Ripartono i flussi di gas: Eni e Gazprom sbloccano l’approvvigionamento di gas dalla Russia all’Italia

Grazie all'intervento di Eni, che ha risolto gli obblighi dettati dalle nuove normative in Austria, sono ripartite le forniture per l'approvvigionamento del gas in Italia, ma rimane il rischio di rincari del 70% in bolletta

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Eni (MIL: ENI) è riuscita a trovare l’accordo con Gazprom e Gas Connect Austria per sbloccare i flussi e garantire l’approvvigionamento di gas dalla Russia all’Italia.

Una nuova normativa austriaca bloccava l’arrivo del gas naturale e liquido in Italia; solo grazie all’intervento del Gruppo Eni si è riusciti a far ripartire i flussi di gas che dalla Russia raggiungono il nostro Paese.

L’annuncio è stato diffuso direttamente sul sito ufficiale del Gruppo guidato da Descalzi, che avrebbe versato la garanzia da 20 milioni di euro imposta dalle nuove normative vigenti in Austria – queste ultime regolamentano il passaggio del gas attraverso gli impianti austriaci.

I motivi del blocco dei flussi del gas dalla Russia all’Italia

I motivi del blocco dei flussi del gas dalla Russia all'Italia

I motivi del blocco dei flussi del gas – che dalla Russia arrivano in Italia attraversando il territorio austriaco – derivano dal mancato versamento da parte dei russi del deposito cauzionale previsto dalle nuove norme vigenti in Austria.

Tali norme prevedono che il passaggio del gas all’interno del territorio austriaco sia affidato a Trans Austria Gas Pipeline, al quale deve essere erogata una garanzia economica per effettuare il transito nel territorio austriaco e poter dunque raggiungere l’Italia.

Pare che i russi non abbiano proceduto al versamento del deposito cauzionale ed è quindi stato necessario intervenire immediatamente per far ripartire l’erogazione di gas bloccato in Austria.

L’AD di Eni, Claudio Descalzi, è intervenuto in prima persona per far ripartire i flussi di gas dall’Austria ed approvvigionare le riserve in Italia in vista dell’inverno. Si parla di circa 20 milioni di euro che il Gruppo Eni ha dovuto versare come deposito cauzionale per procedere allo sblocco dell’erogazione di gas all’Italia.

Il 10% di gas russo passa dallo snodo di Tarvisio

Rincari del 70% sulle bollette del gas

Lo snodo di Tarvisio, collocato proprio al confine, rappresenta il punto di ingresso dei rifornimenti di gas che dalla Russia raggiungono l’Italia e garantiscono al nostro Paese il 10% di tutte le forniture.

Come riportano gli organi di informazione, Eni e Gazprom hanno confermato lo sblocco dei flussi di gas che arrivano in Italia ed offrono al nostro Paese una fetta importante dell’approvvigionamento necessario per affrontare il prossimo inverno alle porte.

Buone notizie giungono anche dalla Francia, dove la Commission de régulation de l’énergie (CRE) è riuscita a raggiungere il 100% delle riserve di gas naturale e liquido, collocandosi tra i primi 3 Paesi ad essere riusciti a completare l’approvvigionamento.

Anche Belgio e Portogallo hanno raggiunto l’obiettivo di riempire al massimo lo stoccaggio di gas e limitare il rischio di dover razionare i consumi.

Rincari del 70% sulle bollette del gas

Rincari del 70% sulle bollette del gas

Il conflitto tra Russia ed Ucraina e le conseguenti sanzioni da parte dell’occidente hanno determinato l’incremento del prezzo del gas dopo la chiusura di Nord Stream.

L‘aumento del prezzo del gas naturale ad ottobre potrebbe toccare anche il +60% o addirittura il +70%, raggiungendo quasi l’incremento registrato sull’energia elettrica.

Secondo ARERA, l’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, l’obiettivo principale sarebbe quello di scaricare in bolletta l’attuale quotazione del gas naturale prima degli aggiornamenti trimestrali, che potrebbero registrare ulteriori rincari.

Jacopo Marini

Trader, opinionista ed esperto di mercati azionari e criptovalute. Uno dei primi investitori in Italia a credere in Bitcoin e diventarne un profondo conoscitore. Collabora con FinanzaDigitale dal 2014.

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