La Federal Reserve ha deciso di mantenere momentaneamente invariati i tassi di interesse USA, che rimangono tuttavia ai massimi livelli degli ultimi 22 anni.
Questa decisione è stata presa nonostante permanga la forte pressione inflazionistica e le incertezze legate alla situazione economica globale.
A tal proposito è intervenuto il presidente della FED Jerome Powell, annunciando un possibile rialzo dei tassi di interesse entro la fine del 2023.
Fed sospende l’aumento dei tassi USA (ma non per molto)

La decisione della Fed di mantenere i tassi invariati rappresenta una sospensione temporanea della lotta all’inflazione.
Questa scelta è stata motivata dalla necessità di bilanciare le esigenze di stabilità economica con quelle di crescita.
Nonostante l’alta inflazione, la Fed ha infatti ritenuto opportuno non aumentare i tassi per non frenare l’economia.
Una mossa che si preannuncia solo momentanea e lo confermano le dichiarazione del presidente della Fed, Jerome Powell, intervenuto in occasione del Fomc (Federal Open Market Committe), che prevede almeno un rialzo dei tassi di interesse prima della fine dell’anno in corso.
Gli esperti di mercato stimano un rialzo che potrebbe anche raggiungere il picco a 5,6% entro il prossimo mese di dicembre.
Impatto sullo spread e reazioni del mercato
La decisione della Fed ha avuto un impatto significativo sullo spread, ovvero il differenziale BTP-BUND a 10 anni, che oggi ha raggiunto i 180 punti base (rispetto ai 174 della giornata di ieri).
L’impatto non ha risparmiato neppure tutti i titoli di Stato europei, lasciando aleggiare un vero e proprio sentiment di preoccupazione.
Anche Wall Street ha reagito negativamente all’annuncio della FED. In calo sia il Nasdaq e l’S&P 500, si salvano invece i titoli europei per chiusura delle piazze finanziarie (Piazza Affari guadagna il +1,64% e chiude al primo posto in Europa).
I tassi temporaneamente invariati, ma in possibile aumento entro il 2023, hanno provocato reazioni contrastanti sul mercato.
Da un lato, gli investitori hanno accolto con favore la decisione di non aumentare i tassi, vista come un segnale di sostegno all’economia.
Dall’altro lato, però, c’è preoccupazione per l’alta inflazione, per l’eventuale aumento dei tassi e per l’effetto che potrebbe avere sulla stabilità economica a lungo termine.
Prospettive future sui tassi di interesse USA
Cosa aspettarsi dopo l’annuncio del presidente della FED Powell? Gli esperti analisti attendevano i tassi invariati nel breve termine, ma non si aspettavano ulteriori aumenti entro il 2023.
Anche la previsione sul calo dei tassi di interesse, prospettata già a partire dal 2024, non sembrerebbe rispettare del tutto le attese.
Infatti, entro la fine del 2024 si attendeva un calo dei tassi pari al 4,6%, ma secondo le ultime stime potrebbe esserci una revisione al 5,1%.
La tabella seguente mostra dettagliatamente le ultime previsioni aggiornate sui tassi di interesse USA.
Anno | Tassi di interesse USA % |
---|---|
2023 | fra il 5,25% e il 5,5% |
2024 | 5,1% |
2025 | 3,9% |
2026 | 2,6% |
Nonostante l’inflazione resti alta, la FED evidenzia la solidità del sistema bancario americano. Meglio del previsto le stime sul PIL che salgano al 2,1%, spinte dal tasso della disoccupazione più basso delle attese.
Se l’obiettivo principale resta riportare l’inflazione al 2%, molto dipenderà certamente dal prezzo del petrolio (e anche dell’energia) – sottolinea Powell – che si aggira oggi intorno ai 100 dollari al barile.