La propensione degli italiani al risparmio continua a crescere dagli ultimi 10 anni, e in modo ancora più sostenuto dal 2020 ad oggi.
È quanto emerge dai dati pubblicati dal Censis, l’istituto italiano di ricerca socio-economica, in collaborazione con Assogestioni, l’Associazione italiana del risparmio gestito.
Secondo i dati relativi al terzo trimestre dello scorso anno, i risparmi degli italiani del 2021 sono incrementati del 25,5% nell’ultimo decennio. Una crescita significativa che porta a 5.000 miliardi di euro il valore totale dei risparmi degli italiani.
In rapporto all’anno 2020, l’inclinazione verso il risparmio ha raggiunto il 15,6% ed oggi si attesta al 13,1%.
I motivi che hanno portato gli italiani ad avere più occhio di riguardo verso i propri risparmi sono imputabili ai recenti avvenimenti che hanno contribuito in modo determinate a causare una vera e propria preoccupazione economico-finanziaria, con conseguenze tangibili sugli investimenti.
La recente Pandemia da Covid-19, il conflitto tra Russia ed Ucraina, la pressione inflazionistica e l’aumento dei tassi di interesse hanno portato i risparmiatori italiani ad essere molto più cauti.
Questo atteggiamento fornisce di conseguenza un’importante disponibilità di liquidità dormiente sui conti correnti degli italiani e soggetta ad una rischiosa erosione.
A quanto ammontano i risparmi degli italiani? La disponibilità economica sui conti correnti ha registrato negli ultimi 10 anni un’impennata del +32,1% e nell’anno 2021 la crescita si attesta al +3,7%, raggiungendo quota 1.600 miliardi di euro.
Chi sono i risparmiatori italiani precauzionali

Considerando la preoccupante instabilità internazionale, il risparmio degli italiani sui conti correnti è sensibilmente aumentato e molti risparmiatori sono estremamente cauti nel gestire le proprie finanze e tendono a mantenere sul conto corrente la propria disponibilità economica in attesa di superare questa fase di incertezza.
Nello specifico, si possono identificare 4 tipologie di risparmiatori:
- gli impauriti;
- i cauti;
- i moderati;
- gli audaci.
I risparmiatori impauriti rappresentano il 21,5% e sono coloro intenzionati a continuare a mettere da parte i propri risparmi, preoccupati delle evoluzioni negative che potrebbero accadere.
I cauti rappresentano il 30,8% e sono tutti quei soggetti che sono propensi a custodire i propri risparmi, ma che mantengono le porte aperte verso le opportunità di investimento.
I risparmiatori moderati coprono il 36,4% e sono pronti ad investire una parte dei propri risparmi accumulati in asset che ritengono fruttuosi.
Gli audaci invece rappresentano l’11,3% e si tratta di soggetti economicamente stabili e propensi ad investire in Borsa, puntando sugli alti rendimenti nonostante i rischi connessi.
Da questa analisi si evince come circa la metà dei risparmiatori italiani siano propensi a valutare investimenti con l’obiettivo di far fruttare i propri risparmi.
Cosa fare dei soldi in banca?

I risparmi degli italiani nelle Banche o peggio ancora nascosti in casa, rischierebbero di subire la pressione inflazionistica che oggi ha travolto l’economia globale e il valore del denaro potrebbe diminuire nel tempo.
Potresti valutare diverse soluzioni finanziarie che potrebbero mettere al sicuro i tuoi risparmi, ma anche farli fruttare, valutando attentamente la tua propensione al rischio.
L’elenco seguente ti propone alcune guide interessanti su come investire diverse tipologie di importi, in base alla propria disponibilità:
- investire 1.000 euro;
- investire 5.000 euro;
- investire 10.000 euro;
- investire 50.000 euro;
- investire 100.000 euro.
I risparmi che invece superano i 5.000 euro sul conto corrente sono soggetti a imposta di bollo trimestrale.
Cosa rischia chi tiene tutti i risparmi fermi sul conto?
La regola principale è non tenere più di 100.000 euro sul conto corrente, in quanto la copertura del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) garantisce una tutela massima che non supera quell’importo.
Se l’istituto bancario dovesse subire difficoltà finanziarie, importi superiori a 100.000 euro non sarebbero coperti ed esposti ad importanti rischi.
In altre parole, se domani la tua banca fallisse e tu avessi 130.000 euro sul conto, quei 30mila euro risparmiati andrebbero impiegati nel salvataggio interno della banca.
Senza contare che tanto denaro parcheggiato sul conto corrente sarebbe uno dei primi beni esposti al rischio di prelievo forzoso.
Dove possono investire i risparmi

I risparmiatori italiani sono pressoché indirizzati ad investire i propri soldi nel breve termine. Un obiettivo temporale che varia da 1 a 3 anni, molto apprezzato dal 49,6% dei risparmiatori.
Il 25% dei risparmiatori italiani è disposto anche ad effettuare investimenti che superino i 3 anni, ma solo l’11% non ritiene opportuno andare oltre 1 anno.
Tra gli italiani emerge un dato significativo:
- il 38,8% è propenso ad ottenere alti rendimenti;
- il 25,6% è alla ricerca di costi di gestione contenuti;
- solo il 22,8% punta su investimenti basso rischio.
Un numero importante di risparmiatori che si attesta al 78,2% è propenso ad effettuare investimenti su progetti solidali, ambientali e socialmente utili.
Il 54,4% sarebbe intenzionato a puntare sul made in Italy e sulle PMI italiane.
Un dato importante da sottolineare riguarda l’incertezza sui Titoli di Stato, dove emerge che il 71,7% dei risparmiatori italiani non ci punterebbe affatto.
Scende anche la tradizionale propensione verso gli investimenti immobiliari, su cui il 55,5% dei risparmiatori italiani non investirebbe.
Risparmi degli italiani: domande frequenti
I depositi italiani attestano in media 14.981 euro, cifra che corrisponderebbe ad una media aritmetica dei conti correnti italiani.
Un buon consiglio è quello di riuscire a mettere da parte il 10% delle proprie entrate, in modo tale da cercare di accantonare un buon gruzzoletto utile per stare tranquilli e far fronte agli eventuali imprevisti.
Una famiglia italiana dovrebbe avere in media almeno 4.500 euro sul conto corrente per far fronte alle esigenze quotidiane e prevedere eventuali imprevisti.