Il rendimento del Btp raggiunge quota 5%, per poi chiudere la seduta di mercoledì 4 ottobre al 4,9%. Un dato che non si verificava da 11 anni, quando, il 14 novembre 2012, il rendimento decennale toccò il 5,019%.
Certamente questo sbalzo ha suscitato preoccupazioni ed interrogativi tra gli investitori, con molti che si chiedono quali rischi corre l’Italia e come potrebbe influenzare l’economia globale.
Secondo quanto riportato dai media, dal Tesoro emerge fiducia e tranquillità , e spiegano che la situazione attuale altro non è che la conseguenza dei rendimenti sui Treasury statunitensi che continuano a salire.
Intanto lo Spread tra Btp e Bund sfiora i 200 e si stabilizza a 196 punti, mentre il Btp Valore ha già raccolto 13 miliardi di euro al terzo giorno di collocamento.
Il Btp balza al 5%: quali rischi corre l’Italia?
Secondo un report del Financial Times, si evidenzia tutto lo stress sui titoli governativi dell’eurozona, che coinvolge in particolar modo l’Italia.
I rendimenti dei titoli di Stato di Italia e Germania stanno raggiungendo livelli mai registrati nell’ultimo decennio, con conseguenze per il Bel Paese che potrebbero ridurre ulteriormente lo spazio fiscale per la legge di Bilancio in fase di redazione.
Gli analisti di Citi si mostrano preoccupati dallo spread Btp-Bund che ha quasi raggiunto i 200 punti e che penalizza soprattutto l’Italia su cui pesa un debito pubblico cumulato da 2.560 miliardi di euro.
Sulla questione sono intervenuti anche gli esperti analisti di Goldman Sachs, Morgan Stanley e Jefferies, che fanno notare come l’attuale situazione finanziaria possa inficiare misure economiche importanti come la piena attuazione del PNRR.
Il successo del Btp Valore potrebbe essere utile nel breve periodo, ma potrebbe anche non bastare. Tutto dipenderà dalla politica monetaria della Bce e dai tassi di emissione dei titoli di Stato che dovrebbero mantenersi sotto il 5% per evitare guai finanziari peggiori.
In buona sostanza, il rischio principale è che un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato possa portare a un aumento dei costi di finanziamento per l’Italia.
Questo potrebbe mettere a dura prova il bilancio del Paese, che è già sotto pressione a causa dell’alto debito pubblico.
Inoltre, un aumento dei rendimenti potrebbe anche scoraggiare gli investitori dall’acquisto di titoli italiani, il che potrebbe ulteriormente aggravare la situazione.
Implicazioni per l’economia globale
Non è solo l’Italia a essere preoccupata per l’aumento dei rendimenti del BTP. Questo sviluppo ha anche implicazioni per l’economia globale. L’aumento dei rendimenti dei titoli di stato italiani potrebbe infatti creare instabilità nei mercati finanziari globali.
Se gli investitori iniziano a vendere i loro titoli italiani, ciò potrebbe portare a un aumento dei rendimenti in altri Paesi, creando un effetto domino e mettendo a rischio la stabilità economica globale.
Potrebbe essere fondamentale quindi monitorare attentamente la situazione e prendere le misure necessarie per mitigare i rischi.
Gli investitori, in particolare, dovrebbero rimanere vigili e pronti ad adattare le loro strategie di investimento in base all’evoluzione dell’attuale situazione economico-finanziaria.