavorativa del giorno successivo all’inadempimento per mancanza di uno specifico arco temporale prestabilito.
Le misure restrittive e sanzionatorie contro la Russia sembrano non terminare qui. Infatti il prossimo G7 in calendario martedì potrebbe imporre alla Russia il blocco delle importazioni dell’oro.
Con questa ulteriore sanzioni si cercherebbe di impedire agli oligarchi russi di convertire i loro beni in oro per non subire le conseguenze sanzionistiche.
Una misura drastica che potrebbe infliggere al Governo russo una pesante batosta economico-finanziaria, in considerazione del fatto che la Russia è il secondo Paese che esporta oro in tutto il mondo, dietro solo all’energia.
Certamente potrebbero non mancare importanti conseguenze alle sanzioni inflitte alla Russia e le altre che potrebbero arrivare nei prossimi giorni, con contromisure pesanti che il Governo di Mosca potrebbe applicare all’Occidente.
Una delle conseguenze delle misure restrittive che hanno portato al default tecnico delle Russia potrebbe essere l’ulteriore aumento del prezzo del petrolio e della quotazione del gas naturale.